Ti capisco.
Oggi pomeriggio ho visto
Il mondo dei replicanti. La storia ricorda un po' (ma davvero poco)
Matrix e pure
[i]Avatar[/i]...
almeno per quel che riguarda il "trasferimento della mente" da un posto (dove sta l'operatore) ad un altro (dove si trova il surrogato).
14 anni prima dell'inizio della storia un uomo ha creato l'invenzione in grado di rivoluzionare il modo di vivere degli esseri umani; all'inizio si pensava di utilizzare l'invenzione per aiutare coloro che avevano handicap che impedivano il movimento, ma presto l'esercito si è servito dell'invenzione e poi i surrogati (o replicanti) hanno preso il posto delle persone comuni nella vita di tutti i giorni.
Niente più incidenti mortali, nessun rischio di contaggio delle malattie, niente omicidi e la criminalità è quasi scomparsa: i replicanti consentono alle persone di vivere una vita intensa senza muoversi dalle proprie case. Se un surrogato si rompe o ha un incidente si fa presto a cambiarlo.
Ma non solo: i surrogati consentono di vivere una vita irreale assumendo l'aspetto che più si desidera; gli ingegneri bassi, brutti e vecchi diventano uomini giovani, altissimi e pure neri. Gli anni non passano mai e ci si può divertire in ogni modo, anche facendo uso di "droghe" inventate proprio per lo sballo dei surrogati.
Quando il craetore dei replicanti (il Dottor Lionel Canter) si rende conto di che fine ha fatto la sua invenzione e cerca di boicottare la società che ha servito per 7 anni, ecco che viene allontanato: per 7 anni cercherà un modo per distruggere tutti i surrogati.
La storia inizia proprio a 14 anni dalla creazione dei surrogati.
Tutto ruota intorno ad un'arma che genera un sovraccarico: il replicante viene distrutto e per "autodifesa da un virus" viene ucciso anche l'operatore (cioè la persona che sta a casa). La prima vittima è il surrogato del figlio del Dottor Lionel Canter che viene colpito sul retro di un locale insieme ad una ragazza (almeno il replicante è una bella ragazza) che ha conosciuto nel locale.
L'agente Greer (Bruce Willis) e l'agente Peters, o meglio, i loro surrogati, indagano sull'accaduto...
Dopo una serie di eventi si viene a scoprire che il "santone", che ha creato una comunità di soli esseri umani che rifiutano i replicanti, è in realtà uno dei tanti surrogati del Dottor Lionel Canter: questo è venuto in possesso dell'arma che doveva essere usata contro di lui dai suoi ex soci, ma che ha colpito il figlio. Il Dottor Lionel Canter vuole usare l'arma per distruggere tutti i replicanti e gli operatori, ma l'agente Greer riesce a salvare le persone... lasciando che i replicanti vengano tutti distrutti.
Infatti l'agente Greer ha perso un figlio in un incidente di macchina e da allora lui e la moglie soffrono molto; i due vivono nella stessa casa e si amano molto, ma si vedono solo come replicanti e mai personalmente. All'agente Greer la cosa pesa moltissimo: ama sua moglie, non il surrogato dall'aspetto giovane e perfetto.
La prima cosa che fa quando tutti hanno perso i loro replicanti è tornare dalla moglie ed abbracciarla.
Oggi non ero da "lacrima facile", se no alla fine mi sarebbe servito un fazzolettino.
Ottimo lavoro quello fatto per imbruttire gli attori nei panni degli operatori (coloro che guidano i replicanti) ed imbellirli (o meglio, "incerarli") quando recitavano la parte dei surrogati. Rosamund Pike (per me sarà sempre Jane Bennet in
Orgoglio e Pregiudizio ) è bellissima come replicante e un po' imbruttita quando recita l'operatrice; ma il lavoro migliore l'hanno fatto con Bruce Willis: come replicante sembra una statua del Museo delle Cere essendo privo di rughe e imperfezioni della pelle, che appare anche abbronzata.
Il film può essere preso come spunto di riflessione sul rapporto scienza-etica, ma anche solo visto come un film di fantascienza (con molti elementi del thriller). Ho cercato informazioni per capire se sceneggiatori o regista fossero legati in qualche modo a
Matrix o
Avatar e ho scoperto che il regista Jonathan Mostow ha diretto
Terminator 3: Le macchine ribelli e gli sceneggiatori Michael Ferris e John D. Brancato si sono occupati della sceneggiatura di
Terminator 3: Le macchine ribelli e
Terminator Salvation. Per fortuna
Il mondo dei replicanti non appare come una copia (bella o brutta) di uno dei Terminator.
Sono contenta di averlo visto senza attendere l'uscita in DVD: l'ora e mezza (scarsa) trascorre in fretta e piacevolmente.
Se vi serve compagnia per andare al Cinema... chiedete pure.