Geotessile per salvare i ghiacciai

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Coprire i ghiacciai con dei teli artificiali per preservarli dai raggi solari e impedire il loro arretramento. Una tecnologia innovativa avviata, in forma sperimentale, con un progetto realizzato dall'Università degli Studi di Milano e Levissima sul ghiacciaio Dosdè Orientale. Sulla superficie del ghiacciaio è stata posta una particella di geotessile, un «non tessuto» che servirà a ridurre l’ablazione, cioè il processo di fusione.
La sperimentazione è stata presentata oggi da Claudio Smiraglia e da Guglielmina Diolaiuti dell’Università degli Studi di Milano (rispettivamente presidente e componente del Comitato Glaciologico Italiano) nel convegno scientifico organizzato dalla stessa Università, dal Comitato Glaciologico Italiano e promosso da Levissima.
Il geotessile è un «non tessuto» composito a 2 strati, che agisce come stabilizzante termico per assorbire i raggi UV impedendo a questi ultimi di raggiungere la neve sottostante. A fine settembre il telo verrà rimosso dal ghiacciaio e sarà ricollocato l’anno prossimo su un’altra porzione ghiacciaio.
«Le ricerche scientifiche - ha detto Claudio Smiraglia, presidente del Comitato Glaciologico Italiano - hanno dimostrato che se un ghiacciaio è coperto da uno spessore di detrito superficiale superiore ai 30 cm, come nei ghiacciai hymalaiani, può efficacemente ridurre l’ablazione anche del 70%. Sulla scorta di questi studi sono nate queste ricerche che tentano di riprodurre artificialmente quanto in natura avviene spontaneamente».
[Fonte: LaStampa - 20 giugno 2008]
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Notevole scoperta a livello scientifico, certo che mette un po' di tristezza vedere che bisogna ricorrere a certi espedienti per preservare il patrimonio del nostro pianeta, espedienti che comunque limitano solo momentaneamente i danni e non costituiscono di certo la soluzione definitiva.

Ecco alcune fasi dello stendimento dei teli sul ghiacciaio di Dosdè in Valtellina [immagini dell'Archivio Corsera]


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Rob ha scritto:certo che mette un po' di tristezza vedere che bisogna ricorrere a certi espedienti per preservare il patrimonio del nostro pianeta, espedienti che comunque limitano solo momentaneamente i danni e non costituiscono di certo la soluzione definitiva.
Ci si “ricorda” sempre troppo tardi che “prevenire è meglio che curare”; non è soltanto uno slogan pubblicitario, ma la realtà. Inoltre la cura non sempre è efficace come si vorrebbe… :triste:
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I ghiacciai si sciolgono. Forse, fra cent'anni sulle Alpi non ci saranno nemmeno più. Ma che cos'è, davvero, a metterli in crisi? Cosa si può fare per salvarli? E che conseguenze avrà questo fenomeno sull'alpinismo e la vita quotidiana? Se n'è parlato nei giorni scorsi a Milano, al convegno "Perchè i ghiacciai arretrano?" organizzato dall'Università degli Studi, al quale ha partecipato anche Reinhold Messner.
L'incontro, patrocinato dal Comitato EvK2Cnr, ha visto la partecipazione di ricercatori italiani e internazionali, che si sono confrontati sui recenti studi di metereologia glaciale e climatologia d’alta quota. Messner è intervenuto portando la testimonianza di chi ha potuto vedere con i propri occhi, nella lunga carriera alpinistica, la scomparsa dei ghiacciai soprattutto sulle Alpi.
Grande successo per l'esperimento senza precedenti dell'Università di Milano, coordinato da Claudio Smiraglia, che ha previsto la stesura di una coperta geotessile sul ghiacciaio del Dosdè, in Alta Valtellina, per proteggerlo dal caldo estivo. Una ricerca condotta in collaborazione con la Provincia di Sondrio e la Levissima, che ha le sue sorgenti nel gruppo Dosdè-Piazzi.
A livello internazionale, un ruolo piano ha avuto la stazione meteorologica che si trova a 8000 metri, sul Colle Sud dell'Everest, installata a metà maggio nell'ambito della spedizione alpinsitico scientifica Share-Everest 2008, presentata da Gianni Tartari, presidente del consiglio scientifico del Comitato EvK2Cnr.
[Fonte: montagnatv]