Linea Orte-Fiumicino (FR1) - Disagi continui

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Fenice
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Chi viaggia sulla linea Orte-Fiumicino (FR1) sa che le condizioni di viaggio sono pessime: treni sempre stracolmi e spesso in ritardo, sedili e vagoni sporchi, bagni (se presenti) non funzionanti,... Dalla fine d'aprile a metà maggio sulla tratta sono previsti lavori di manutenzione che hanno peggiorato nettamente la situazione: ritardi anche di un'ora, treni soppressi (spesso senza che i viaggiatori vengano avvisati), corse da Fiumicino interrotte a Monterotondo e passeggeri costretti a cambiare treno spostandosi in massa dal primo binario al quarto facendo un giro lunghissimo,...
Di recente ho viaggiato solo 2 volte sulla linea FR1: la prima volta il treno da Fiumicino aeroporto ha saltato una corsa senza che venissimo avvisati e poi è passato un treno vecchissimo in cui abbiamo viaggiato stile "carro bestiame" (storco, puzza e gente ammassata); la seconda volta il treno era in ritardo e sono stata 30 minuti ad aspettare per poi salire nello stesso vecchio treno della volta precedente.
Mia madre ha fatto il viaggio "della speranza" ieri ed è rimasta bloccata nella stazione di Roma Nomentana per ben 40 minuti in attesa di arrivare a Roma Tiburtina (una sola fermata).
Oggi i pendolari hanno perso la pazienza e hanno protestato sui binari bloccando (o quasi) la circolazione ferroviaria per 5 ore circa.
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roma.corriere.it ha scritto:E' durato cinque ore il blocco della linea Orte-Fiumicino (FR1) da parte di alcune centinaia di pendolari che hanno occupato alle 6.15 i binari della stazione di Monterotondo per protestare contro «le reiterate soppressioni di corse, ritardi, mancata osservanza delle norme di sicurezza e igiene, assenza di informazioni della tratta Orte-Fiumicino aeroporto». «La corsa delle 6.30 - spiegano a CittadinanzAttiva Lazio - è stata soppressa così come quella successiva. Ci siamo trovati a non poter entrare perché il treno arrivato dopo era stracolmo. Dagli altoparlanti hanno spiegato che si tratta di lavori di manutenzione, ma è assurdo effettuarli in un'ora di punta in cui il treno è pieno di pendolari. E poi capita quasi quotidianamente ormai, da un mese a questa parte».
TRENITALIA - La circolazione è stata poi riattivata intorno alle 11. Ferrovie dello Stato ha fatto sapere che «durante l’interruzione è stata garantita la mobilità dei viaggiatori con bus sostitutivi da Fara Sabina a Poggio Mirteto, assicurando inoltre il servizio ferroviario nella tratta Settebagni – Fiumicino Aeroporto». L’ occupazione, ha sottolineato ancora FS, «ha provocato la cancellazione di 10 treni, la limitazione del percorso di altri 36 e ritardi fino a 90 minuti ad altri numerosi convogli regionali, procurando disagi a migliaia di pendolari del Lazio Settentrionale diretti verso la Capitale. Il treno bloccato dalla protesta è ripartito dalla stazione di Monterotondo con 270 minuti di ritardo.
«I PENDOLARI NON CE LA FANNO PIU'» - Ma quella di giovedì mattina è solo una delle tante storie di ordinaria amministrazione che coinvolgono i treni pendolari e i loro viaggiatori ogni mattina. I convogli, nel Lazio, ma anche nel resto d'Italia, sono raramente in orario e quando arrivano le banchine piene si riversano nei vagoni altrettanto stracolmi. «Si viaggia come sardine», raccontano e scrivono i pendolari. «Bisognerebbe smettere di pagare il biglietto, un servizio così non è un servizio». E infatti basta fare un viaggio su uno di questi treni per rendersi conto che l'Alta Velocità non è la norma in Italia e che anzi, migliaia di persone ogni giorno devono combattere con vagoni sporchi, affollati, vecchi, rallentati. E spesso, con corse saltate senza alcun preavviso.
E anche Legambiente interviene per difendere i viaggiatori: «Basta promesse, servono risposte concrete, i pendolari non ce la fanno più: questi pseudo lavori di manutenzione mascherano in realtà tagli veri e propri di un servizio troppo carente, la Regione e Trenitalia devono spiegare ai cittadini come aumenteranno quantità e qualità del servizio», ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
«LE PROMESSE DELLA POLVERINI» - Continua Parlati: «A fine marzo scorso, Trenitalia aveva annunciato lavori di manutenzione straordinaria per un massimo di 15 giorni con conseguente cancellazione di 28 treni sulle diverse tratte e la limitazione di 4 corse giornaliere; dopo un mese ha deciso ben 53 cancellazioni e 5 limitazioni al giorno, per una durata prevista di altri 20 giorni. Ma non finisce qui: oltre alle soppressioni e limitazioni previste, tutti i giorni se ne aggiungono altre impreviste, che vanno ad aggravare la già caotica situazione». «La presidente Polverini aveva promesso - ha affermato Parlati - sia prima che dopo la campagna elettorale, viaggiando con i pendolari, che avrebbe destinato ai trasporti regionali l'1% del bilancio, ci chiediamo dove siano finiti quei soldi vista la situazione drammatica. E Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio aggiunge: «Servono più treni e bus con un servizio migliore per i pendolari. Nel nuovo orario ferroviario non c'è un treno in più, Cotral e Atac sono al collasso per i debiti e la Regione sta rinnovando i contratti di servizio senza che gli utenti ne sappiano nulla, nonostante i tavoli di lavoro in corso. Siamo in una situazione incredibile, i pendolari non possono perdere nemmeno un euro dei fondi europei per la mobilità che la regione vuole tagliare, vanno destinati al nodo di Roma in particolare, per avere ricadute positive in tutta la regione».
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marika
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In tutta questa vicenda posso solo dire che martedì scorso ho aspettato il detto treno, che sarebbe arrivato con 40 minuti di ritardo. La scorsa settimana i minuti erano 70. Al binario 1 della stazione Tiburtina eravamo forse un milione alle ore 20 e non so come ho fatto a salire e a tornare finalmente a casa! :ko2:
Oggi i minuti di ritardo sono stati solo 10 grazie a Dio.