La prima sera in Argentina, dopo 31 ore di viaggio dall'Italia, mi hanno portato a mangiare la trucha (trota): locale molto carino in cui fuori c'è l'allevamento di trote e dentro si mangia a base di trota dall'antipasto al secondo. Ottime le salse a base di trota e aglio, buonissima anche la trota essiccata!
Il secondo giorno siamo passati alla carne: molti colleghi hanno ordinato il tanto acclamato bife de choriso, un pezzo di carne spesso 4-5 cm e gustabile sia rojo (al sangue) che a punto (medio) che cocido (ben cotto). Di solito si mangia "a punto", ma in qualche locale questo non significa solo che si vede un po' di rosso della carne all'interno, ma che tagliando esce il sangue... Non sono stata ispirata, così ho accettato il consiglio di un collega argentino e ho ordinato il bife de lomo, un filetto di carne più sottile; l'ho preso ben cotto, quindi più piccolo rispetto al normale (se no ci mette troppo per cuocere). Contorno di papas fritas.
Le due sere seguenti mi sono fatta "coraggio": prima ho preso il bife de chorizo cocido, poi a punto. Vi mostro prima il confronto tra il mio bife de chorizo cocido e quello del mio collega a punto, poi il mio bife de chorizo a punto: a me è andata meglio che a lui dato che tagliando non ho riempito il piatto di sangue.

Per contorno o papas fritas o purè.
L'ultimo giorno a pranzo ho dovuto prendere pechuga de pollo a la parrilla con ensalada (petto di pollo alla griglia con insalata) perché avevamo meno di un'ora per mangiare. L'ho accompagnato ad una cerveza (birra) molto famosa anche in Italia: Corona. Di solito con la carne argentina ho bevuto vino tinto (rosso) locale: Mendoza è famosissima per i suoi vigneti. Qualche volta agua con gas (acqua gassata).
Ho mangiato anche empanadas e e molti dolci a base di dulce de leche (crepes, deliziose, come guarnizione per una sorta di budino,...), ovvero una crema a base di latte che sa di mou.