Gia da i primi scatti sempre fatti in completo automatismo si ci accorge dell’abissale differenza con le compatte o bridge. L’accensione è istantanea, la messa a fuoco fulminea (solo in condizioni veramente sfavorevoli impiega un tempo simile a quello delle compatte), la qualità delle immagini strabiliante, ma quello che impressiona di più e la rapidità nello scatto, il tempo che intercorre tra la pressione del pulsante e lo scatto è quasi nullo. Fin quando non vengono provate macchine del genere non ci si rende conto delle loro capacità.
Questa è una macchina del 2006 con soli 6 Mpixel, che però sono di qualità migliori rispetto ad altre macchine con più megapixel. Sinceramente non ho mai stampato ingrandimenti maggiori di 10x15, adesso che ho la possibilità lo farò.
La prima cosa da fare quando si ha tra le mani un gioiello simile è leggere bene tutto il manuale, altrimenti non sapremo mai quali funzioni è in grado di fare, e nel frattempo imparare ad usarla anche con i diversi automatismi che ci sono, ad iniziare dalle scene, per poi passare ai programmi semi automatici e infine completamente manuali.
Quello che ho notato appena presa in mano è stata la disposizione dei tasti, ben dislocati e facili da raggiungere, tra le macchine professionali è un entry level “economica” quindi non vi aspettate di trovare un pulsante per ogni funzione, ma ci sono combinazioni molto utili, semplici e intuitive per ovviare al problema dei pochi tasti.
Dato che uso la nikon d40 da poco più di due settimane, non conosco ancora tutti i pregi (che comunque sono innumerevoli), soprattutto perché ancora non ho mai scattato in RAW, cioè quel formato che non comprime le immagini e lascia invariate tutte le informazioni riguardanti la foto. Il bello di questo formato è che una volta a casa si possono cambiare tutti i valori che vogliamo senza influire sulla qualità della foto, è come se abbiamo la possibilità di scattare un’altra foto con le nuove impostazioni.
Riguardo ai difetti non pensate che siano i megapixel o la mancanza della funzione pulizia sensore, basta una pompetta farmaceutica (peretta) per rimuovere lo sporco sul sensore, 2.50 euro contro i 50 che servono per l’automatismo. Una mancanza è quella dell’assenza del motore interno per la messa a fuoco, utilizzando vecchie ottiche autofocus con la d40 sarei costretto ad focheggiare a mano, ma dato che le ottiche vecchie non le ho e dato che io con quelle nuove spesso focheggio a mano, questa mancanza proprio non la sento.
Invece cosa molto utile ma non indispensabile è l’assenza dello stabilizzatore sulle ottiche, il VR. Questo dispositivo permette di effettuare foto con tempi di posa relativamente lunghi senza avere foto mosse. Esempio foto fatte dopo il tramonto del sole, in cui la luce scarseggia e dobbiamo usare tempi inferiore al tempo di sicurezza (circa uguale all’inverso della lunghezza focale utilizzata).
Ieri sera ho fatto questa foto, se avessi avuto il VR avrei potuto scattare a mano libera senza dovermi appoggiare ad un palo, o comunque appoggiandomi allo stesso palo sarebbe venuta più nitida.
Quando saprò qualcosa di più vi parlerò ancora di questa fantastica fotocamera, che comunque consiglio a chiunque voglia iniziare a fare sul serio, o che voglia avere foto sempre perfette in quasi tutte le condizioni di luce. È difficile arrivare al limite della fotocamera. In una foto arriva molto prima il limite delle ottiche, poi quello del fotografo e infine quello della fotocamera.
A presto
Hai fatto anche qualche prova alzando gli ISO? Sarebbe cambiato qualcosa di rilevante nel fiume? 
