Mi avevano parlato decisamente bene di questo film (amici, professori, conoscenti...), così, ieri, mi sono decisa a vederlo. Non che io sia una grande fan del regista, Nanni Moretti, ma nel complesso, la trama non mi è dispiaciuta.
L'ambientazione è davvero epocale! Nonostante non sia stata data l'autorizzazione a girare all'interno del Vaticano (ovvio
), si è creato ugualmente lo stesso impatto visivo e di portata internazionale.
In Vaticano, la fumata è bianca. Ma alla proclamazione della formula Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam, il neo Santo Padre è preso da una crisi di panico e fugge via dal balcone che affaccia sull'immensa Piazza S.Pietro. Di prendersi le sue responsabilità di pontefice, non ne vuole proprio sapere. I cardinali e il corpo responsabile vaticano, chiamano "a corte" il sagace psicanalista (Nanni Moretti), lasciato dalla moglie perché "più bravo di lei". Esilarante è la seduta a cui viene sottoposto Sua Santità (Posso parlare di sesso?Avete problemi con la fede?). Ma niente, il Papa si chiude nella sua paura. Mentre tutto il popolo cattolico è in attesa di ricevere la benedizione, viene fatto passare il messaggio che il Santo Padre si sia ritirato nelle sue stanze a pregare, formula insolita ma di nuova attestazione. Lo psicologo Nanni, è intanto barricato in Vaticano, sequestro di cellulare e zero comunicazioni con il mondo circostante, onde evitare "spifferi" e "spiate" circa il nuovo papa. Ed è così che inizieranno le partite di scopa con i cardinali, le spiegazioni "depressive" della Bibbia (unico libro che mi avete fatto trovare in camera!), i tornei di beach volley, mentre la crisi spirituale del neo-papa prende sempre più piede. Lo psicanalista suggerisce di trasferire il papa presso lo studio della sua ex-moglie, psicanalista anch'ella, ma fissata per "il deficit di accudimento", durante il tragitto... Sua Santità fugge.
I giorni passano e il senso di smarrimento aumenta. La parabola si conclude con il riportare il Pontefice in Vaticano in maniera "quasi" forzosa. Ma sul momento del messaggio sul balcone, il papa dichiara al mondo la sua debolezza e la sua mancanza di forza. Si dimette dalla carica, sperando in un perdono di Dio.
Il film si conclude così. Con un grande vuoto spirituale.
Fa decisamente un certo non so che, vedere tale film, nel giorno prima della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Se vi capita, se vi piace il genere e se non avete nulla da fare, andate a vederlo. Non ne resterete delusi.