Come preannunciato qui,da oggi è possibile attivare:
Maxxi Estate è la carta vacanze che unisce messaggi e parole.
Con Maxxi Estate infatti hai, a partire dal 1/06/08 e fino al 31/08/08, 500 SMS e 500 MMS a 0 cent. di euro, di cui 150 SMS e 50 MMS verso tutti i numeri di Rete Mobile e 500 minuti di chiamate verso TIM. (Dettagli)
Maxxi Estate Messaggi è la nuova carta vacanze di TIM che per 30 giorni, a partire dal 1/06/08 e fino al 31/08/08, ti offre la possibilità di inviare 500 SMS e 500 MMS a 0 cent. di euro, di cui 150 SMS e 50 MMS verso tutti i numeri di telefonia mobile. (Dettagli)
Maxxi Estate Parole è la nuova carta vacanze di TIM che per 30 giorni, a partire dal 1/06/08 e fino al 31/08/08, ti consente di avere 500 minuti di chiamata verso TIM a zero centesimi con lo scatto alla risposta di 19 centesimi. (Dettagli)
In “aria di rimodulazione” lo scatto alla risposta è già di 19 centesimi
Maxxi Estate
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- Very Important Poster
- Messaggi: 31357
- Iscritto il: 06/01/2008, 14:53
- 16
- Località: Prope Caput Mundi
- Umore:
- Grazie inviati: 1
- Sesso:
L’offerta Maxxi Estate di Tim è stata attivata da tutti i miei Amici che da anni, o per pigrizia o per “ignoranza”, hanno Tim come unico gestore di telefonia mobile. A me non sembra un’offerta molto conveniente, ma per chi si è abituato alla crescente avarizia della Tim è di sicuro una buona offerta.
Quando ho visto per la prima volta lo spot tv ho esclamato: “Che cavolo di pubblicità!”. Una donna hippy scrive un SMS: “Aspettiamo un bambino!” e lo invia al futuro papà per comunicargli la lieta notizia. Peccato che non si sappia chi sia questo padre: il messaggio viene inviato a molti presunti padri…
Se lo scopo di una pubblicità è quello di restare impressa nella mente, allora la Tim ha realizzato la pubblicità perfetta: i cartelloni pubblicitari tappezzano le nostre città, [b]l’odiosa canzone[/b] viene trasmessa a tutte le ore in Tv, nella Stazioni e alla radio e addirittura lo spot fa parlare di sé tra i parlamentari (quindi sui giornali, in Tv, ecc.). L'Onorevole Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Parlamentare per l'infanzia ha polemicamente commentato che la pubblicità “diffonde un'immagine mortificante e superficiale della maternità”; addirittura le onorevoli Gabriella Carlucci e Manuela Di Centa che hanno annunciato un'interpellanza urgente in Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
La Tim risponde: «La campagna è basata su una situazione paradossale, una rievocazione degli anni Settanta. Il tono è volutamente ironico e ci dispiace che il messaggio possa essere stato interpretato come offensivo».
Su questo mi trovo d’accordo: era il tempo dell’Amore libero e abiti e ambientazione della pubblicità non lasciano dubbi. Però… “ Che cavolo di pubblicità!”.
Quando ho visto per la prima volta lo spot tv ho esclamato: “Che cavolo di pubblicità!”. Una donna hippy scrive un SMS: “Aspettiamo un bambino!” e lo invia al futuro papà per comunicargli la lieta notizia. Peccato che non si sappia chi sia questo padre: il messaggio viene inviato a molti presunti padri…
Se lo scopo di una pubblicità è quello di restare impressa nella mente, allora la Tim ha realizzato la pubblicità perfetta: i cartelloni pubblicitari tappezzano le nostre città, [b]l’odiosa canzone[/b] viene trasmessa a tutte le ore in Tv, nella Stazioni e alla radio e addirittura lo spot fa parlare di sé tra i parlamentari (quindi sui giornali, in Tv, ecc.). L'Onorevole Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Parlamentare per l'infanzia ha polemicamente commentato che la pubblicità “diffonde un'immagine mortificante e superficiale della maternità”; addirittura le onorevoli Gabriella Carlucci e Manuela Di Centa che hanno annunciato un'interpellanza urgente in Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
La Tim risponde: «La campagna è basata su una situazione paradossale, una rievocazione degli anni Settanta. Il tono è volutamente ironico e ci dispiace che il messaggio possa essere stato interpretato come offensivo».
Su questo mi trovo d’accordo: era il tempo dell’Amore libero e abiti e ambientazione della pubblicità non lasciano dubbi. Però… “ Che cavolo di pubblicità!”.