La felicità è contagiosa

[Terence]

Come sempre i punti di vista e i modi di pensare sono diversi tra le persone...
Posso dire che approvo il tuo modo d' agire, e ti auguro di non trovarti mai nella condizione di dover accettare una condizione ( sia per i più svariati motivi...).
A volte le scelte nella vita sono obbligate, anche se non le ritieni le " più felici".
Per quanto riguarda l' abitudine la penso come te, ma era implicito nel mio post precedente.
Riguardo " l' essere infelice " passa, come passa tutto nella vita.
La felicità è composta da attimi fuggenti, l' importante è salperli cogliere e soprattutto saperli vivere in tutto e per tutto fino in fondo.

[Timida26]

Devo ammettere che il mio carattere è molto simile a quello di Terence almeno per questo. Anche io quando sono triste tendo ad isolarmi, mi si blocca tutto, non riesco a parlare e soprattutto non voglioparlar, magari aspetto che il momento passi e poi ne parlo, ma quando sono triste preferisco stare con me stessa.
A lavoro si fa finta di niente anche se naturalmente mi conoscono e capiscono che qualcos non va, ma nessuno insiste.
Siamo tutti unpò diversi e guai se non lo fossimo...nella mia vita posso mai dire di essere stata felice? sinceramente no, serena si ma felice no...

[Terence]

Penso che il parametro " felicità " sia diverso da persona a persona...
Magari lo sei, o lo sei stata, ma non te ne sei accorta... ( carpe diem )

[Timida26]

Può essere come dici tu, può essere che è passata così in fretta da non accorgermene però al momento (almeno per il mio concetto di felicità) non c'è stata

[Fenice]

E' un topic sulla felicità che si contagia e l'infelicità che non si contagia (secondo lo studio), ma ancora una volta i fatti dimostrano che gli studi sbagliano...e io ho ragione : la tristezza dei vostri post mi sta contagiando...
Timida, se leggi con un po' di attenzione, ti renderai conto che il tuo modo di reagire è comune alla maggior parte della gente: si tende ad isolarsi quando non si è felici. E' una tendenza e ognuno, in base al proprio carattere, agisce di conseguenza: per quel che mi riguarda, evito di rattristare le persone che mi stanno intorno e tengo i miei pensieri tristi per me, ma non mi isolo affatto. Bisogna essere davvero bravi per accorgersi del mio stato d'animo e non basta sentirmi parlare o leggere quello che scrivo: l'unica cosa che mi "tradisce" è lo sguardo e soltanto chi mi conosce molto bene si accorge che è "spento" mentre le labbra continuano a sorridere e il tono ad essere scherzoso. Non mi piace piangermi addosso e rendere triste chi mi sta intorno: posso sembrare "falsa", ma non lo sono, infatti sono onesta con me stessa (poca gente lo è, anche se resta sola con i suoi pensieri) e con coloro che davvero mi conoscono e tengono a me; tutti gli altri li "isolo" non isolandomi.

A volte le scelte nella vita sono obbligate, anche se non le ritieni le "più felici".

Le scelte obbligate non esistono: non si può scegliere, quindi non sono scelte. In quei casi bisogna prendere le cose come sono, consapevoli che non possono cambiare, ma senza rinunciare mai alla speranza che cambino altrimenti ci si condanna ad una vita infelice.

Riguardo " l'essere infelice" passa, come passa tutto nella vita.

Non può piovere per sempre. Inoltre in momenti della nostra vita siamo infelici per cose che non sono tali da rendere infelici: di questo ci accorgiamo solo con il tempo e con l'esperienza.

La felicità è composta da attimi fuggenti, l' importante è salperli cogliere e soprattutto saperli vivere in tutto e per tutto fino in fondo.

Il problema è soprattutto questo: la gente è spesso troppo occupata a commiserare la propria vita, a pensare solo alle cose negative e a convincersi che non potrà essere mai felice (al massimo serena ) da non accorgersi di essere già felice. Anzi, così facendo finisce per accontentarsi di una lunga vita serena senza cercare mai la felicità: in questo caso è molto probabile che non la trovi.