Letteratura: divertiamoci a citare!

Letteratura, Poesia, Arti pittoriche, Teatro
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Fenice
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Citazioni dal libro [b]La solitudine dei numeri primi[/b] di Paolo Giordano:
  • I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti tra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. Il secondo pensiero lo sfiorava soprattutto di sera, nell'intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi delle bugie.
  • A volte, soprattutto la sera, ripensava alle sue parole. Io così non riesco più. Si accarezzava la pancia e provava a immaginare come sarebbe stato avere qualcuno lì dentro, a nuotare nel suo liquido freddo. Spiegami cos'è. Ma non c'era nulla da spiegare. Non c'era un motivo o non era uno soltanto. Non c'era un inizio. Era lei e basta e nella sua pancia non voleva nessuno.
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marika
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Cito da L'arte della guerra:

Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, bensì sottomettere il nemico senza combattere.

Un esercito confuso conduce all'altrui vittoria.

L'apparente disordine nasce dalla disciplina.L'apparente debolezza nasce dalla forza.

Come l'acqua regola il suo scorrere in base al terreno, così l'esercito deve costruire la vittoria adattandosi al nemico.

Nessuna delle 4 stagioni dura per sempre. I giorni sono brevi oppure lunghi, e la luna muore e rinasce.
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Qualche citazione dal libro [b]Le affinità elettive[/b]:
  • ...questi sono indubbiamente i casi più interessanti e più strani, quelli nei quali l'attrazione e l'affinità, l'abbandonarsi e il riunirsi ce li possiamo realmente rappresentare come incrociati, quando quattro sostanze, finora unite a due a due, appena messe a contatto, sciolgono il precedente legame per instaurarne uno nuovo. In questo lasciare e prendere, in questo fuggire e cercare sembra potersi scorgere davvero una determinazione superiore: attribuiamo a tali esseri una sorta di volontà e capacità di scelta e riteniamo pienamente legittimo il termine tecnico "affinità elettive".
  • Pensate a un A e a un B, così intimamente legati che anche impiegando i mezzi più disparati, compresa la forza, non ci sia verso di separarli; pensate quindi a un C che abbia con un D il medesimo rapporto; e ora mettete in contatto le due coppie: A si getterà su D e C su B; senza che si possa dire chi per primo ha lasciato l'altro, chi per primo si è di nuovo unito all'altro.
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Qualche altra citazione da Le affinità elettive:
  • Chi, giunto a una certa età, vuole realizzare sogni e speranze di gioventù, si inganna sempre, giacché nell'uomo ogni 10 anni cambia il concetto della felicità, cambiano le speranze e le prospettive. Guai a colui che, dalle circostanze o dall'illusione, viene indotto ad aggrapparsi al futuro o al passato!
  • Quando la vita in comune scorre tranquilla e pacifica, i parenti, gli amici, coloro che vivono sotto lo stesso tetto s'intrattengono più del necessario e del giusto su ciò che accade o deve accadere; e si comunicano ripetutamente i loro propositi, le iniziative e le occupazioni, trascorrendo l'intera vita in una per così dire continua consultazione, anche se non prendono espressamente consiglio l'uno dall'altro. Nei momenti importanti invece, proprio quando l'uomo sembrerebbe aver più bisogno dell'assistenza e dell'approvazione altrui, ciascuno si ritira in se stesso, ciascuno cerca di agire per sé, di operare a modo suo e, poiché nasconde agli altri i mezzi di cui si serve, sono solo le conclusioni, gli scopi, i risultati, che diventeranno di dominio pubblico.
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Citazioni dal libro [b]La seduzione delle bugie[/b] di Paul Ekman:
  • ... ci sono da cinque a sette emozioni, che hanno dei riscontri universali a livello della mimica facciale. Esse sono: la paura, la tristezza (che include anche il dolore e il disappunto), la rabbia, il disgusto, la gioia, la sorpresa e il disprezzo. Questi sono dei prototipi espressivi a partire dai quali possono esserci delle variazioni: per esempio, l'indignazione e la vendetta sono differenti variazioni della rabbia.
  • Quei pochi sociologi e terapeuti che ancora continuano a scrivere sui movimenti del corpo sono considerati, al pari di coloro che si interessano di fenomeni paranormali, come degli ingenui, superficiali e ciarlatani.