In ricordo di Melanie, Maria e Nathalie
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Zurigo: esattamente 10 anni fa, la sera del 24 novembre 2001, tre cantanti pop unite da un tragico destino perdevano la vita in un disastro aereo: si trattava dell'americana Melanie Thornton (34 anni), della spagnola Maria Serrano Serrano (27 anni) e dell'olandese Nathalie van het Ende (25 anni). Una quarta, la tedesca Deborah St. Maarten (al centro nella foto a destra), riuscì miracolosamente a salvarsi. Il totale delle vittime fu di 24 (su 33 passeggeri), compresi i 3 membri dell'equipaggio, ma il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave se non fosse che l'aereo viaggiava semivuoto (era riempito per circa un terzo dei posti disponibili).
Melanie Thornton uscì alla ribalta nel 1994, quando nel duo "La Bouche" spopolò con il singolo dance "Sweet Dreams", il cui successo fu bissato un anno dopo da "Be My Lover". In mezzo, temporalmente parlando, un'apparizione con i "Le Click" ed il singolo "Tonight is the night". Nel 2000 lasciò il gruppo per dedicarsi alla carriera da solista. La sua ultima apparizione in pubblico fu a Lipsia poco prima dell'incidente, dove la cantante si esibì live con "Wonderful Dream", singolo che sarebbe diventato lo spot di Natale 2001 della Coca-Cola.
Maria e Nathalie invece facevano parte assieme a Deborah dei "Passion Fruit", un gruppo nato nel 1999 emerso con brani come "Wonderland", "Rigga Ding Dong Song", ed altri ancora contenuti nel loro primo ed unico album completo, uscito ad aprile 2000. Il secondo era in lavorazione prima dell'incidente: uno dei due singoli che avrebbero dovuto comporlo, "Bongo Man", era già uscito durante l'estate; l'altro "I'm Dreaming Of...A White Christmas" fu pubblicato il 3 dicembre 2011 (il CD era intitolato "I'm Dreaming Of A Winter Wonderland", dal nome del singolo omonimo contenuto, simile al precedente sopra citato a parte le parole) ed i suoi proventi furono devoluti interamente ai superstiti del disastro aereo. Fu quello l'ultimo atto dei responsabili di un gruppo che non sarà mai più rifondato. Inutili i tentativi di Deborah di continuare il suo lavoro negli anni successivi: lo shock indelebile, unito ad altri problemi personali, sono stati e rappresentano tuttora per lei un ostacolo insormontabile.