Euro 2008

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Fenice mi hai fatto morir dal ridere con quel video di youtube!!!! :risata:
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Menomale: almeno la tristezza passa prima. :occhiolino:
Rob ha scritto:Snobbare gli europei e tornare per i mondiali non è di certo un gesto di rispetto nei confronti di Donadoni e di tutti i compagni che hanno faticato due anni per cercare di riconfermarsi ai vertici. :occhi4:
Sono d'accordo con te... :ok: Ma tra le (tante) ingiustizie del calcio c'è anche questa. :triste:
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Mercoledì, 25 giugno 2008
Germania alla conquista di Vienna
Germania - Turchia 3-2
La squadra di Terim, che aveva abituato a grandi rimonte, ne subisce una fatale: la Germania è in finale. (Dettagli)
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La marcia di riavvicinamento di Marcello Lippi verso l’azzurro inizia con un pranzo in un ristorante del centro di Roma con Mauro Vladovich. Il ct campione del mondo e il segretario della Nazionale si sono incontrati ieri, ed è un primo contatto accertato, mentre del secondo, tra Lippi e Abete, mancano solamente le fotografie. La trattativa, però, non può che procedere su due tavoli e il ritorno di Lippi, che ha lasciato l’isola di Capraia dove si trovava fino all’altro ieri per raggiungere Roma, ne è una spia. I problemi non sorgeranno di certo su questo lato. Sono tutti sul rapporto Donadoni-Abete, che nelle ultime ore si è decisamente raffreddato. Si è raffreddato sulla questione della clausola rescissoria, cavillo annunciato al momento della firma del contratto, e adesso smentito. «Non avrò un euro dalla Federcalcio» ha detto l’altro giorno il ct della Nazionale, e la cosa è stata interpretata come un beau geste dell’allenatore: la rinuncia a 550 mila euro, una bella cifra. Per questo, ieri mattina, il presidente Abete si è sentito in dovere di chiarire, riassumendole, le tappe della vicenda, anche in vista dell’incontro tra lo stesso Abete e Donadoni che si terrà oggi, intorno alle 14. Nessun esonero, ha spiegato il numero uno della Figc, semplicemente un contratto «estinto», e la Federcalcio non dovrà tirare fuori un euro. «Il rinnovo del contratto del ct era legato al raggiungimento della semifinale - ha spiegato Abete - un automatismo che però non c’è stato. Inizialmente la Figc aveva proposto un rinnovo automatico per due anni a semifinale centrata: Donadoni aveva detto no, perché lo aveva interpretato come una fiducia a metà. Quindi è maturata la versione dell’accordo in cui era prevista la clausola reciproca di rescissione con una penale di 900.000 euro lordi». Secondo Abete, poi, è stato lo stesso ct, qualche giorno dopo, a chiedere al presidente «di rinunciare da parte sua alla clausola e di reinserire, nell’ambito dell’accordo, l’automatismo della continuità del contratto in caso di raggiungimento della semifinale». Insomma si è tornati alla formula iniziale proposta dalla stessa Figc a Donadoni e che lui però in un primo tempo non aveva accettato. Il ct ha preferito scommettere su di sé e sulla squadra da lui guidata. Ed è per questo che il commissario tecnico con le valigie non chiede soldi nemmeno ora. A chiederli per lui ci pensa l’avvocato Roberto Tropenscovino. A metà della giornata di ieri, il legale amico di Donadoni dice alle telecamere de La7 che il commissario tecnico «Ha diritto a una buonuscita, come tutti quelli che lavorano deve avere il suo compenso». Donadoni deve intervenire e precisare: «È un avvocato che io conosco, ma quella è una sua considerazione che non ha nulla a che fare con il rappresentare il mio pensiero». Che la fiducia fosse una questione centrale, per Donadoni, lo si era capito proprio durante la conferenza stampa del 20 maggio cui fa riferimento Abete. Donadoni aveva espresso perplessità proprio durante l’illustrazione del presidente: «Ma se l’Europeo andrà male - aveva detto il ct - sarò io ad andarmene, non c’è bisogno di clausola rescissoria». C’era bisogno di fiducia, semmai, che non c’è mai stata. Due anni non sono sufficienti per stabilire la bontà del lavoro di un commissario tecnico, anche perchè Donadoni se ne va con un bilancio complessivo più che positivo: ha portato la squadra all’Europeo e non era scontato, visto che l’Italia aveva appena vinto un Mondiale. All’Europeo ha sbagliato (soprattutto a insistere su Toni) ma ha dovuto fare i conti con tanta sfortuna, iniziata con l’infortunio a Cannavaro, proseguita con la stitichezza con gli attaccanti, terminata con gli errori dal dischetto di De Rossi e Di Natale. Però un contratto che prevede la riconferma con il raggiungimento della semifinale come può non condizionare l’impostazione di un ct che si prepara ad affrontare la Spagna in un quarto di finale? Adesso, con il senno, e con le informazioni di poi, si può anche capire il perché, in quella partita, di un atteggiamento a tratti troppo rinunciatario. In tutto questo pateracchio la cosa buona è il ritorno di Lippi: al ct campione del Mondo la fiducia va riconosciuta prima e senza condizioni. Speriamo che vinca di nuovo, sennò avrà almeno avuto tutti dalla sua parte.
[Fonte: ilsecoloxix - 26 giugno 2008]

:penso:
Siete d'accordo con l'ultima affermazione? :perplesso7:
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