Giovedì, 26 giugno 2008
Spagna perfetta, la Russia si inchina
Russia - Spagna 0-3
Le Furie Rosse raggiungono la Germania in finale grazie alle reti firmate nella ripresa da Xavi Hernández, Daniel Güiza e David Silva. (Dettagli)
Niente foto...
Euro 2008
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Nessuna scorrettezza nei confronti di Roberto Donadoni, tantomeno c'é stato un esonero o la rottura dei rapporti. Piuttosto, il cambio di allenatore è stato una scelta tecnica, a fronte di un Europeo azzurro valutato al di sotto delle potenzialità della nazionale. Quanto al resto, era naturale che sul successore di Lippi incombesse l'ombra del ct campione del mondo a Berlino, anche perché nel frattempo non si era sistemato da altre parti. Giancarlo Abete promette per il consiglio federale del 3 luglio "una relazione a 360 gradi, in cui spiegherò che certe valutazioni non sono legate solo ai risultati", per fare chiarezza in modo definitivo sulla vicenda della fine del contratto del ct che ha guidato l'Italia a Euro 2008.
Nel frattempo, da Vienna dove si trova per delle riunioni Uefa ("vogliono sapere da ogni federazione nazionale un parere sull'eventuale allargamento del numero dei partecipanti al torneo"), parla dell'avvicendamento sulla panchina azzurra. "C'é stato un semplice estinguersi di un rapporto contrattuale - spiega il presidente della Figc - come capita sovente in manifestazioni come queste. Poi ci siamo mossi in modo celere, per alcuni troppo, per altri correttamente. Sacchi dice che è stata una decisione affrettata? Diciamo che fra ex ct c'é una certa solidarietà fisiologica. La verità è che siamo ancora in una situazione in cui bisogna ammortizzare giorni complessi dal punto di vista emozionale. Ma voglio chiarire bene che Donadoni non è stato esonerato, e che non c'é stata una rottura di rapporti. Con lui ho avuto un colloquio lungo, pacato e sereno".
L'ormai ex tecnico della Nazionale ha però sottolineato che in questi due anni si è molto, forse troppo, parlato di Lippi. "E' fisiologico che quando si subentra a un tecnico che ha appena vinto il campionato del mondo - spiega Abete - e che poi non si sistema alla guida di altre squadre, ci sia la sua ombra che incombe sul successore. Ma questo non significa essere stati scorretti con Donadoni". "E ora - aggiunge - abbiamo fatto semplicemente una scelta tecnica sul futuro, dopo aver valutato delle opzioni". E di calcio 'tecnico' Abete parla anche quando, parlando del bilancio di Euro 2008, fa notare che "il nostro doveva essere il girone della morte, invece non ha prodotto neppure una semifinalista...".
La valutazione finale di Abete ("i vicepresidenti? Li ho sentiti, ma la titolarità della decisione era la mia") è stata quella di una "potenzialità azzurra migliore dell'esito finale dell'Europeo, pur essendo noi consapevoli di diverse circostanze". Insomma, fatta la tara di infortuni, assenze ed invecchiamento del gruppo, a non convincere è stato il rendimento nelle tre partite, prima ancora che i risultati finali. Ma in queste ore a Vienna si sta parlando molto anche di Euro 2012 e della visita che Platini e un gruppo di lavoro dell'Uefa stanno per fare in Polonia ed Ucraina prima di prendere a settembre la decisione definitiva sulla prossima edizione del torneo continentale. "In questi giorni il ministro dello sport polacco ci ha accusati come Figc di essere stati scorretti - dice Abete - ma io vorrei che la manifestazione rimanga da loro, e faccio i miei auguri. Non ci siamo fatti avanti, né siamo stati poco corretti nei confronti di polacchi ed ucraini".
"E tengo a precisare bene una cosa - insiste il presidente della Figc -: qui non siamo al Parlamento italiano, dove c'é il primo dei non eletti, quindi il fatto di essere arrivati secondi nel 'ballottaggio' di Cardiff quando la manifestazione venne assegnata non ci dà alcun diritto di prelazione. Non esiste assolutamente che in caso di decisione negativa dell'Uefa la manifestazione vada automaticamente all'Italia". Semmai se ne parlerà in futuro, e solo dopo le decisioni Uefa, perché, anche se Abete non lo dice, c'é sempre in piedi l'ipotesi di un'organizzazione congiunta con la Francia, rafforzata dal fatto che oggi Platini ha detto di non essere pregiudizialmente contrario alle doppie candidature (come invece ha fatto Blatter con la Fifa). Il discorso era per l'opzione Svezia-Norvegia 2016, ma potrebbe diventare molto più attuale.
[Fonte: ANSA - 28 giugno 2008]
Nel frattempo, da Vienna dove si trova per delle riunioni Uefa ("vogliono sapere da ogni federazione nazionale un parere sull'eventuale allargamento del numero dei partecipanti al torneo"), parla dell'avvicendamento sulla panchina azzurra. "C'é stato un semplice estinguersi di un rapporto contrattuale - spiega il presidente della Figc - come capita sovente in manifestazioni come queste. Poi ci siamo mossi in modo celere, per alcuni troppo, per altri correttamente. Sacchi dice che è stata una decisione affrettata? Diciamo che fra ex ct c'é una certa solidarietà fisiologica. La verità è che siamo ancora in una situazione in cui bisogna ammortizzare giorni complessi dal punto di vista emozionale. Ma voglio chiarire bene che Donadoni non è stato esonerato, e che non c'é stata una rottura di rapporti. Con lui ho avuto un colloquio lungo, pacato e sereno".
L'ormai ex tecnico della Nazionale ha però sottolineato che in questi due anni si è molto, forse troppo, parlato di Lippi. "E' fisiologico che quando si subentra a un tecnico che ha appena vinto il campionato del mondo - spiega Abete - e che poi non si sistema alla guida di altre squadre, ci sia la sua ombra che incombe sul successore. Ma questo non significa essere stati scorretti con Donadoni". "E ora - aggiunge - abbiamo fatto semplicemente una scelta tecnica sul futuro, dopo aver valutato delle opzioni". E di calcio 'tecnico' Abete parla anche quando, parlando del bilancio di Euro 2008, fa notare che "il nostro doveva essere il girone della morte, invece non ha prodotto neppure una semifinalista...".
La valutazione finale di Abete ("i vicepresidenti? Li ho sentiti, ma la titolarità della decisione era la mia") è stata quella di una "potenzialità azzurra migliore dell'esito finale dell'Europeo, pur essendo noi consapevoli di diverse circostanze". Insomma, fatta la tara di infortuni, assenze ed invecchiamento del gruppo, a non convincere è stato il rendimento nelle tre partite, prima ancora che i risultati finali. Ma in queste ore a Vienna si sta parlando molto anche di Euro 2012 e della visita che Platini e un gruppo di lavoro dell'Uefa stanno per fare in Polonia ed Ucraina prima di prendere a settembre la decisione definitiva sulla prossima edizione del torneo continentale. "In questi giorni il ministro dello sport polacco ci ha accusati come Figc di essere stati scorretti - dice Abete - ma io vorrei che la manifestazione rimanga da loro, e faccio i miei auguri. Non ci siamo fatti avanti, né siamo stati poco corretti nei confronti di polacchi ed ucraini".
"E tengo a precisare bene una cosa - insiste il presidente della Figc -: qui non siamo al Parlamento italiano, dove c'é il primo dei non eletti, quindi il fatto di essere arrivati secondi nel 'ballottaggio' di Cardiff quando la manifestazione venne assegnata non ci dà alcun diritto di prelazione. Non esiste assolutamente che in caso di decisione negativa dell'Uefa la manifestazione vada automaticamente all'Italia". Semmai se ne parlerà in futuro, e solo dopo le decisioni Uefa, perché, anche se Abete non lo dice, c'é sempre in piedi l'ipotesi di un'organizzazione congiunta con la Francia, rafforzata dal fatto che oggi Platini ha detto di non essere pregiudizialmente contrario alle doppie candidature (come invece ha fatto Blatter con la Fifa). Il discorso era per l'opzione Svezia-Norvegia 2016, ma potrebbe diventare molto più attuale.
[Fonte: ANSA - 28 giugno 2008]
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Clamoroso esito del sondaggio del TG1: gli italiani volevano la riconferma di Donadoni.
Tre su quattro contrari a Lippi
L'Italia volta le spalle a Marcello Lippi campione del mondo e avrebbe voluto la riconferma di Roberto Donadoni. Quella che i giornali sopratutto quelli sportivi hanno dipinto come una designazione a furor di popolo tanto da spingere il presidente federale ad assecondare imnmediatamente la volontà dei media, si rivela all'atto pratico una clamorosa gaffe mediatica. Meno di un italiano su quattro nostra di condividere la scelta di Abete. Ecco il sondaggio del TG1 (http://www.tg1.rai.it/) che ha del clamoroso. Cambia il vertice della Nazionale. Esce Roberto Donadoni e ritorna Marcello Lippi. Sono d'accordo. Ottima scelta. 23% Non sono d'accordo. Era meglio riconfermare Donadoni. 70% Al posto di Lippi, avrei preferito un altro commissario tecnico italiano 5% Era meglio cambiare radicalmente e scegliere un CT straniero 2%
[Fonte: YahooSport]
Domenica, 29 giugno 2008
Il calcio protagonista fino in fondo
Una spettacolare cerimonia di chiusura farà da prologo alla finale di UEFA EURO 2008 tra Germania e Spagna, in programma questa sera all' Ernst-Happel-Stadion di Vienna. (Dettagli)
Tre su quattro contrari a Lippi
L'Italia volta le spalle a Marcello Lippi campione del mondo e avrebbe voluto la riconferma di Roberto Donadoni. Quella che i giornali sopratutto quelli sportivi hanno dipinto come una designazione a furor di popolo tanto da spingere il presidente federale ad assecondare imnmediatamente la volontà dei media, si rivela all'atto pratico una clamorosa gaffe mediatica. Meno di un italiano su quattro nostra di condividere la scelta di Abete. Ecco il sondaggio del TG1 (http://www.tg1.rai.it/) che ha del clamoroso. Cambia il vertice della Nazionale. Esce Roberto Donadoni e ritorna Marcello Lippi. Sono d'accordo. Ottima scelta. 23% Non sono d'accordo. Era meglio riconfermare Donadoni. 70% Al posto di Lippi, avrei preferito un altro commissario tecnico italiano 5% Era meglio cambiare radicalmente e scegliere un CT straniero 2%
[Fonte: YahooSport]
Domenica, 29 giugno 2008
Il calcio protagonista fino in fondo
Una spettacolare cerimonia di chiusura farà da prologo alla finale di UEFA EURO 2008 tra Germania e Spagna, in programma questa sera all' Ernst-Happel-Stadion di Vienna. (Dettagli)
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La Spagna è Campione d'Europa Torres stende la Germania
Le Furie Rosse trionfano 44 anni dopo l'ultima vittoria: in finale decide un gol del Niño, finisce 1-0. Esultano in tribuna il Re Juan Carlos, Zapatero e Alonso
La Spagna è campione d’Europa. Quarantaquattro anni dopo la vittoria del 1964 (nell’Europeo giocato in casa), le Furie Rosse hanno ripetuto l’impresa battendo 1-0 la Germania nella finale di Vienna. La prestigiosa firma sul successo che fa gioire 44 milioni di spagnoli è quella di Fernando Torres, freddo e spietato quando si è trattato di tagliare a fette la difesa tedesca e di segnare il gol che ha deciso la finale. E’ il trionfo del Niño, ma anche quello Luis Aragones e di una squadra di ragazzi terribili che ha fatto vedere il miglior calcio dell’Europeo. Il ct ha vinto la sua scommessa contro tutta la Spagna lasciando a casa Raul, un mostro sacro: «Sarò risparmiato dalle critiche solo se vinco», aveva detto. I fatti gli hanno dato ragione. Ha gestito al meglio un gruppo fantastico, assortito a meraviglia a centrocampo con Xavi, Senna, Xabi Alonso e Fabregas e frizzante, spensierato ed esplosivo in attacco, dove prima Villa e poi Torres (supportati dalla rivelazione Silva) non hanno risparmiato mai nessuno.
[Fonte: Corriere Dello Sport]
Le Furie Rosse trionfano 44 anni dopo l'ultima vittoria: in finale decide un gol del Niño, finisce 1-0. Esultano in tribuna il Re Juan Carlos, Zapatero e Alonso
La Spagna è campione d’Europa. Quarantaquattro anni dopo la vittoria del 1964 (nell’Europeo giocato in casa), le Furie Rosse hanno ripetuto l’impresa battendo 1-0 la Germania nella finale di Vienna. La prestigiosa firma sul successo che fa gioire 44 milioni di spagnoli è quella di Fernando Torres, freddo e spietato quando si è trattato di tagliare a fette la difesa tedesca e di segnare il gol che ha deciso la finale. E’ il trionfo del Niño, ma anche quello Luis Aragones e di una squadra di ragazzi terribili che ha fatto vedere il miglior calcio dell’Europeo. Il ct ha vinto la sua scommessa contro tutta la Spagna lasciando a casa Raul, un mostro sacro: «Sarò risparmiato dalle critiche solo se vinco», aveva detto. I fatti gli hanno dato ragione. Ha gestito al meglio un gruppo fantastico, assortito a meraviglia a centrocampo con Xavi, Senna, Xabi Alonso e Fabregas e frizzante, spensierato ed esplosivo in attacco, dove prima Villa e poi Torres (supportati dalla rivelazione Silva) non hanno risparmiato mai nessuno.
[Fonte: Corriere Dello Sport]
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Titolo secondo me meritato, la Spagna è stata sicuramente la squadra più continua e fra quelle che hanno espresso il miglior gioco. Onore ai nostri azzurri che sono usciti imbattuti dal confronto con i futuri campioni d'Europa
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