Asta femminile: apertura obbligatoria con la sorpresa della sconfitta di Yelena Isinbayeva, che è entrata in gara come d'abitudine ad altezze spropositate (4.75) commettendo un errore, e si è riservata i due rimanenti tentativi a 4.80, fallendoli entrambi. Titolo mondiale, meritato, ad Anna Rogowska con 4.75, un'atleta che solo due stagioni fa aveva subìto un grave infortunio che aveva messo in dubbio il pieno recupero. Argento condiviso tra l'altra polacca Pyrek e la sorprendente statunitense Johnson.
Cento metri femminili: come a Pechino, vittoria della reattivissima Shelly-Ann Fraser, che ha anche avuto il merito di migliorare lo storico primato nazionale di Giamaica togliendolo a Merlene Ottey, che corse nella finale del Granx Prix IAAF a Milano, nel 1996, in 10.74. Grandissima finale, con Kerron Stewart all'argento in 10.75 dopo un secondo cinquanta metri tutto proteso al recupero sulla Fraser, scappata via dai blocchi come un fulmine. Terza la statunitense Jeter con 10.90, ai piedi del podio la campionessa uscente Veronica Campbell.
3000 siepi femminili: Spagna all'oro nei con Marta Dominguez, che si è rifatta con gli interesi della medaglia persa a Pechino per aver urtato un ostacolo. La spagnola ha preso il comando a 250 metri dal traguardo, perdendo per strada l'avversaria più pericolosa e favorita per l'oro, la campionessa olimpica Galkina. Oro alla Dominguez col nuovo mondiale stagionale di 9:07.32, terza prestazione di sempre, argento alla russa più giovane, Yuliya Zarudneva-Ivanova in 9:08.39, bronzo alla kenyana Milcah Chemos Cheywa in 9:08.57, una atleta di cui fino alla scorsa stagione non erano conosciuti risultati. Finale cronometricamente super, con otto primati (nazionali, di area, personali) tra le prime nove classificate.
10000 metri maschili: Bekele al poker mondiale di quattro successi consecutivi, come il maestro Gebreselassie. L'etiope ha seguito come un'ombra l'eritreo Tadese, che ha fatto da battistrada per tutta la gara e trascinando l'etiope ad un secondo cinquemila sul piedi di 13:05. Ottimi i numero del cronometro: 26:46.31 per Bekele, 26:50.12 per Tadese. Bronzo al kenyota Masai in 26:57.39, unico sopravvissuto tra i rivali di sempre per la scalata al podio.
Triplo femminile: altra gara dai contenuti tecnici in ribasso, come il martello maschile. Ha vinto la favorita Savigne, che con la connazionale Gay ha realizzato una storica doppietta per Cuba. Per la Savigne titolo con 14.95, argento alla Gay con 14.61, bronzo alla russa Pyatykh con 14.58. Solo sesta la Lebedeva, la cui partecipazione alla finale è rimasta in bilico fino a ieri sera per le non buone condizioni fisiche.
400 metri femminili: la vittoria va a Sanya Richards in 49.00 (
400 metri ostacoli maschili: conferma dell'oro mondiale per Kerron Clement in 47.91 (mondiale stagionale), ma gradissima impressione è stata suscitata anche dal fenicottero Javier Culson, argento per Portorico in 48.07 (primato nazionale) e dal bambino trinidegno Gordon, un ragazzo che compirà diciotto anni a novembre e che è stato selezionato dopo il terzo posto ai Giochi del Centro America e Caraibi di L'Avana, quando giunse terzo in 49.45. Gordon ha sfiorato un incredibile podio per soli tre centesimi, lasciando la medaglia a Bershawn Jackson (48.23).
(www.fidal.it)
Questo è il video dei 100m femminili...pazzesca la Fraser!!! Vi dico solo che le altre avevano già perso fin dalla partenza!!
Oggi da guardare la finale dei 800m alle 21.35 (mi pare) dove c'è la nostra Elisa Cusma!!






