Tempo di Quaresima
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Mah, allora se la metti così, chi non crede...cosa festeggia a fare?! E' ipocrisia anche questa?
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Chi non crede probabilmente non festeggerà! Ma ce ne passa parecchia di differenza tra l'essere ateo e non essere d'accordo con il praticare le usanze e i riti cattolici... chi crede non necessariamente deve fare fioretti, digiuni e cose varie...può sentirsi vicino a Dio in altro modo!marika ha scritto:chi non crede...cosa festeggia a fare?!
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Non generalizzo, so che ci sono persone credenti che applicano alla lettera, o quasi, i precetti del cattolicesimo perché credono negli insegnamenti di Cristo. Infatti queste (poche) persone sono escluse dal discorso e sono...marika ha scritto:non puoi generalizzare...c'è chi lo fa per vera fede.Fenice ha scritto:Gesti formali, tutta apparenza
Fenice ha scritto:Nel 2010 è impossibile che la gente (vecchietti a parte) possa sentir propri tutti i principi del cattolicesimo (ma anche del Cristianesimo in generale), quindi è normale "adattare le regole" alla propria vita.
Conosco tante persone, ho frequentato il catechismo per 5 anni e, dopo la Cresima, mi hanno anche chiesto di insegnare; per decenni sono andata in Chiesa ogni domenica, con la pioggia e con il sole, in salute e in malattia, sola o accompagnata,... Mi faceva stare bene, era un momento solo per me. Ma... le cose cambiano: i preti vengono accusati di cose indegne non solo della vita sacerdotale, ma anche dell'essere umano. Un prete della mia parrocchia "ci provava" con me e mi ha scattato una fotografia in costume che ha mostrato ai miei genitori, ma che ha voluto tenere lui (io non l'ho mai vista): giravano tante voci sulle sue relazioni con giovani donne anche sposate e ora... sta al Vaticano! Un altro parroco si è arricchito con i soldi delle offerte: alla sua morte si è scoperto che aveva non so quante case e quanto denaro da parte. Un altro molestava i bambini: voci? Non so: ma è stato mandato via dalla parrocchia.
Tutto ciò è accaduto a me, nel mio piccolo: se poi consideriamo ciò che si legge sui giornali, nei libri, in rete,...
Ma tralasciando i discorsi che mettono in cattiva luce preti e Chiesa, ci sono tante religioni e ognuna ha i suoi "precetti" che hanno origini varie legate alla storia dei popoli e dei luoghi in cui si sono sviluppate: perché il cristianesimo dovrebbe essere la religione che porta alla beatitudine dopo la morte e le altre religioni no? Siamo cattolici perché nati e cresciuti in Italia da famiglie cattoliche: se fossimo nati altrove o in altre famiglie e fossimo atei o di un'altra religione, saremmo condannati alla maledizione eterna? Non credo...
Come ho scritto in passato e quotato in questo topic, non sono atea e non credo che con la morte del corpo finisca tutto, ma non credo nemmeno che "la via per la beatitudine" sia quella indicata da una religione. Basta seguire una semplice "regola" comune a molte religioni anche se espressa un modo vario: non fare agli altri ciò che non vuoi che sia fatto a te. Ma io preferisco: rispetta te stesso e gli altri. Per fare ciò non occorre essere cristiani, buddisti, atei,... Possono farlo tutte le persone intelligenti che non hanno bisogno di regole imposte per rispettare se stessi e gli altri.
Le regole servivano quando c'era più ignoranza e meno apertura mentale; comunque, anche allora venivano adattate e rese "meno scomode". Possono servire ancora come "spunto", ma rispettarle alla lettera non serve a niente, anzi spesso è dannoso (gli estremisti vengono sempre condannati, qualsiasi sia la religione).
I tempi cambiano e tante "regole religiose" o "linee guida comportamentali" nate per motivi legati alla cultura di un tempo andrebbero riviste alla luce dei cambiamenti della società.
Il discorso è lungo e se mi metto a discutere di storia delle religioni (studiata per anni tra catechismo, scuole medie inferiori e superiori) non finisco più.
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Io la penso così:
C'è chi propone come a Venezia, il "digiuno" dall'acqua confezionata minerale ed in bottiglia, chi propone esperienze di solidarietà specifiche, e chi propone - e questo è quello che quest'anno ha fatto più notizia - il "digiuno tecnologico".
Ma a prescindere dalle proposte che sono state fatte ci sono alcuni elementi che devono essere chiari a tutti.
Prima di tutto che la Quaresima (o meglio alcuni atti che vengono previsti dalla Chiesa legati a questo "tempo liturgico") è una proposta cristiana, non imponibile a tutti.Questo per liberare il campo dall'idea che la Chiesa voglia fare digiunare la gente....
Se uno è cattolico e ci crede, è ovvio che cercherà di vivere coerentemente la Quaresima attraverso gli strumenti della penitenza, del digiuno e delle opere di carità che gli vengono con essa proposti.
Ma occorre anche chiarire una cosa importante: la Chiesa non chiede ai suoi fedeli di "soffrire per il gusto di soffrire", di digiunare per stare male, di patire nel corpo per una sorta da voglia di patimento....
La Chiesa propone di vivere la Quaresima, al contrario, in un atteggiamento di attenta preparazione, seria responsbailità nei confronti di un incontro, quello col Cristo nella Pasqua, che non può che essere rilevante, e quindi "deve" cambiarci la vita.
Fare quaresima significa camminare....ed il cammino non può che passare attraverso l'impegno che si manifesta anche attraverso gesti concreti.
Gesti che però chiedono costantemente di essere riempiti di significato. Ecco perchè la Chiesa ha sempre ricordato come il miglior gesto di penitenza è la carità, unica via alla salvezza.
In questa ottica, allora ha molto senso ciò che propone realmente il Vescovo di Modena. Un digiuno non tanto dagli SMS o da internet (quasi come se fossero strumenti del demonio e perdite di tempo, oppure cose superflue....). Non sono cose superflue...o meglio possono esserlo come non esserlo. Il tutto dipende da come sono vissute ed usate.
Quello che viene proposto è qualcosa di più importante: la purificazione della "comunicazione" e della relazione, nell'ottica sempre più viva di una comunicazione relazione umana, personale, profonda....."lenta".
E questo sì che è un bel cammino quaresimale. Un cammino che attraverso un uso attento dei New Media ci educhi ad un loro uso che sia veramente relazionale, veramente educante ed umanizzante.
[ http://passineldeserto.blogosfere.it/20 ... esima.html ]
C'è chi propone come a Venezia, il "digiuno" dall'acqua confezionata minerale ed in bottiglia, chi propone esperienze di solidarietà specifiche, e chi propone - e questo è quello che quest'anno ha fatto più notizia - il "digiuno tecnologico".
Ma a prescindere dalle proposte che sono state fatte ci sono alcuni elementi che devono essere chiari a tutti.
Prima di tutto che la Quaresima (o meglio alcuni atti che vengono previsti dalla Chiesa legati a questo "tempo liturgico") è una proposta cristiana, non imponibile a tutti.Questo per liberare il campo dall'idea che la Chiesa voglia fare digiunare la gente....
Se uno è cattolico e ci crede, è ovvio che cercherà di vivere coerentemente la Quaresima attraverso gli strumenti della penitenza, del digiuno e delle opere di carità che gli vengono con essa proposti.
Ma occorre anche chiarire una cosa importante: la Chiesa non chiede ai suoi fedeli di "soffrire per il gusto di soffrire", di digiunare per stare male, di patire nel corpo per una sorta da voglia di patimento....
La Chiesa propone di vivere la Quaresima, al contrario, in un atteggiamento di attenta preparazione, seria responsbailità nei confronti di un incontro, quello col Cristo nella Pasqua, che non può che essere rilevante, e quindi "deve" cambiarci la vita.
Fare quaresima significa camminare....ed il cammino non può che passare attraverso l'impegno che si manifesta anche attraverso gesti concreti.
Gesti che però chiedono costantemente di essere riempiti di significato. Ecco perchè la Chiesa ha sempre ricordato come il miglior gesto di penitenza è la carità, unica via alla salvezza.
In questa ottica, allora ha molto senso ciò che propone realmente il Vescovo di Modena. Un digiuno non tanto dagli SMS o da internet (quasi come se fossero strumenti del demonio e perdite di tempo, oppure cose superflue....). Non sono cose superflue...o meglio possono esserlo come non esserlo. Il tutto dipende da come sono vissute ed usate.
Quello che viene proposto è qualcosa di più importante: la purificazione della "comunicazione" e della relazione, nell'ottica sempre più viva di una comunicazione relazione umana, personale, profonda....."lenta".
E questo sì che è un bel cammino quaresimale. Un cammino che attraverso un uso attento dei New Media ci educhi ad un loro uso che sia veramente relazionale, veramente educante ed umanizzante.
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questo è un altro discorso.Fenice ha scritto:Ma tralasciando i discorsi che mettono in cattiva luce preti e Chiesa
Ogni religione concede la sua salvezza ai suoi fedeliFenice ha scritto:perché il cristianesimo dovrebbe essere la religione che porta alla beatitudine dopo la morte e le altre religioni no?
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Non è tanto ovvio: sono tante le persone che si dichiarano cattoliche e sono pure convinte di esserlo, ma poi vivono la Quaresima "a modo loro" e non da "veri cattolici".marika ha scritto:Se uno è cattolico e ci crede, è ovvio che cercherà di vivere coerentemente la Quaresima attraverso gli strumenti della penitenza, del digiuno e delle opere di carità che gli vengono con essa proposti
E' questo il problema...marika ha scritto:Gesti che però chiedono costantemente di essere riempiti di significato.
E ognuna a modo suo, in base alla storia della religione. Per essere certi della "salvezza" bisognerebbe mettere in pratica i precetti di tutte le religioni, ma alcuni non si conciliano... E poi la beatitudine è diversa secondo le varie religioni...marika ha scritto:Ogni religione concede la sua salvezza ai suoi fedeli
Oppure si potrebbe semplicemente rispettare se stessi e gli altri...