Il sito http://www.iphoneaffossato.com ha già raccolto 2629 firme in una petizione contro le tariffe di TIM e Vodafone per l’iPhone 3G in Italia.
E’ stata anche scritta una lettera a Steve Jobs:
Caro Steve,
ti scrivo per informarti di ciò che sta accadendo in Italia, il secondo Paese nel mondo considerando la penetrazione della telefonia mobile. Dopo un anno e mezzo di attesa, dopo aver visto l’iPhone EDGE in vendita solo per alcuni paesi, siamo rimasti indignati di fronte alla politica dei prezzi praticata da TIM e Vodafone, i due operatori con cui Apple ha stretto accordi per il nostro Paese.
Siamo a conoscenza delle potenzialità dell’iPhone 3G, delle sue caratteristiche, del HSDPA, del GPS, di Safari e di tutte le altre funzioni. Siamo consapevoli che la piattaforma OS X per iPhone è ottima per l’utilizzo dei programmi dell’App Store. Sappiamo che l’iPhone 3G non è un semplice telefono, perchè la piattaforma OS X può generare un nuovo mercato per i programmi e giochi. Tutto questo sembra ignorato dai nostri operatori che vogliono lucrare ai danni dell’immagine del telefono che Apple ha costruito negli ultimi mesi. Stanno trasformando l’iPhone in un dispositivo per poche persone anziché un telefono per tutti. La politica di Apple di abbassare il prezzo per renderlo appetibile a tutti, in Italia è stata spazzata via.
Stiamo promuovendo una petizione per convincere gli operatori ad abbassare le tariffe che, tra l’altro, non prevedono dati illimitati, elemento che limita l’utilizzo del telefono. Siamo già tantissimi ad aver aderito e aumentiamo giorno dopo giorno. Abbiamo intenzione di boicottare l’iPhone 3G e non comprarlo.
Ti chiediamo di intervenire per spingere all’adeguamento delle tariffe in conformità al mercato italiano e alle caratteristiche del telefono.
Sperando in un tuo aiuto
Kiro
in rappresentanza di migliaia di italiani
iPhone in Italia dall' 11 luglio 2008 con Tim e Vodafone
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..Ci facciamo sempre riconoscere!!! E' proprio una vergogna!!!
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Ecco un'ulteriore conferma (se mai ce ne fosse stato il bisogno).
E' tornato il mito della gita in Svizzera, un tempo dedicata alla ricerca di cioccolata e prodotti hi-tech e oggi Eldorado presunto dell'iPhone low-cost da portare con tutta furia all'interno dei patri confini. Eppure Swisscom non sembra brillare: ha sì piani con canoni mensili moderati, che vanno da zero fino a 34 euro, ma il limite sul traffico internet rimane: da 100 a 1 Gigabyte e prezzi dello smartphone targato Apple che vanno da 60 a 380 euro.
E già perché l'impressione è che gli appassionati della Mela non se la siano presa tanto per il costo del telefonino (per il quale sono disposti ad aprire il portafoglio) o per la quantità di minuti compresa negli abbonamenti proposti da Telecom Italia e Vodafone, quanto per l'impossibilità di avere una tariffa flat vera per internet. Un'esigenza coerente con l'ontologia del melafonino, sulla carta non il solito «computer che telefona», ma un oggetto di culto destinato (forse) a cambiare il concetto dell'internet mobile. Almeno per alcuni e certo non per tutti. E comunque non per quelli che ad iTunes, per esempio, preferiscono un sano «copia e incolla».
A Nord di Lugano le tariffe inglesi di O2 sono invece appetitose perché il punto di partenza è che il volume dei dati è «unlimited». Nello specifico il piano più interessante sembra quello che impegna il sottoscrittore a un canone mensile di 45 sterline (circa 56 euro), con l'iPhone da 8 Gb gratuito e 1.200 minuti di traffico voce incluso.
L'internet «tutto compreso», come si diceva una volta, ce l'hanno anche gli olandesi che con T–Mobile hanno abbonamenti mensili che vanno da 30 a 65 euro, anche se con pochi minuti inclusi (si va da 150 fino a 500). Basso, tuttavia, il prezzo del device, che costa al massimo 160 euro e in ben due piani solo 1 euro.
Ma perché non dovrebbero bastare al mese 600 Mb (Vodafone) o 1 Gb (Tim) per navigare in Rete? Se è vero che l'iPhone 3G è ancora tutto da testare, basta fare due calcoli per capire che forse si tratta di numeri ritoccabili all'insù.
Ecco una manciata di esempi di consumo di Mb nella vita quotidiana di un normale utilizzatore di internet: un documento pdf solo testo di cinque pagine può "pesare" 150 Kb, un file musicale 3 Mb, una trentina di mail senza allegati 200-300 Kb, dieci minuti di video su Youtube in bassa qualità 25 Megabyte. Senza contare lo spam, e persino lo stesso traffico internet (una pagina come quella del Sole24ore.com pesa poco meno di 200 Kb) e applicazioni come Google Map, Tuttocittà, Myspace, Linkedin o FaceBook. Fanno 30 Mb al giorno, poco meno di un Gb al mese. Basteranno per un superfonino di terza generazione?
[Fonte: IlSole24ore - 09 luglio 2008]
E' tornato il mito della gita in Svizzera, un tempo dedicata alla ricerca di cioccolata e prodotti hi-tech e oggi Eldorado presunto dell'iPhone low-cost da portare con tutta furia all'interno dei patri confini. Eppure Swisscom non sembra brillare: ha sì piani con canoni mensili moderati, che vanno da zero fino a 34 euro, ma il limite sul traffico internet rimane: da 100 a 1 Gigabyte e prezzi dello smartphone targato Apple che vanno da 60 a 380 euro.
E già perché l'impressione è che gli appassionati della Mela non se la siano presa tanto per il costo del telefonino (per il quale sono disposti ad aprire il portafoglio) o per la quantità di minuti compresa negli abbonamenti proposti da Telecom Italia e Vodafone, quanto per l'impossibilità di avere una tariffa flat vera per internet. Un'esigenza coerente con l'ontologia del melafonino, sulla carta non il solito «computer che telefona», ma un oggetto di culto destinato (forse) a cambiare il concetto dell'internet mobile. Almeno per alcuni e certo non per tutti. E comunque non per quelli che ad iTunes, per esempio, preferiscono un sano «copia e incolla».
A Nord di Lugano le tariffe inglesi di O2 sono invece appetitose perché il punto di partenza è che il volume dei dati è «unlimited». Nello specifico il piano più interessante sembra quello che impegna il sottoscrittore a un canone mensile di 45 sterline (circa 56 euro), con l'iPhone da 8 Gb gratuito e 1.200 minuti di traffico voce incluso.
L'internet «tutto compreso», come si diceva una volta, ce l'hanno anche gli olandesi che con T–Mobile hanno abbonamenti mensili che vanno da 30 a 65 euro, anche se con pochi minuti inclusi (si va da 150 fino a 500). Basso, tuttavia, il prezzo del device, che costa al massimo 160 euro e in ben due piani solo 1 euro.
Ma perché non dovrebbero bastare al mese 600 Mb (Vodafone) o 1 Gb (Tim) per navigare in Rete? Se è vero che l'iPhone 3G è ancora tutto da testare, basta fare due calcoli per capire che forse si tratta di numeri ritoccabili all'insù.
Ecco una manciata di esempi di consumo di Mb nella vita quotidiana di un normale utilizzatore di internet: un documento pdf solo testo di cinque pagine può "pesare" 150 Kb, un file musicale 3 Mb, una trentina di mail senza allegati 200-300 Kb, dieci minuti di video su Youtube in bassa qualità 25 Megabyte. Senza contare lo spam, e persino lo stesso traffico internet (una pagina come quella del Sole24ore.com pesa poco meno di 200 Kb) e applicazioni come Google Map, Tuttocittà, Myspace, Linkedin o FaceBook. Fanno 30 Mb al giorno, poco meno di un Gb al mese. Basteranno per un superfonino di terza generazione?
[Fonte: IlSole24ore - 09 luglio 2008]
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Da domani nei negozi il cellulare Apple: lo abbiamo provato in anteprima
Il diavolo – è noto - si nasconde nei dettagli: nel nuovo iPhone nei negozi da domani in Italia e altri 21 Paesi, ad esempio, ci sono due microscopiche viti, accanto agli altoparlanti, che nella prima versione non c’erano. Sarà inorridito, Steve Jobs, dopo 150 milioni di iPod privi di parti meccaniche visibili; le viti, però, potrebbero servire per accedere più facilmente alla batteria, che non è sostituibile dal cliente. E’ il segno di come Apple sappia fare di un’imperfezione un punto di forza: il nuovo telefonino è leggermente più spesso del modello precedente, eppure il diverso profilo laterale lo fa apparire più sottile. Pesa appena due grammi di meno, e tuttavia sembra più leggero, perché il fondo non è in alluminio, ma plastica (bianca o nera). E’ cambiato perfino il modello di business: niente più esclusiva ad un solo operatore, niente più percentuale sul traffico, com’è stato finora, ma una sostanziosa sovvenzione sul prezzo finale in cambio di un abbonamento. Fallisce una politica commerciale, ma per i clienti è un vantaggio, perché alla fine l’apparecchio costa meno, o così pare (negli Usa scende da 399 dollari a 199).
Simile ma diverso
L’iPhone 3G, insomma, diventa più simile agli altri telefonini. Certo, non ha tastiera, e si comanda tramite un’interfaccia virtuale, («multitouch»), che al tocco di un dito fa apparire sul display i comandi relativi alle varie funzioni. Per il resto non è un apparecchio da primato, con la sua fotocamera da 2 Megapixel, il peso di 133 grammi, le dimensioni non contenutissime. Ma il multitouch apre infinite possibilità di personalizzazione, e i programmi che si possono installare ne ampliano le funzioni all’inverosimile: così il telefonino Apple diventa di volta in volta console per videogiochi, atlante medico interattivo, dizionario avanzato, telecomando multimediale, studio di registrazione portatile e mille altre apparecchi. Con ogni probabilità rimedierà in questo modo alla mancanza di Mms e registrazioni video. E’ finita l’epopea dei maghi del software che violavano il sistema dell’iPhone: Apple ha saputo portarli dalla sua parte, e da domani offriranno i loro programmi gratis o a pagamento sull’App Store, il negozio di software virtuale modellato su iTunes.
La prova su strada
Ma come va il gadget più desiderato dell’anno? In una settimana di prova, l’iPhone 3G si è mostrato un apparecchio affidabile, con un ottimo audio sia per la musica (e i film) che per le telefonate. In più è perfettamente compatibile con l’ambiente aziendale (c’è anche il servizio Push Mail, come sul Blackberry) e permette di connettersi a internet ovunque, col migliore browser portatile oggi disponibile e il vantaggio della rete Hsdpa, in Italia già assai diffusa (e molto veloce, tanto da meritarsi il plauso dei tecnici di Cupertino). Peccato solo per la durata della batteria, decisamente inferiore alle 5 ore dichiarate da Apple quando il telefonino viene usato per quello che è davvero, ossia un minicomputer. I filmati su Youtube e la navigazione assistita tramite Google Maps, sono infatti operazioni complesse, che consumano parecchia energia, oltre a richiedere un cospicuo scambio di dati con l’operatore.
Tariffe e proteste
In Italia, dove l’accesso a internet tramite il wi-fi pubblico è poco frequente, la soluzione più semplice è aggiungere alla propria scheda un servizio dati aggiuntivo. Ma le alternative in abbonamento non mancano, e consentono spesso sostanziosi risparmi sul prezzo dell’iPhone (rispettivamente 499 e 569 euro per la versione da 8 e da 16 GB): in questo modo, con Tim il terminale diventa addirittura gratuito, ma a patto di sborsare fino a 200 euro al mese per due anni, mentre con Vodafone scende fino a 49 euro in cambio di un canone di 99 euro. Gli operatori italiani, a differenza di altri, hanno imposto un limite al traffico dati (che si possono usare solo sull’iPhone, perché non è possibile adoperarlo come modem per collegarlo a un computer). Tim e Vodafone sostengono che nell’uso normale di rado saranno oltrepassati i 500 MB al mese. Sarà, ma quel che è certo è che le tariffe annunciate hanno scatenato le ire di parecchi potenziali clienti, che hanno lanciato un sito web e una petizione online per protestare contro i prezzi troppo alti. In realtà, però, la situazione italiana non è peggiore rispetto ad altri Paesi, e c’è da aspettarsi che qualcosa possa cambiare da settembre, quando l’iPhone forse sarà disponibile anche col marchio di 3 Italia, che promette tariffe più economiche.
Un modello anche per i concorrenti
Sarà un successo, l’iPhone, e aprirà l’era di internet mobile: per chi lo comprerà e non potrà più farne a meno, ma anche per chi acquisterà un cellulare di altri produttori, da Nokia a Samsung, da Sony Ericsson a Htc, fino a Google, che lancerà il GPhone l’anno prossimo. Oggi i terminali più avanzati dei concorrenti riprendono caratteristiche e tecnologie introdotte da Apple, come lo schermo sensibile al tocco o il sensore che ruota le pagine web a seconda della posizione del telefono. Anzi, spesso fanno di meglio in singoli campi, ma - per ora - senza riuscire a eguagliare il mix di prestazioni e facilità d’uso dello smartphone di Cupertino.
Facile, perciò, prevedere che Steve Jobs vincerà la sua sfida e arriverà al traguardo dei 10 milioni di apparecchi entro il 2008, specie considerando i 6 milioni già venduti (ma solo in Usa, Germania, Austria, Francia, Regno unito e Irlanda) e il piano di dominazione mondiale annunciato il mese scorso, che prevede di estendere la diffusione dell’iPhone a 70 Paesi prima della fine dell’anno.
La pagella
Ci piace:
L'interfaccia multitouch
La qualità dell'audio
La velocità delle connessioni web
Poter leggere gli allegati delle mail in formato pdf, Word, Excel, Powerpoint e altri
La compatibilità con i server Exchange per configurare facilmente le mail aziendali
Non ci piace:
La durata della batteria
La qualità delle foto
La plastica della parte posteriore che si graffia e si sporca
La cuffia di qualità mediocre
Canzoni e programmi si possono acquistare solo attraverso la connessione Wi-Fi e non direttamente sulla rete cellulare
[Fonte: LaStampa - 10 luglio 2008]
Il diavolo – è noto - si nasconde nei dettagli: nel nuovo iPhone nei negozi da domani in Italia e altri 21 Paesi, ad esempio, ci sono due microscopiche viti, accanto agli altoparlanti, che nella prima versione non c’erano. Sarà inorridito, Steve Jobs, dopo 150 milioni di iPod privi di parti meccaniche visibili; le viti, però, potrebbero servire per accedere più facilmente alla batteria, che non è sostituibile dal cliente. E’ il segno di come Apple sappia fare di un’imperfezione un punto di forza: il nuovo telefonino è leggermente più spesso del modello precedente, eppure il diverso profilo laterale lo fa apparire più sottile. Pesa appena due grammi di meno, e tuttavia sembra più leggero, perché il fondo non è in alluminio, ma plastica (bianca o nera). E’ cambiato perfino il modello di business: niente più esclusiva ad un solo operatore, niente più percentuale sul traffico, com’è stato finora, ma una sostanziosa sovvenzione sul prezzo finale in cambio di un abbonamento. Fallisce una politica commerciale, ma per i clienti è un vantaggio, perché alla fine l’apparecchio costa meno, o così pare (negli Usa scende da 399 dollari a 199).
Simile ma diverso
L’iPhone 3G, insomma, diventa più simile agli altri telefonini. Certo, non ha tastiera, e si comanda tramite un’interfaccia virtuale, («multitouch»), che al tocco di un dito fa apparire sul display i comandi relativi alle varie funzioni. Per il resto non è un apparecchio da primato, con la sua fotocamera da 2 Megapixel, il peso di 133 grammi, le dimensioni non contenutissime. Ma il multitouch apre infinite possibilità di personalizzazione, e i programmi che si possono installare ne ampliano le funzioni all’inverosimile: così il telefonino Apple diventa di volta in volta console per videogiochi, atlante medico interattivo, dizionario avanzato, telecomando multimediale, studio di registrazione portatile e mille altre apparecchi. Con ogni probabilità rimedierà in questo modo alla mancanza di Mms e registrazioni video. E’ finita l’epopea dei maghi del software che violavano il sistema dell’iPhone: Apple ha saputo portarli dalla sua parte, e da domani offriranno i loro programmi gratis o a pagamento sull’App Store, il negozio di software virtuale modellato su iTunes.
La prova su strada
Ma come va il gadget più desiderato dell’anno? In una settimana di prova, l’iPhone 3G si è mostrato un apparecchio affidabile, con un ottimo audio sia per la musica (e i film) che per le telefonate. In più è perfettamente compatibile con l’ambiente aziendale (c’è anche il servizio Push Mail, come sul Blackberry) e permette di connettersi a internet ovunque, col migliore browser portatile oggi disponibile e il vantaggio della rete Hsdpa, in Italia già assai diffusa (e molto veloce, tanto da meritarsi il plauso dei tecnici di Cupertino). Peccato solo per la durata della batteria, decisamente inferiore alle 5 ore dichiarate da Apple quando il telefonino viene usato per quello che è davvero, ossia un minicomputer. I filmati su Youtube e la navigazione assistita tramite Google Maps, sono infatti operazioni complesse, che consumano parecchia energia, oltre a richiedere un cospicuo scambio di dati con l’operatore.
Tariffe e proteste
In Italia, dove l’accesso a internet tramite il wi-fi pubblico è poco frequente, la soluzione più semplice è aggiungere alla propria scheda un servizio dati aggiuntivo. Ma le alternative in abbonamento non mancano, e consentono spesso sostanziosi risparmi sul prezzo dell’iPhone (rispettivamente 499 e 569 euro per la versione da 8 e da 16 GB): in questo modo, con Tim il terminale diventa addirittura gratuito, ma a patto di sborsare fino a 200 euro al mese per due anni, mentre con Vodafone scende fino a 49 euro in cambio di un canone di 99 euro. Gli operatori italiani, a differenza di altri, hanno imposto un limite al traffico dati (che si possono usare solo sull’iPhone, perché non è possibile adoperarlo come modem per collegarlo a un computer). Tim e Vodafone sostengono che nell’uso normale di rado saranno oltrepassati i 500 MB al mese. Sarà, ma quel che è certo è che le tariffe annunciate hanno scatenato le ire di parecchi potenziali clienti, che hanno lanciato un sito web e una petizione online per protestare contro i prezzi troppo alti. In realtà, però, la situazione italiana non è peggiore rispetto ad altri Paesi, e c’è da aspettarsi che qualcosa possa cambiare da settembre, quando l’iPhone forse sarà disponibile anche col marchio di 3 Italia, che promette tariffe più economiche.
Un modello anche per i concorrenti
Sarà un successo, l’iPhone, e aprirà l’era di internet mobile: per chi lo comprerà e non potrà più farne a meno, ma anche per chi acquisterà un cellulare di altri produttori, da Nokia a Samsung, da Sony Ericsson a Htc, fino a Google, che lancerà il GPhone l’anno prossimo. Oggi i terminali più avanzati dei concorrenti riprendono caratteristiche e tecnologie introdotte da Apple, come lo schermo sensibile al tocco o il sensore che ruota le pagine web a seconda della posizione del telefono. Anzi, spesso fanno di meglio in singoli campi, ma - per ora - senza riuscire a eguagliare il mix di prestazioni e facilità d’uso dello smartphone di Cupertino.
Facile, perciò, prevedere che Steve Jobs vincerà la sua sfida e arriverà al traguardo dei 10 milioni di apparecchi entro il 2008, specie considerando i 6 milioni già venduti (ma solo in Usa, Germania, Austria, Francia, Regno unito e Irlanda) e il piano di dominazione mondiale annunciato il mese scorso, che prevede di estendere la diffusione dell’iPhone a 70 Paesi prima della fine dell’anno.
La pagella
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La qualità dell'audio
La velocità delle connessioni web
Poter leggere gli allegati delle mail in formato pdf, Word, Excel, Powerpoint e altri
La compatibilità con i server Exchange per configurare facilmente le mail aziendali
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La durata della batteria
La qualità delle foto
La plastica della parte posteriore che si graffia e si sporca
La cuffia di qualità mediocre
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[Fonte: LaStampa - 10 luglio 2008]
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Ne discutiamo ormai da un mese e… finalmente è arrivato l’11 luglio! La follia collettiva è esplosa nella notte in molte città: ecco il video della “notte bianca dell’iPhone a Milano”.
Se non bastasse, riporto anche un articolo da Panorama…
Febbre da iPhone, nel giorno in cui il melafonino approda fuori dagli States. Lunghe file si sono formate davanti ai negozi nelle principali città australiane e asiatiche (solo a Hong Kong ci sono state 60mila prenotazioni). In Giappone oltre mille acquirenti sono rimasti accampati per ore fuori al Softbank Mobile della Apple, a Tokyo. E anche Roma è stata contagiata, seppure in tono minore.
In uno dei centri capitolini Tim aperti in misura straordinaria da mezzanotte alle 5 i più impazienti si sono radunati solo a partire dal tardo pomeriggio, iniziando a distribuire numeri “fai da te” per segnare l’ordine d’arrivo degli acquirenti. Poco dopo la mezzanotte erano poco meno di centocinquanta.
Essere sempre connessi a Internet, avere tra le mani un navigatore satellitare, sfoggiare un oggetto dal design moderno e accattivante. Così i fan Apple motivano la loro passione per l’iPhone. Ma quasi nessuno nasconde la delusione nei confronti dei piani tariffari approntati da Tim e Vodafone.
L’iPhone 3G sia un oggetto con cui si può “anche” telefonare. Nel senso che questo cellulare è, prima di tutto, un terminale internet. L’iPhone 3G, rispetto al precedente, utilizza la tecnologia denominata “Hsdpa” per connettersi velocemente (fino a 3,6 megabit al secondo) alla rete delle reti utilizando l’operatore telefonico.
Il software iTunes, quello che serve anche per gestire la musica degli iPod, riconosce la sim all’interno del telefonino e impartisce le istruzioni necessarie all’iPhone per funzionare con un operatore piuttosto che un altro. Questa operazione va fatta ogni volta che si vuole passare da Tim a Vodafone e viceversa.
E' nella gestione della posta elettronica che ci sono le maggiori migliorie. Le caselle si configurano con estrema semplicità: basta digitare il proprio indirizzo email e la password. Tutto il resto lo fa l’iPhone 3G che ha memorizzato i più importanti provider (sono migliaia) come Google, Yahoo, Msn della Microsoft eccetera. In più l’iPhone 3G offre supporto per “mail push e per i server exchange”. Che nel linguaggio di chi il telefono lo deve usare vuol dire che ogni volta che vi verrà spedita una email in automatico arriverà anche sull’iPhone 3G. Funzione che, per intenderci, ha reso celebre tra i manager il Blackberry. Un’altra novità: ora l’iPhone è in grado di leggere e aprire tutti i tipi di allegati, documenti di Word, Excel e Powerpoint compresi. Cosa che prima non poteva fare.
Il sistema di scrittura dei messaggi (email o sms che siano) non è migliorato molto dal precedente iPhone. Non avendo la tastiera “fisica” nell’iPhone le lettere si inseriscono una a una digitando su una tastiera che compare sul display. Anche se avvicinando un dito a una lettera questa si ingrandisce automaticamente, chi ha le dita grosse rischia di pigiare la lettera sbagliata. Dopo un po’ di allenamento, però, la velocità e la precisione di input migliorano. Una caratteristica che, a nostro giudizio, rende l’iPhone uno strumento per chi legge molte email, ma ne scrive poche.
Tra le novità spicca l’antenna Gps che è incastonata all’interno del guscio e permette al telefono di trasformarsi in localizzatore satellitare. L’iPhone 3G, mostra la propria posizione sulle cartine e le foto satellitari fornite da Google Maps. Permette anche di reperire informazioni geolocalizzate, ma è con un po’ di delusione che si scopre che il navigatore è muto.
Stranezze degli americani, non invia Mms. Se si vuole mandare una foto allegata a un messaggio, bisogna allegarla a un’email.
Se non bastasse, riporto anche un articolo da Panorama…
Febbre da iPhone, nel giorno in cui il melafonino approda fuori dagli States. Lunghe file si sono formate davanti ai negozi nelle principali città australiane e asiatiche (solo a Hong Kong ci sono state 60mila prenotazioni). In Giappone oltre mille acquirenti sono rimasti accampati per ore fuori al Softbank Mobile della Apple, a Tokyo. E anche Roma è stata contagiata, seppure in tono minore.
In uno dei centri capitolini Tim aperti in misura straordinaria da mezzanotte alle 5 i più impazienti si sono radunati solo a partire dal tardo pomeriggio, iniziando a distribuire numeri “fai da te” per segnare l’ordine d’arrivo degli acquirenti. Poco dopo la mezzanotte erano poco meno di centocinquanta.
Essere sempre connessi a Internet, avere tra le mani un navigatore satellitare, sfoggiare un oggetto dal design moderno e accattivante. Così i fan Apple motivano la loro passione per l’iPhone. Ma quasi nessuno nasconde la delusione nei confronti dei piani tariffari approntati da Tim e Vodafone.
L’iPhone 3G sia un oggetto con cui si può “anche” telefonare. Nel senso che questo cellulare è, prima di tutto, un terminale internet. L’iPhone 3G, rispetto al precedente, utilizza la tecnologia denominata “Hsdpa” per connettersi velocemente (fino a 3,6 megabit al secondo) alla rete delle reti utilizando l’operatore telefonico.
Il software iTunes, quello che serve anche per gestire la musica degli iPod, riconosce la sim all’interno del telefonino e impartisce le istruzioni necessarie all’iPhone per funzionare con un operatore piuttosto che un altro. Questa operazione va fatta ogni volta che si vuole passare da Tim a Vodafone e viceversa.
E' nella gestione della posta elettronica che ci sono le maggiori migliorie. Le caselle si configurano con estrema semplicità: basta digitare il proprio indirizzo email e la password. Tutto il resto lo fa l’iPhone 3G che ha memorizzato i più importanti provider (sono migliaia) come Google, Yahoo, Msn della Microsoft eccetera. In più l’iPhone 3G offre supporto per “mail push e per i server exchange”. Che nel linguaggio di chi il telefono lo deve usare vuol dire che ogni volta che vi verrà spedita una email in automatico arriverà anche sull’iPhone 3G. Funzione che, per intenderci, ha reso celebre tra i manager il Blackberry. Un’altra novità: ora l’iPhone è in grado di leggere e aprire tutti i tipi di allegati, documenti di Word, Excel e Powerpoint compresi. Cosa che prima non poteva fare.
Il sistema di scrittura dei messaggi (email o sms che siano) non è migliorato molto dal precedente iPhone. Non avendo la tastiera “fisica” nell’iPhone le lettere si inseriscono una a una digitando su una tastiera che compare sul display. Anche se avvicinando un dito a una lettera questa si ingrandisce automaticamente, chi ha le dita grosse rischia di pigiare la lettera sbagliata. Dopo un po’ di allenamento, però, la velocità e la precisione di input migliorano. Una caratteristica che, a nostro giudizio, rende l’iPhone uno strumento per chi legge molte email, ma ne scrive poche.
Tra le novità spicca l’antenna Gps che è incastonata all’interno del guscio e permette al telefono di trasformarsi in localizzatore satellitare. L’iPhone 3G, mostra la propria posizione sulle cartine e le foto satellitari fornite da Google Maps. Permette anche di reperire informazioni geolocalizzate, ma è con un po’ di delusione che si scopre che il navigatore è muto.
Stranezze degli americani, non invia Mms. Se si vuole mandare una foto allegata a un messaggio, bisogna allegarla a un’email.