Ho trovato la sintesi della prima puntata su un blog...
Questa terza edizione dal Sudafrica della Talpa mette subito in scena lo
squalo bianco, perché sia chiaro a tutti che che non si è qui per scherzare. Purtroppo la tensione cade dopo due inquadrature. Esattamente come nel film Lo squalo, anche nella Talpa si capisce che
il pescione è finto.
La trasmissione prosegue con Paola Perego che afferma di non avere idea di chi sia la Talpa. Più o meno la stessa affermazione pronunciata dalla gente a casa quando appare l’inviata Paola Barale.
La prima prova consiste nello stare all’interno di una gabbia per squali immersa nell’acqua, mentre lo squalo attacca.
Colpo di scena:
la casa che li doveva ospitare va a fuoco ed esplode insieme agli zaini contenenti gli effetti personali dei partecipanti.
Paola spiega che si tratta della punizione per non aver superato la prova dello squalo. Una scelta autorale interessante, se si pensa che tutti loro avevano dichiarato di partecipare alla Talpa per comprarsi una casa. Scatta la polemica feroce perché sono bruciati gli oggetti e perché la casa gli è esplosa troppo vicina. Paola Perego fa crollare la tensione (e gli ascolti) spiegando che “tutto è fatto in sicurezza. L’esplosione era controllata”. Salvo poi aggiungere “Però la sapevate che La Talpa è un gioco duro”.
I partecipanti sono visibilmente scocciati dell’accaduto. La Perego rincara la dose in studio rimarcando quanto questo li faccia soffrire, ma d’altra parte, “La Talpa è un gioco duro e loro lo sapevano”. Paola prosegue informandoci che “tutte le prove sono basate sulle paure dichiarate dai partecipanti”. I quali, pur lavorando in televisione, non hanno minimamente sospettato che avrebbero potuto essere usate contro di loro.
La Perego ci tiene a mandarci a letto sereni e ci rivela (udite udite!) che
gli zainetti e la casa non erano i loro!
