Non lo avrei creduto: dalla trama sembrava la solita storia strappalacrime e banale e lo sarebbe se non ci fosse la musica a renderlo molto bello.
Spoiler
Un bambino frutto dell’incontro di una notte tra due musicisti (e Amanti della musica, prima di tutto); per oltre 10 anni vive in un orfanotrofio perché il padre non sa della sua esistenza e la madre… nemmeno, infatti crede che sia morto durante il parto. Il bambino vive di musica e per la musica: gli piace più di ogni altra cosa, anche più del cibo… Aspetta i suoi genitori, fiducioso che andranno da lui, ma poi decide di andarli a cercare: si scopre (anzi, scoprono che è) prodigio della musica e decide di suonare convinto che così i suoi genitori lo troveranno. Loro, nel frattempo, hanno smesso di suonare da dopo il loro incontro: passati oltre 10 anni entrambi suonano di nuovo, devono suonare, non possono fare a meno,… Ed è grazie alla musica che si ritrovano e ritrovano il loro bambino, che capisce subito che sono loro, perché la musica li ha condotti da lui.
Se non si spiegasse tutto con il potere della musica il finale sembrerebbe un po’ insensato: dopo oltre 10 anni si ritrovano e ritrovano il loro figlio e… come se fosse normale. E per loro lo è: la musica può tutto.
Se non si spiegasse tutto con il potere della musica il finale sembrerebbe un po’ insensato: dopo oltre 10 anni si ritrovano e ritrovano il loro figlio e… come se fosse normale. E per loro lo è: la musica può tutto.
Se Amate la musica ve lo consiglio: se vi lasciate coinvolgere completamente il concerto finale vi farà venire i brividi (a me è successo, nel vero senso della parola, su entrambe le braccia e non c’era un filo d’aria nella stanza ).