Alcolismo, a rischio 9 mln di italiani e...

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Dopo l'ennesima rissa in paese e a seguito di continue proteste dei cittadini a causa degli schiamazzi notturni, il sindaco di un paese vicino al mio ha imposto il divieto di vendere alcolici dopo le 24, il divieto di consumare bevande alcoliche in luoghi pubblici dopo le 21 e la chiusura di locali che vendono bevande e cibo entro le 2 della notte. Non immaginate la protesta dei negozianti... :occhi: Uno ha detto che non possono essere 4 delinquenti a condizionare tutti, un altro che l'unico risultato sarà la desertificazione del paese, un altro ancora che chi sarà colpito sarà solo la brava gente e i negozianti...
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Attualmente il tasso alcolico ammesso per chi guida è dello 0,5% (grammi di alcol/100 ml di sangue): tra pochi mesi sarà sufficiente un tasso alcolico dello 0,2% per ottenere il ritiro della patente. Addirittura si pensa, in un futuro più o meno prossimo, di portarlo allo 0%: chi guida non deve bere alcolici...
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Sul sito del Ministero della Salute ho letto che secondo la settima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol i dati sui consumi alcolici e i modelli di consumo confermano il progressivo allontanamento del nostro Paese dal tradizionale modello di consumo mediterraneo.
Ministero della Salute ha scritto:E' cresciuta nell'ultimo decennio la quota di coloro che consumano bevande alcoliche al di fuori dei pasti, con un incremento particolarmente significativo tra le donne; Il binge drinking, modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed è ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni (17,4%).
Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni esso appare più diffuso che fra i coetanei maschi.
In generale il consumo a rischio riguarda il 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni , per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di persone. Tra esse in particolare circa 475.000 minori (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni), in cui il consumo dovrebbe essere pari a 0; e circa 3 milioni di anziani (il 44,7% dei maschi e l’ 11,3% delle femmine di oltre 65 anni) in cui il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti.
La tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani è il consumo fuori pasto, che ha riguardato nel 2009 il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle femmine di età compresa fra gli 11 e i 25 anni.