Tutto ciò accede mentre continuano a nascere i gruppi più impensabili: dal gruppo a favore del boss della mafia Totò Riina a quello pro Raffaele Cutolo (o' Professore', fondatore della Nuova Camorra Organizzata), da quello delle Brigate Rosse e quello dei Nuclei Armati Rivoluzionari...
E accade anche mentre l'infermiera del pronto soccorso Antonella Montaldo scatta una foto alle colleghe accanto al paziente in barella, la ritocca e le pubblica su Facebook. Sono stati differiti alla commissione disciplinare tutti gli infermieri che comparivano nelle fotografie del gruppo "Pronto soccorso and friends" (immediatamente oscurato quando la notizia si è diffusa).
Intanto Antonio Cracas sul blog de La Stampa scrive:
Un applauso alla schiettezza contro la falsità e l'ipocrisia: con i giusti modi, senza offendere nessuno, siamo tutti liberi di dire quello che pensiamo. BASTA FACEBOOK!Basta con facebook
Da oggi ho deciso di togliere il mio account dal famoso, o famigerato, social network. Le motivazioni che mi spingono a farlo sono molteplici:
1) per onesta', non ho molto tempo da dedicare a quello spazio, visto che lavoro e gestisco questo blog piu' quello sul Toro insieme a Patrizio Sala.
2) l’idea di condividere uno spazio, seppur virtuale, con chi apprezza delle organizzazioni criminali, m’inorridisce.
3) ho constatato che quel network, nella realta' dei fatti, non serve per instaurare rapporti, se non mantenerne con chi gia' si conosce.
4) l'aver verificato che ci sono dei medici ed infermieri che utilizzano quello spazio per fare stupidaggini mentre dovrebbero prestare attenzione a chi ha bisogno (con i nostri contributi) mi fa letteralmente incazzare.
Per concludere, ho la sensazione che Facebook non sia socializzante, ma che sia uno dei tanti strumenti messi a disposizione della Rete per "cazzeggiare".
Chiedo scusa per la mia schiettezza, so che talvolta puo' essere fastidiosa se non addirittura offensiva. Ma alla mia eta' diventa difficile modificare il proprio carattere. Anzi, vi diro di piu', ho sempre piu' voglia di dire cio' che penso, senza peli sulla lingua.