Il pubblico ministero Mario Ardigò ha ritenuto di contestare il reato di concorso in violenza privata, chiudendo l'indagine con la richiesta di rinvio a giudizio per 19 residenti di Colle del Sole: domani si terrà la prima udienza del processo.
Nella notifica si legge che i residenti "in concorso tra loro e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, attuato nel quadro di una manifestazione di protesta" impedirono "la costruzione e attivazione di un impianto ricetrasmittente al servizio di una rete di telefonia cellulare, ritenendo sussistente un pericolo per la salute pubblica". Manifestazione attuata, secondo il magistrato, "nonostante l'infondatezza di tale timore, in quanto si trattava di attività autorizzata dalle autorità competenti".
In sintesi, se la compagnia H3G aveva ricevuto il via libera non c'era ragione di allarmarsi per i rischi da inquinamento elettromagnetico.
Secondo il coordinatore dei comitati romani contro elettrosmog, Giuseppe Teodoro, si tratta di "una decisione surreale": Teodoro testimonierà sullo svolgimento dei fatti e dimostrerà la fondatezza dei timori per la salute pubblica nei confronti dell'elettrosmog. "Fummo identificati anche noi consiglieri municipali del XV eppure per nessuno di noi si è deciso di procedere. Ci auguriamo che il presidente del XV Municipio, Gianni Paris, e la sua giunta rompano il muro di silenzio e decidano di schierare il municipio a fianco delle legittime ragioni avanzate dai cittadini". (Velino)
Non so come abbia fatto l'H3G ad ottenere il via libera per la costruzione dell'antenna, ma so che questa stava a pochi metri dall'oratorio e da un asilo: possiamo ignorare gli studi sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico, ma non quando si tratta di bambini.

