
Il consumo, dice l'organizzazione, è stimato in oltre 15 kg a persona l'anno, per una spesa complessiva di 5 miliardi di euro, il 60% dei quali destinato all'acquisto del gelato di tipo artigianale e il 40% a quello industriale. Nel 2008 - precisa la Coldiretti - i gusti disponibili hanno raggiunto i 600, anche se i preferiti sono cioccolato (27%), nocciola (20%), limone (13%), fragola (12%), crema (10%), stracciatella (9%) e pistacchio (8%), secondo quanto accertato da Eurisko.
Il 2008 fa registrare una vera moltiplicazione di gelaterie che offrono gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio: dal pistacchio di Bronte a Catania, al bergamotto della Calabria. Gusti che, conclude la Coldiretti, rappresentano anche un'alternativa a quelli derivanti da prodotti esotici che devono essere importati da paesi lontani, con relativo consumo di petrolio ed emissioni di C02: per trasportare a Roma un chilo di papaya dall'Argentina in volo per una distanza di 12mila km si consumano 5,4 chilogrammi di petrolio e si liberano 16,2 chilogrammi di CO2, mentre per un chilo di mango dal Cile si richiede la combustione di 5,8 kg di petrolio con l'emissione di 7,4 kg di CO2.
[Fonte: IlMessaggero – 27 giugno 2008]
"...è stimato in oltre 15 kg a persona l'anno..."
Per me questa stima va bene ogni 2 mesi!

W la stracciatella! Ma anche gli altri 599 gusti.

