Terremoto in Abruzzo
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Riaprono i locali nel centro storico de l'Aquila, che cerca di tornare lentamente alla normalità. Dopo il chiosco di piazza San Bernardino ha ripreso ieri l'attività la cantina Ju Boss mentre oggi è la volta del bar Nurzia. Intanto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha assicurato che le tasse per gli abruzzesi colpiti dal terremoto del 6 aprile scorso saranno sospese anche nel 2010. Approfondimenti: ansa.it
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Realizzata rete in fibra ottica nelle nuove case dell'Aquila. La nuova infrastruttura ultrabroadband di nuova generazione (NGN) raggiunge tutti i 183 edifici del progetto C.A.S.E., per complessive 4.600 abitazioni, rendendo disponibili collegamenti fino a 100 Megabit al secondo.Fenice ha scritto:Entro l'anno sarà completata la realizzazione di una piattaforma di rete ultrabroadband (NGN) che renderà disponibili collegamenti fino a 100 Megabit al secondo.
Oltre 17.000 persone potranno usufruire di servizi di telecomunicazione e collegamenti a larga banda in grado di supportare l'offerta di servizi innovativi. (Approfondimenti)
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Ogni tanto curioso sul sito http://www.6aprile2009.it per avere notizie obiettive della situazione a L'Aquila: la maggior parte dei miei parenti ha affittato una casa per l'inverno sulla costa abruzzese, quindi non ho notizie dirette. I miei ricordi diretti sono fermi a queste immagini...
Riporto un articolo e un video che mostrano ciò che tutti sappiamo: la stampa pubblicizza solo ciò che fa più comodo a pochi.
Quando è stato creato questo sito web avevamo intuito che l’informazione sul terremoto, dalla gestione dell’emergenza abitativa alla successiva ricostruzione, correva alcuni rischi di obiettività. A L’Aquila sono state fatte delle cose buone, sicuramente. Ma parlare di Miracoli, di modello da esportare a livello mondiale, di città rinata, di centro storico aperto, sono bugie comunicate con destrezza di chi vuole nascondere la realtà di questa città, e comuni limitrofi. Bugie che vogliono nascondere anche gli enormi errori commessi, dall’emergenza abitativa (che questo sito insieme ad altri ha denunciato da subito, una goccia inascoltata nell’oceano della disinformazione), ai tanti mesi di apertura delle tendopoli, agli appalti senza trasparenza per la gestione dell’emergenza, alla ricostruzione con forti ritardi, causa di una burocrazia che tende a nascondere la scarsa disponibilità di fondi disponibili, alla divisione (anche geografica) della cittadinanza aquilana, che aggiunta ai finanziamenti disponibili mette a rischio la vera rinascita di questa città.
No, L’Aquila probabilmente non sarà un modello da imitare, se non nell’enorme solidarietà ricevuta dalla popolazione aquilana, negli sforzi dei singoli soccorritori e volontari che si sono susseguiti nel territorio, o delle persone che hanno collaborato o sofferto per mesi ed ancora continuano. Lasciamo un punto interrogativo sul progetto C.A.S.E., utile per molti, troppo oneroso e largamente insufficiente per altrettanti.
E chiudiamo il 2009 guardando il presente, perché negarlo non ci servirà per creare un futuro migliore. Questo video di TVUNO, una televisione locale, testimonia lo stato attuale del centro storico. Lo inseriamo ricordando una frase di George Orwell: “La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire”.
Riporto un articolo e un video che mostrano ciò che tutti sappiamo: la stampa pubblicizza solo ciò che fa più comodo a pochi.
Quando è stato creato questo sito web avevamo intuito che l’informazione sul terremoto, dalla gestione dell’emergenza abitativa alla successiva ricostruzione, correva alcuni rischi di obiettività. A L’Aquila sono state fatte delle cose buone, sicuramente. Ma parlare di Miracoli, di modello da esportare a livello mondiale, di città rinata, di centro storico aperto, sono bugie comunicate con destrezza di chi vuole nascondere la realtà di questa città, e comuni limitrofi. Bugie che vogliono nascondere anche gli enormi errori commessi, dall’emergenza abitativa (che questo sito insieme ad altri ha denunciato da subito, una goccia inascoltata nell’oceano della disinformazione), ai tanti mesi di apertura delle tendopoli, agli appalti senza trasparenza per la gestione dell’emergenza, alla ricostruzione con forti ritardi, causa di una burocrazia che tende a nascondere la scarsa disponibilità di fondi disponibili, alla divisione (anche geografica) della cittadinanza aquilana, che aggiunta ai finanziamenti disponibili mette a rischio la vera rinascita di questa città.
No, L’Aquila probabilmente non sarà un modello da imitare, se non nell’enorme solidarietà ricevuta dalla popolazione aquilana, negli sforzi dei singoli soccorritori e volontari che si sono susseguiti nel territorio, o delle persone che hanno collaborato o sofferto per mesi ed ancora continuano. Lasciamo un punto interrogativo sul progetto C.A.S.E., utile per molti, troppo oneroso e largamente insufficiente per altrettanti.
E chiudiamo il 2009 guardando il presente, perché negarlo non ci servirà per creare un futuro migliore. Questo video di TVUNO, una televisione locale, testimonia lo stato attuale del centro storico. Lo inseriamo ricordando una frase di George Orwell: “La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire”.
[flashvideo]http://www.6aprile2009.it/docs/Video/tv ... re2009.mp4[/flashvideo]
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Che bella la frase di Orwell...ma qui in Italia sembra decisamente utopica! E' uno scandalo... ma potevamo immaginare quale fosse la dura realtà...le parole dei politici sono sempre vane...e portano pochi risultati...
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Mentre il Cile viene devastato da una serie di terremoti, il primo dei quali di magnitudo 8.8 (viewtopic.php?f=17&t=2972), sono in piazza Duomo gli aquilani che faranno la rivolta delle carriole per sgomberare il centro storico dalle macerie del sisma.
Sono circa 300 al momento. Ma solo in 45, in gruppi di 15, potranno raggiungere piazza Palazzo, in piena zona rossa, in base all'ordinanza del sindaco.
Al di là della protesta contro i ritardi nei lavori di sgombero, oggi all'Aquila il clima è di festa: ci sono intere famiglie, promotori dei comitati cittadini, palloncini. (ANSA)
Sono circa 300 al momento. Ma solo in 45, in gruppi di 15, potranno raggiungere piazza Palazzo, in piena zona rossa, in base all'ordinanza del sindaco.
Al di là della protesta contro i ritardi nei lavori di sgombero, oggi all'Aquila il clima è di festa: ci sono intere famiglie, promotori dei comitati cittadini, palloncini. (ANSA)