Foibe: per non dimenticare

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Già nei giorni scorsi c’era da riflettere su un’indagine statistica appena realizzata da FerrariNasi&Associati. Ne risulta che se, nel 2008, il 41 per cento degli italiani aveva una discreto grado di conoscenza della tragedia delle foibe, nel 2010 la percentuale è scesa al 38 per cento. Significa che, concluso l’exploit di un programma televisivo, la tragedia istriana sta già scomparendo dal ricordo del popolo italiano, giornate o non giornate. E si tratta di almeno 10.000 italiani scagliati in profonde fosse carsiche, nella più grave e violenta pulizia etnico-politica che il nostro popolo abbia subito nel Novecento. Fra i grandi quotidiani, ieri, soltanto il Giornale ha dedicato due pagine alla Giornata del Ricordo. Per limitarsi a citare i due maggiori, Corriere della Sera e Repubblica, si sono contenuti in colonnine striminzite. Poche (e poco pubblicizzate) le iniziative regionali, e anche alcune scuole non hanno brillato. :impreca:

Tuttavia non è con le cerimonie e i discorsi di rito che il ricordo delle foibe, e di quanto significarono, rimarrà nelle menti degli italiani. Bisognerà spiegarle in tutta la loro strategica ferocia, non come un episodio crudelissimo in una guerra crudele. Le foibe furono, oltre che una strage disumana, un modo efferato per «convincere» oltre trecentomila italiani presenti in Istria e in Dalmazia a abbandonare case, terre, affetti e tutta la storia della loro vita, per «sfollare»: togliersi di torno per sempre da uno Stato pur composto da molte etnie, come quello jugoslavo.
( http://www.ilgiornale.it/cultura/i_mort ... comments=1 )

Come se non bastasse:alcuni presidi, platealmente ostili, impediscono di celebrare la Giornata della Memoria. Quest'anno nella Capitale in due hanno detto no: la scuola elementare Iqbal Masih di Centocelle (la preside è la «pasionaria» Simonetta Salacone.
Il sindaco Gianni Alemanno, ieri, a margine del Consiglio straordinario degli esuli in Campidoglio è sbottato: «Io credo che gli insegnanti e i dirigenti scolastici che non accettano la Giornata del ricordo probabilmente non sono all'altezza del loro compito di educatori». Il sindaco ha anche promesso «una Casa del ricordo in cui il dramma delle foibe e le vicende degli esuli siano raccontabili. Un luogo a Roma dove si possano realmente trasmettere questi valori e ricordi».

Come hanno reagito gli studenti? «Bisogna capire una cosa. Per noi parlare di muro di Berlino, o di divisione orientale è facile: sono fatti storici che abbiamo vissuto. Ma per i ragazzi nati dopo gli anni Ottanta certe cose sono inconcepibili, come comprendere i percorsi di dolore e sofferenza».
( http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_ ... oria.shtml )

Allora sarebbe la stessa cosa per l'Olocausto?Non l'abbiamo vissuto...ma non si può e non si deve dimenticare!MAI!
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Anche oggi è 10 Febbraio, Non dimentichiamo, anche stavolta i morti delle foibe. Ecco le parole di Napolitano:
In ciascun paese si ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo ma l'essenziale è non restare ostaggi nè in Italia nè in Slovenia nè in Croazia degli eventi laceranti del passato. Insomma, posta fine a ogni residua congiura del silenzio, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza possiamo finalmente guardare avanti, costruire e fare progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Adriatico.
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