Morto a Torino Andrea Pininfarina

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Andrea Pininfarina, rampollo della famiglia fondatrice dello storico marchio italiano della carrozzeria automobilistica, è morto in un incidente stradale a Torino, sua città natale, a soli 51 anni.
Una vita professionale molto intensa quella dell'imprenditore torinese, figlio del manager e senatore a vita Sergio. Nato il 26 giugno del 1957, era sposato e padre di tre figli. Si laurea in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino nel 1981 e inizia a lavorare negli Stati Uniti nel 1982. Nel 1983 è entrato nella 'Industrie Pininfarina Spa' e dal primo luglio 2001 è amministratore delegato della capogruppo, Pininfarina SpA e dal maggio 2006 anche presidente.
È stato presidente di Federmeccanica e dell`Unione Industriale di Torino e presidente di Matra Automobile Engineering mentre dal maggio 2004, durante la presidenza Montezemolo, è stato vicepresidente di Confindustria con la delega per il Centro studi. Sempre in Confindustria, il manager faceva parte del consiglio direttivo.
Tra i numerosi incarichi, Pininfarina era inoltre membro del consiglio di amministrazione di varie società tra cui Unicredit, Alenia Aeronautica, Poltrona Frau e Juventus. Nel 2004 era stato inserito dal settimanale statunitense Businessweek tra le '25 stars of Europe', nella categoria dedicata agli innovatori, mentre nel 2005 è stato nominato Eurostar da Automotive News Europe. Il primo giugno 2005 è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. Il 6 maggio del 2003 gli è stato conferito il titolo di primo grado della Legion D'Honneur francese.
[Fonte: quotidiano - 07 agosto 2008]
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L'incidente è avvenuto poco dopo le 8 in via Torino, a Trofarello. Pininfarina stava raggiungendo con il suo scooter la sede dell'azienda, non molto distante dal luogo in cui è accaduto l'incidente. L'auto che lo ha investito, secondo le prime informazioni, gli ha tagliato la strada: lo scooter è stato travolto, è l'imprenditore è morto sul colpo. "La dinamica dell'incidente è chiara. - spiega il comandante dei vigili urbani di Trofarello, Luigi Semenzato - L'auto non ha visto la moto su cui viaggiava Andrea Pininfarina, e si è immessa su via Torino senza dargli la precedenza". Alla guida dell'auto un uomo di 78 anni, in stato di choc: "Non l'ho visto, andavo piano e non l'ho proprio visto", ha detto alla figlia. [repubblica.it]

:freccia2: Servizio del TG1

Grave perdita per l'imprenditoria italiana :triste:
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L’addio oggi alle 11 nel duomo di Torino, poi funerali in forma privata al cimitero monumentale. È l’ultimo saluto ad Andrea Pininfarina, 51 anni. I funerali dell’imprenditore saranno officiati dal cardinale Severino Poletto. Oltre duemila persone, familiari, operai, sindacalisti, esponenti del lavoro torinese e gente comune hanno già reso omaggio ieri all’ingegnere, morto giovedì scorso, investito da un pensionato, mentre con lo scooter, alle 8 del mattino andava a lavorare al Centro stile della Pininfarina di Cambiano (Torino). E proprio qui ieri, in un elegante palazzina nel verde, alla periferia della città, dove Andrea Pininfarina era alla testa di una squadra che stava cercando di superare la crisi dell’azienda, è stata allestita la camera ardente. Il feretro era posto nella sala Pinin (tonda in memoria del nonno, fondatore dell’azienda di design, celebre in tutto il mondo) su un tappeto blu, il colore dell’azienda, circondato da rose ed ortensie bianche e da felci.

Un pò più in là, sei corone di rose (della Fiat, di Walter Veltroni, dello sci club di Sansicario, di comune, provincia e regione) e due auto simbolo dell’azienda, la storica Cisitalia del 1946, esposta al Moma di New York e la Sintesi, una Concept car disegnata dallo stesso Andrea Pininfarina e presentata a Ginevra a marzo. Intorno alla bara si sono ritrovati tutti i familiari più stretti, dalla madre Giorgia all’anziano padre, il senatore Sergio, arrivato poco prima del rosario, alla moglie Cristina Pellion di Persano e i tre figli, Luca, Beatrice e Sergio, ai fratelli Paolo e Lorenza. Prima che si chiudesse la camera ardente, mentre le suore domenicane della scuola di Moncalieri dove hanno studiato i tre figli, è arrivato anche il presidente della Fiat e della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo che, molto commosso, ha detto: «Oggi ho perso molto, ho perso un amico, un uomo leale che avrebbe benissimo potuto fare il presidente di Confindustria».
È stata una cerimonia molto sentita che ha visto la commozione di molti operai tecnici che hanno lavorato gomito a gomito con l’ingegnere. Oggi ci saranno i funerali in Duomo a Torino ed è attesa ancora più gente: oltre al presidente Montezemolo ci sarà anche l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Ieri c’erano tra gli altri l’ex ministro Franco Reviglio, l’ex ad di Fiat Roberto Testore, Patrizia e Agostino Rebaudengo, Marco Boglione di Basicnet, Giorgio Rossotto, segretario regionale della Uil. «Prima di tutto questo è una tragedia famigliare - ha detto Rossotto - ma anche per il mondo del lavoro. L’ingegnere era un uomo leale con il quale abbiamo fatto molti accordi. Mi fa piacere vedere oggi la famiglia così determinata a seguire le orme di Andrea che stava facendo molto per rilanciare l’azienda».
E che la Pininfarina vada avanti da subito non ci sono dubbi; martedì ci sarà la semestrale e dovrà essere nominato il successore di Andrea Pininfarina alla presidenza: molto probabilmente toccherà al fratello Paolo, oggi vice, che potrebbe anche ricoprire la carica di ad, ma per ora nulla è stato ufficializzato in tal senso. A chiudere la cerimonia, dopo il rosario, è stato il parroco di famiglia, Don Michele che, rivolgendosi al fratello Paolo ha detto: «Ce la farai caro Paolo. Andrea è con te e tutti noi siamo con te. Tuo fratello era un uomo giusto - ha aggiunto Don Michele citando il Libro della Sapienza - e le anime dei giusti sono nelle mani di Dio». Il cordoglio per la morte dell’ingegnere è testimoniato anche dalle tante lettere inviate via e-mail alla Pininfarina. Uno dei tanti messaggi recita: «Ce ne fossero tante di persone come lui, che vanno a lavorare al mattino presto, in agosto, in scooter, con i blue jeans».
[Fonte: LaStampa - 11 agosto 2008]