Benvenuto anche da parte mia Carlo!
Dico la mia da non praticante e piuttosto scettico sulla storia non definitivamente dimostrata.
Carlo ha scritto:Porsi della domande sul significato di quello o quell'altro anniversario, porta a (ri)scoprire, a ricordare, a celebrare fatti, valori e persone che altrimenti si rischia di dimenticare.
Non credo che serva per forza (ri)pensare alle vicende di Gesù per ricordarsi dell'esistenza di certi valori quali bontà, carità, giustizia, eccetera: ne abbiamo esempi ogni giorno, magari dalle stesse persone che ci vivono vicine. Certo, le ricorrenze non fanno mai male, purché non le si considerino dei semplici rituali. Per i credenti naturalmente esse sono l'apice dell'insegnamento, fra i non credenti invece bisogna fare un distinguo: ci sono coloro che non attribuiscono a Cristo alcun valore religioso e quindi possono pensare a lui semplicemente come un uomo che ha sofferto ingiustamente (come tu hai sottolineato poco fa), oppure coloro che ne negano la stessa esistenza, considerandola una mistificazione storica (uno degli esponenti di spicco fra questi ultimi è ad esempio
Luigi Cascioli). Non so chi abbia ragione e non ho né il tempo né le competenze necessarie per approfondire il tema, di importanza enorme ma per forza di cose estremamente complicato, ma per quanto mi riguarda penso di aver compreso l'importanza di certi valori a prescindere dai giorni in rosso sul calendario dettati dalla Chiesa.