Le gomme da masticare sembrano avere un effetto benefico: accelerano il decorso post-operatorio dei pazienti operati all'intestino. I ricercatori del St. Mary's Hospital di Londra hanno evidenziato che masticare chewing gum privi di zucchero dai 5 ai 45 minuti per tre volte al giorno dopo un intervento all'intestino riduce gli effetti avversi quali nausea e dolore tipici di questo intervento e il tempo di ricovero post-operatorio. Lo studio e' pubblicato su Archives of Surgery.
[Fonte: ANSA]
Votate la risposta che più si avvicina al vostro consumo di gomme da masticare. Io le mastico spesso: ogni volta che non sono impegnata a mangiare altro cibo. (Evitate battute in particolare riferite alla mia risposta sbagliata al sondaggio )
Chewing Gum
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deciditi!Fenice ha scritto:Io le mastico spesso: ogni volta che non sono impegnata a mangiare altro cibo
Quando le ho finiscono in fretta, ma può capitare che resto un po' senza prima di ricomprarle. Facendo la media quindi: ogni tanto.
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Avevo anticipato che non occorrevano prevedibili battute infondate...
Anche a me capita di rimanere senza, con effetti negativi su frigorifero e credenza: si svuotano in breve tempo… Quindi arriva il momento di fare la spesa e di ricomprare le gomme da masticare.
Anche a me capita di rimanere senza, con effetti negativi su frigorifero e credenza: si svuotano in breve tempo… Quindi arriva il momento di fare la spesa e di ricomprare le gomme da masticare.
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Notizia allarmante per il mio frigorifero e per la mia credenza! Hanno deciso di introdurre un’ecotassa per ditte produttrici di gomme da masticare...
Da Il Velino: “La gomma da masticare, nota in Italia anche con il termine anglosassone ‘chewing-gum’ o ‘gomma americana’ non è altro che un impasto gommoso che si ottiene dal caucciù mescolato a zucchero e ad aromatizzanti. La sua composizione fa sì che si attacchi ai pavimenti, si scurisce sino ad annerirsi a causa degli agenti atmosferici e del passaggio di pedoni e veicoli, ed è quindi conseguenza di antiestetiche macchie scure e di difficile eliminazione che imbrattano le lastre di pietra delle pavimentazioni dei nostri centri storici e delle città d’arte. Per non parlare, poi, di quelle che vengono attaccate volontariamente e frettolosamente sotto i tavoli di qualche ufficio pubblico o sotto le panche delle chiese”. Lo rende noto in un comunicato il componente del dipartimento nazionale “Tutela del consumatore” di Idv, Giovanni D’Agata che chiede una ecotassa a carico delle ditte produttrici. “Al di là della circostanza che il gettare o meno a terra la gomma da masticare, o incollarla sotto un tavolo, si tratti di una questione di educazione civica della cittadinanza, le soluzioni al problema della pulizia delle strade - prosegue D’Agata - sono ben poche e spesso risibili e tra queste l’introduzione del divieto di vendita o di sanzioni amministrative in determinati luoghi così come a Singapore, città-stato campione nella campo della pulizia e della riduzione e riciclo dei rifiuti, dove, a partire dal 1992, addirittura ne fu vietato il commercio. Così come fa sorridere l’idea di pubblicizzare il divieto di gettare a terra il rifiuto masticato con appositi cartelloni ed in determinate aree dei centri storici”. Secondo D’Agata quindi “non rimane che garantire più proficue campagne di sensibilizzazione e infine una più accurata pulizia delle strade, i cui interventi di bonifica dalle odiose macchie createsi a causa delle gomme incollate sono assai costosi ed a carico dei comuni e quindi dei cittadini”.
“La risposta più logica alla questione - spiega D’Agata nel comunicato - è stata data dal governo Irlandese che nel 2003 minacciando l’introduzione di una vera e propria ecotassa del 10 per cento a carico delle società produttrici di chewing-gum, il cui ricavato sarebbe stato utilizzato per la pulizia delle strade, dopo un tira e molla durato circa un anno con alcune multinazionali, le ha di fatto costrette a investire un milione di euro in un programma di ricerca per inventare una gomma più facile da pulire e altri 6 milioni di euro per finanziare una campagna di sensibilizzazione contro l’immondizia”. Pertanto, sull’esempio dell’Irlanda e per la salvaguardia e la pulizia dei centri storici e delle città d’arte del Bel Paese, il componente del dipartimento nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei valori, Giovanni D’Agata, chiede, quindi, l’introduzione di una tassa a carico delle ditte produttrici i cui proventi dovrebbero essere interamente destinati per la pulizia delle strade da questi antiestetici rifiuti.
Sinceramente non trovo molto utile tassare le ditte produttrici a causa dell’inciviltà della gente: un’ecotassa porta l’aumento dei prezzi, una probabilissima diminuzione delle vendite e della produzione con tutto ciò che ne deriva.
Da Il Velino: “La gomma da masticare, nota in Italia anche con il termine anglosassone ‘chewing-gum’ o ‘gomma americana’ non è altro che un impasto gommoso che si ottiene dal caucciù mescolato a zucchero e ad aromatizzanti. La sua composizione fa sì che si attacchi ai pavimenti, si scurisce sino ad annerirsi a causa degli agenti atmosferici e del passaggio di pedoni e veicoli, ed è quindi conseguenza di antiestetiche macchie scure e di difficile eliminazione che imbrattano le lastre di pietra delle pavimentazioni dei nostri centri storici e delle città d’arte. Per non parlare, poi, di quelle che vengono attaccate volontariamente e frettolosamente sotto i tavoli di qualche ufficio pubblico o sotto le panche delle chiese”. Lo rende noto in un comunicato il componente del dipartimento nazionale “Tutela del consumatore” di Idv, Giovanni D’Agata che chiede una ecotassa a carico delle ditte produttrici. “Al di là della circostanza che il gettare o meno a terra la gomma da masticare, o incollarla sotto un tavolo, si tratti di una questione di educazione civica della cittadinanza, le soluzioni al problema della pulizia delle strade - prosegue D’Agata - sono ben poche e spesso risibili e tra queste l’introduzione del divieto di vendita o di sanzioni amministrative in determinati luoghi così come a Singapore, città-stato campione nella campo della pulizia e della riduzione e riciclo dei rifiuti, dove, a partire dal 1992, addirittura ne fu vietato il commercio. Così come fa sorridere l’idea di pubblicizzare il divieto di gettare a terra il rifiuto masticato con appositi cartelloni ed in determinate aree dei centri storici”. Secondo D’Agata quindi “non rimane che garantire più proficue campagne di sensibilizzazione e infine una più accurata pulizia delle strade, i cui interventi di bonifica dalle odiose macchie createsi a causa delle gomme incollate sono assai costosi ed a carico dei comuni e quindi dei cittadini”.
“La risposta più logica alla questione - spiega D’Agata nel comunicato - è stata data dal governo Irlandese che nel 2003 minacciando l’introduzione di una vera e propria ecotassa del 10 per cento a carico delle società produttrici di chewing-gum, il cui ricavato sarebbe stato utilizzato per la pulizia delle strade, dopo un tira e molla durato circa un anno con alcune multinazionali, le ha di fatto costrette a investire un milione di euro in un programma di ricerca per inventare una gomma più facile da pulire e altri 6 milioni di euro per finanziare una campagna di sensibilizzazione contro l’immondizia”. Pertanto, sull’esempio dell’Irlanda e per la salvaguardia e la pulizia dei centri storici e delle città d’arte del Bel Paese, il componente del dipartimento nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei valori, Giovanni D’Agata, chiede, quindi, l’introduzione di una tassa a carico delle ditte produttrici i cui proventi dovrebbero essere interamente destinati per la pulizia delle strade da questi antiestetici rifiuti.
Sinceramente non trovo molto utile tassare le ditte produttrici a causa dell’inciviltà della gente: un’ecotassa porta l’aumento dei prezzi, una probabilissima diminuzione delle vendite e della produzione con tutto ciò che ne deriva.
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giustissimo...le gomme non vanno gettate, si degradano molto lentamente e poi ogni volta che si appiccicano sotto le scarpe non so i colpi che si mandano a chi l'ha gettata...
cmq per prima cosa si dovrebbe non gettarle a terra, dire che è da incivile è troppo poco
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