
A poche ore dalla chiusura dei Giochi, intanto, gli atleti azzurri hanno trovato la forza di far sentire la loro voce per i diritti umani. Come Margherita Granbassi, che ha annunciato di voler donare al Dalai Lama la maschera usata in pedana a Pechino, Josefa Idem ha promesso di regalare il body indossato ieri nella prova del K1 500. Una gara che ha portato alla quarantaquattrenne canoista azzurra uno splendido argento, quinta medaglia in sette partecipazioni ai Giochi. ''Non scordiamoci di tutte le ingiustizie del mondo, ce ne sono tantissime che non hanno nessuna visibilita''', le parole della Idem. Non si tira indietro neanche Clemente Russo, che sara' l'alfiere della squadra Italiana nella cerimonia di chiusura. ''Vorrei dedicare la medaglia a tutti coloro che soffrono qui in Cina'', ha detto ieri il pugile campano subito dopo la finale dei pesi massimi persa contro il russo Chakhkiev.

Per il presidente del Coni, Gianni Petrucci, il bilancio azzurro alle Olimpiadi di Pechino e' piu' che positivo: ''Erano Olimpiadi difficili, lo sono state. Per questo arrivare noni, superare la Francia dopo 24 anni, e' un risultato importante - ha detto in conferenza stampa -.
Certo, ci sono state anche delle delusioni. Ma se per il World Economic Forum, l'Italia e' al numero 46 su 125 Paesi censiti, nel medagliere olimpico siamo noni su 204. Ci sono stati piu' finalisti rispetto ad Atene''. E il pensiero va gia' alle prossime olimpiadi. Ma, ha sottolienato Petrucci, ''per andare avanti servono cose che in Italia non ci sono.
Ci vogliono tante risorse, noi non ce la facciamo''.