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Slovacchia - Italia 3-2. Siamo fuori dai mondiali.
Nonostante oggi abbiamo assistito ad uno dei momenti più bui del nostro calcio, vorrei iniziare questo mio personale commento con una nota positiva: nessun rimpianto, siamo fuori con pieno merito. Vi ricordate cosa avevo scritto dopo la sfida con la Nuova Zelanda qui? Vediamo se riusciremo a fare esaltare anche gli Slovacchi. Ebbene, ci siamo riusciti oltre ad ogni aspettativa. Abbiamo trasformato una modesta squadretta in un gigante pericolosissimo, di fronte al quale i nostri azzurri sono apparsi minuscoli, paurosi, incapaci di reagire, senza fiato e senza idee. Il primo tempo, segnato dal vantaggio slovacco al 25° di Vittek su disimpegno sbagliato di De Rossi, è stato imbarazzante. Non abbiamo fatto assolutamente nulla, siamo stati in balia dell'avversario dal primo all'ultimo minuto. Inizia la ripresa, Lippi mette in campo Maggio e Quagliarella al posto di Criscito e Gattuso. Abbiamo bisogno di un gol: visto il risultato dall'altro campo (Paraguay e Nuova Zelanda sono sullo 0-0 e questo punteggio permarrà fino alla fine) basterebbe per qualificarci. Un gol contro la Slovacchia, fino ad oggi squadra materasso del nostro girone, quella che meno di tutti dovevamo temere. Dovrebbe essere una passeggiata e invece è la cosa più difficile del mondo. Al 10' finalmente c'è un'occasione per Di Natale, che l'attaccante spreca malamente. Al 21° minuto entra Pirlo per Montolivo, e la sua presenza si sente: un minimo, ma proprio un minimo, i nostri ogni tanto sembrano uscire dal coma. Al 21° Quagliarella tira a botta sicura da pochi metri ma un difensore slovacco salva miracolosamente con il ginocchio sulla riga di porta. In realtà esaminando il rallenty qualche dubbio rimane, perché la palla sembrava più dentro che fuori. Ma è un episodio isolato, perché a tenere in mano le redini del gioco sono sempre i nostri avversari ed infatti tre minuti dopo arriva il raddoppio dello stesso Vittek. Sembra finita, ma al 36° Di Natale riesce a metterla dentro dopo una ribattuta del portiere avversario su tiro di Quagliarella. 9 minuti: dal 36° al 44° minuto: questa è la partita dell'Italia, un decimo dell'intera durata. In quei nove minuti si vedono finalmente gli azzurri in avanti, che riescono a sopravvanzare gli avversari (calati vistosamente dopo un primo tempo molto aggressivo) e a creare diverse occasioni, riaccendendo le speranze della qualificazione. Speranze che toccano il culmine al 39° quando Quagliarella segna in posizione di fuorigioco millimetrico, facendo strozzare l'urlo in gola a milioni di tifosi. Ma è solo un'illusione: a riportarci con i piedi per terra e ricordarci quanto poco valga questa Nazionale ci pensa Kopunek al 44° sugli sviluppi di una rimessa laterale: la difesa dorme e lascia tutto solo davanti a Marchetti l'attaccante avversario, che insacca con estrema facilità. Probabilmente il gol più stupido che abbiamo preso negli ultimi anni. Ormai manca poco ma il finale regala un ultimo sprazzo azzurro: al 47° Quagliarella pennella un bellissimo pallonetto dal limite dell'area di rigore: è 3-2. I minuti di recupero sono 4 e, proprio nell'ultima azione, Pepe ha un'occasione clamorosa a pochi passi dalla porta, ma calcia con il piede sbagliato e spara fuori. Finisce qui. L'Italia ha dimostrato in maniera lampante come fare per buttare via un mondiale. Lippi in conferenza stampa si è assunto tutte le responsabilità, dichiarando che ha creduto e crede ancora nel gruppo, ma che se i nostri si sono svegliati solo per pochi minuti vuol dire che lui non è riuscito a prepararli adeguatamente, soprattutto sotto l'aspetto psicologico. In bocca al lupo Cesare Prandelli, a te il compito di ricostruire una squadra e farci tornare grandi.