
Il mito di Marilyn Monroe
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Se il seno di Marilyn Monroe non era rifatto allora l'effetto nella radiografia sarà dovuto alle tecniche radiografiche del tempo... o all'imbottitura che Marilyn Monroe metteva nel reggiseno. 

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Su Rai3 a Correva l'anno c'è uno speciale sulla diva 

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FonteTorna il maglioncino a trecce che Marilyn Monroe portò nel 1960 sul set di "Facciamo l'amore", al fianco di Yves Montand. E' un'idea dello stilista francese Gerard Darel che ricrea il maglione-culto per la sua nuova collezione autunno-inverno. Darel aveva acquistato l'originale in una vendita all'asta da Christiés, nel 1999. Nel film di George Cukor, Marilyn (che interpreta la protagonista, Amanda) appare vestita solo con una calzamaglia nera e con il maglione di lana color lilla mentre canta con innocente malizia My Heart Belongs to Daddy.
Sembra che Marilyn adorasse questo capo. Nel film, la sua apparizione con il maglione "folgora" Jean-Marc (Yves Montand), che si innamora perdutamente di lei. Ora è un'altra biondissima, l'attrice statunitense Robin Wright Penn, ad indossarlo per la campagna pubblicitaria di Gerard Darel. Già nel 1998 la maison di pret-a-porter parigina (creata nel 1971) aveva rilanciato sul mercato, e con successo, un altro accessorio-culto, il collier di perle nere di Jackie Kennedy acquistato, sempre all'asta, da Sotheby's.
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Avete letto/sentito del libro Fragments di Marilyn Monroe? Si tratta di poesie, appunti e lettere inediti di Marilyn Monroe, scritti tra il 1943 e il 1962. L'editore è Feltrinelli e qui potete sfogliare alcune pagine.
Per l'occasione la Fondazione Cineteca Italiana dal 3 al 6 novembre 2010 ha dedicato all'attrice la rassegna MARILYN SEGRETA: una presentazione del volume fatta attraverso la lettura di brani affidati all'attrice Lucrezia Lante della Rovere a cui ha fatto seguito la proiezione di un raro documenatrio, Marilyn, diari segreti, anche questo orientato a svelare il lato più nascosto di una diva solo in apparenza felice. L'omaggio a Marilyn Monroe ha previsto snche la riproposta di quattro capolavori di altrettanti maestri del cinema (Otto Preminger - La magnifica preda, Howard Hawks - Il magnifico scherzo, Billy Wilder - Quando la moglie è in vacanza e John Huston - Gli spostati) che seppero a loro volta restituirci dell'attrice un'immagine a più facce.
Per l'occasione la Fondazione Cineteca Italiana dal 3 al 6 novembre 2010 ha dedicato all'attrice la rassegna MARILYN SEGRETA: una presentazione del volume fatta attraverso la lettura di brani affidati all'attrice Lucrezia Lante della Rovere a cui ha fatto seguito la proiezione di un raro documenatrio, Marilyn, diari segreti, anche questo orientato a svelare il lato più nascosto di una diva solo in apparenza felice. L'omaggio a Marilyn Monroe ha previsto snche la riproposta di quattro capolavori di altrettanti maestri del cinema (Otto Preminger - La magnifica preda, Howard Hawks - Il magnifico scherzo, Billy Wilder - Quando la moglie è in vacanza e John Huston - Gli spostati) che seppero a loro volta restituirci dell'attrice un'immagine a più facce.
Cineteca Milano ha scritto:Marilyn Monroe: la stella più luminosa della storia del cinema, un mito, una leggenda (il suo volto si dice sia noto nel mondo come quello della Gioconda). Ma ora è appena uscito anche in Italia un magnifico libro che ci racconta una Marilyn diversa, messa a nudo, senza maschera. E sorprendente. Si tratta di Fragments (ed. Feltrinelli, ottobre 2010, traduzione di Grazia Gatti), volume nato dal ritrovamento da parte di Anna Strasberg, vedova del fondatore dell’Actor’s Studio, nella soffitta di casa di due scataloni che il marito Lee aveva ricevuto da Marilyn e contenenti foto, lettere, appunti su carta d’albergo, taccuini, agende dell’attrice.
Nella sua prefazione all’edizione italiana del volume, Antonio Tabucchi ha scritto:«Questo libro ci rivela a posteriori una personalità intellettuale e artistica che i più non potevano sospettare, neppure i biografi e gli esegeti più attenti. I documenti che questo volume ci consegna rivelano un’altra Marilyn rispetto all’immagine che il cinema ci ha lasciato di lei: un’immagine in cui prevale, al di là di quella di registi come Huston e Hathaway che l’hanno chiamata per ruoli complessi come la sua personalità meritava, la figura di una bellissima donna bionda, all’occorrenza candida, o comunque dotata di un’intelligenza che non disturbi l’intelligenza maschile. (…) La donna che ogni uomo sognerebbe di avere soprattutto “quando la moglie è in vacanza”. Questo libro è l’altra faccia della luna, e tuttavia non nega l’immagineicona della Marilyn cinematografica, quel meraviglioso, naturale involucro del quale la natura dotò Marilyn, anzi lo anima di un’energia incredibile. Dentro quel corpo, che in certi momenti Marilyn portò come si porta una valigia, viveva l’anima di un’intellettuale e di un poeta che nessuno sospettava.»
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Interessante...
Vi mostro cosa mi hanno regalato Fenice ed il ragazzo. Cioè, non a me proprio, ma al mio cellulare

A Torino, in Piazza Castello, abbiamo visto una pubblicità a tema:


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