Incendio nella webfarm di Aruba: KO migliaia di siti

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Migliaia di siti italiani sono irraggiungibili da qualche ora a causa di un principio di incendio che verso le 5 del mattino ha coinvolto la webfarm di Arezzo di [b]Aruba[/b], il "gigante" italiano per la fornitura di servizi di web hosting, e-mail e registrazione di nomi a dominio. Pare che l'incendio si sia sviluppato in sala UPS, quindi i dati sarebbero per fortuna salvi.

L'azienda ha aperto un account Twitter verso le 7 di questa mattina (meglio tardi che mai...) per informare gli utenti sugli sviluppi della situazione: https://twitter.com/#!/Arubait

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Il pericolo è cessato quindi, sta di fatto che "mezza internet" italiana è nel panico. Assieme ai siti risultano fuoriuso anche le caselle di posta elettronica, con tutte le inevitabili conseguenze che ciò comporta. I commenti sull'accaduto hanno invaso i social network come un fiume in piena, questa la situazione su Twitter con il tag #Aruba:

https://twitter.com/#!/search?q=%23Aruba

Notizie in tempo reale da Google:

http://www.google.it/#hl=it&client=fire ... 0c41e284cc

Nell'attesa che tutto sia ripristinato, viene da riflettere sul fatto che troppo spesso basti un piccolo incidente per mettere KO un'enorme infrastruttura: server web, servizi di telefonia, canali televisivi e via dicendo: abbiamo avuto abbondanti esempi di clamorosi blackout nel corso degli ultimi mesi, di cui abbiamo parlato tra l'altro anche sul Forum. Ridondanza è la parola che rimbalza in mente in questi casi, ovvero: va fuoriuso qualcosa? Entra in funzione il "circuito" sostitutivo, di emergenza... chiamiamolo come più ci piace. Gli incidenti possono capitare a tutti, sta alle aziende organizzarsi in modo tale da scongiurare il verificarsi di situazioni come questa. Evidentemente non siamo ancora pronti, vuoi per scarsa volontà vuoi per mancanza di mezzi adeguati.
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Sono passate quasi 20 ore dall'incidente, provocato secondo quanto dichiarato dalla stessa Aruba (qui il comunicato delle 14.42 che riassume quanto accaduto) da un cortocircuito all'interno di un armadio dei servizi UPS. I sistemi antincendio a quanto pare sono intervenuti subito ma il fumo ha invaso i locali e provocato la cessazione automatica dell'alimentazione ai server. Nonostante l'intervento dei vigili del fuoco ci è voluto un po' prima che i locali fossero liberi dal fumo e si potesse procedere con il ripristino delle macchine. Ripristino che secondo l'azienda si è completato (restano da sostituire i gruppi UPS), tuttavia molti siti in questo momento risultano ancora offline. E' possibile altresì che il brusco spegnimento delle macchine abbia provocato qualche corruzione all'interno delle tabelle dei database. Insomma, sta per concludersi una lunga giornata per Aruba e i suoi clienti, che verrà ricordata come il black out più pesante della storia italiana di internet.