Referendum 12 e 13 Giugno 2011

Echi di cronaca
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marika
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Io non ne sono proprio sicurissima. Cerco di informarmi meglio.

Intanto, è stato esilarante anche il pezzo di Crozza in copertina.
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Fenice
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Molto divertente, come tutti gli interventi di Crozza. :felice2:

:freccia2: Legge 25 maggio 1970, n. 352

Dal sito senato.it:
Nella successiva sentenza 32 del 1993 la Corte ha statuito, richiamando il suo precedente dictum, il "divieto di formale o sostanziale ripristino della normativa abrogata dalla volontà popolare"; il legislatore - ha soggiunto la Corte - può legittimamente intervenire solo per correggere, modificare o integrare la disciplina residua.
Un problema ulteriore, ove si accolga l'orientamento dottrinale e giurisprudenziale dianzi esposto, è quello relativo alla durata dell'effetto preclusivo gravante sulle camere.
Al riguardo, non potendosi immaginare una preclusione sine die, sono state formulate due soluzioni interpretative:
  • applicazione analogica dell'articolo 38 della legge 352/1970, che vieta per cinque anni la riproposizione di richieste referendarie bocciate dal corpo elettorale (Paladin);
  • rinnovo delle camere come momento estintivo della preclusione derivante dal referendum, in quanto fatto produttivo di una situazione politicamente nuova rispetto a quella esistente al tempo della consultazione popolare (Mortati).
Va conclusivamente dato atto dell'esistenza di un orientamento dottrinale che ritiene non corretta la riportata tesi dominante, che attribuisce al referendum un effetto preclusivo nei riguardi del Parlamento, quanto al ripristino della normativa abrogata (Luciani).
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marika
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Ok! :ok:

Già volevo scrivere da tempo che, in queste ultime campagne elettorali, la rete (blog, forum, new letters, siti di giornali, video, social network...) ha fortemente contribuito alla mobilitazione. La politica è cambiata e la piazza ora è il web. Siamo tutti d'accordo, credo. Tutti più o meno.
Certo, la gente non è che sta appiccicata al pc a tempo perso a fare comizi demagogici, invece di andarsene a lavorare. E' vero che magari internet ci assorbe ed ha cambiato il nostro stile di vita a tutto tondo.
Di quest'ultimo Referendum ne hanno parlato anche negli USA. Le spinte date dalla rete, ricordano molto l'ultima vittoria del presidente Obama.
Perché faccio questa premessa? Il nuovo argomento di riflessione, usato a commento della "sberla" al governo, è stata l'esternazione di Stracquadanio (PDL). Devo riportare testualmente le sue parole perché in rete le si ricerca tali e quali, quindi passatemi il termine.
Il popolo della sinistra vince sul web, perché non fa un cazzo!
Gustatevi il video e ditemi che ne pensate, a prescindere dal mero fatto comportamentale-etico.
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Ieri a "8 e mezzo" sul La7 ha spiegato che era una provocazione ed esagerazione. Per me lo pensa davvero e sperava che, trovandosi ad un "piccolo raduno", la cosa non si sarebbe diffusa.
Se alle 10.00 del mattino un impiegato o simili naviga nel WEB non significa che nonn sta lavorando, ma semplicemente che si è preso un attimo di pausa per aggiornarsi su ciò che accade nel Mondo (o in Italia); se alla fine della giornata ha svolto il suo lavoro nel migliore del modi per lui/lei possibili, che importa se durante il giorno si prende delle pause per "staccare" e, magari, riprendere a lavorare al meglio?
Non metto in dubbio che ci siano persone che lavorano in Enti pubblici non fanno niente, o quasi, dalla mattina alla sera, ma non sono necessariamente della sinistra. :goccia3:
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Rob
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Il problema, per Stracquadanio e i suoi simili, è che in rete c'è l'informazione che non abbiamo in TV: libera, completa e partecipativa. La rete ha memoria del passato e nulla le sfugge del presente. Solo così ci si può formare un'opinione oggettiva, mica con i telegiornali di Fede e Minzolini.

Tornando al referendum, tante storie per 5 anni? Addio al nucleare, mai più centrali.. ma perché si devono usare sempre le parole a sproposito? 5 anni non sono niente, non ditemi che accantonare momentaneamente l'idea dell'energia nucleare ci possa tagliar fuori per sempre da questa strada. Tant'è che già nel 1987 gli italiani si erano espressi in merito.