
In origine degli ambiziosi progetti spaziali era prevista una missione alla settimana, bassi costi ed un massimo di un centinaio di voli per ciascun velivolo. Così non è stato, e le missioni, molto più rarefatte nel tempo (un totale di 135), si sono rilevate assai costose. E' proprio questo il motivo principale che ha costretto l'ente americano a terminarle definitivamente. Tra i maggiori successi va annoverata la costruzione della stazione spaziale internazionale, che ha richiesto ben 37 lanci. Ma numerosissimi (oltre 2000) sono stati anche gli esperimenti scientifici in molteplici campi, condotti in orbita a bordo del modulo SPACEHAB posto nella stiva della navetta.
E adesso? La fine del programma Shuttle non vuol dire fine dell'esplorazione del cosmo: gli americani pagheranno Russia e Cina per mandare in orbita i propri astronauti, così come sta facendo l'ESA (l'Agenzia Spaziale Europea), in attesa di avere a disposizione mezzi propri. Si darà spazio inoltre alle industrie private, che hanno già ricevuto finanziamenti, con l'inevitabile sviluppo del turismo, spaziale anche dal punto di vista dei costi.

