Vasco Rossi si ritira

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"Io dichiaro, alla fine di questo tour timomén vesetàrn, dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar. Nel senso che continuerò a scrivere canzoni, magari anche a far concerti... Mi dimetto da rockstar. Le canzoni le scriverò lo stesso, mi piace scrivere... Farò anche dei concerti. Magari, non so, faccio dei concerti così all'improvviso: arrivo in un posto e mi metto a suonare... Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è! In effetti, secondo me, a 60 anni, uno, cioè, dopo non può più fare la rockstar, è una questione anche così di vdutto."

E' la parte finale del lungo servizio (che potete vedere per intero qui) che lo Speciale Tg1 ha dedicato il 26 giugno 2011 a Vasco Rossi. Il cantante 59 enne lascia la scena dopo una trentennale carriera vissuta senza mezze misure. Amato da molti per la sua schiettezza e semplicità, doti che a loro dire facevano giungere i suoi messaggi diritti al cuore, odiato da altri per la sua sregolatezza, non di certo un bell'esempio per i giovani, ma anche per le doti musicali non proprio eccelse. Per quanto mi riguarda, non sono fra coloro che stanno pensando al suicidio. Non ho mancato di apprezzare qualche canzone del Blasco ma trovo che il fenomeno mediatico-sociale che si è costruito anno dopo anno attorno a questa persona sia stato eccessivo. Addirittura una laurea honoris causa in scienze della comunicazione che lui onora.. denigrando l'obbligo del casco e le leggi contro gli ubriachi al volante (fonte). Mi auguro che smesse le vesti di rockstar non indossi quelle di opinionista o peggio ancora di politico.
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Dalla parte finale del suo discorso non sono proprio chiarissime le sue intenzioni... :occhi:
[quote="Rob";p=53989]dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar. Nel senso che continuerò a scrivere canzoni, magari anche a far concerti... Mi dimetto da rockstar. Le canzoni le scriverò lo stesso, mi piace scrivere... Farò anche dei concerti. Magari, non so, faccio dei concerti così all'improvviso: arrivo in un posto e mi metto a suonare...[/quote]
Solo Concerti all'improvviso o continuerà a "far Concerti"? Vedremo...
A me piacciono i testi di varie canzoni, soprattutto del passato, ma la voce, l'intonazione (???) e il personaggio non mi piacciono proprio.
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Sì sarà pure ritirato, ma continua a farsi sentire e ovunque leggo di lui.
A parte il fatto che il 5 settembre 2011 alle 20:30 sarà in diretta nei Cinema The Space dal tappeto rosso del Festival di Venezia per l'anteprima del documentario autobiografico "Questa storia qua", ciò che scrive su Facebook fa parlare di lui giornali e TV.
Sostiene di essere il depresso più famoso d'Italia: dal 2001 ha avuto inizio il suo "periodo oscuro" (dopo la morte improvvisa di Massimo Riva seguita da quella del più caro mio amico d'infanzia Mario Giusti) e da allora assume dei cocktail di farmaci. Lo rivela via Facebook: forse per mezzo del Social Network si sente meno solo e tiene la mente impegnata per non pensare a questioni che lo rendono depresso... :boh: Alcuni hanno definito patologico l'uso che Vasco fa di Facebook.
In 10 anni di cure, da quello che scrive pare che stia meglio: si rende conto della malattia, di come stava e di come sta ora. Non è poco.
Nell'ultima citazione svela proprio quali sono i farmaci del cocktail: Effexor, Xanax e complesso vitaminico studiato appositamente per lui.

:freccia2: [b]approfitto della vostra pazienza....[/b] - pubblicata da Vasco Rossi il giorno venerdì 5 agosto 2011 alle ore 14.07
In questo periodo in cui l’argomento delle mie condizioni di salute è salito così prepotentemente alla ribalta, approfitto della vostra pazienza per informarvi che:
Assumo (da tempo) un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro , studiato da una equipe di medici, che mi mantiene in questo “equilibrio” accettabile.
L’equipe è composta da: il dottor Gatti, mio medico di base con velleità da cantautore, il Dott. Giancarlo Boncompagni, primario del reparto psichiatrico dell'ospedale sant'Orsola di Bologna, il Dott. Lucio Loreto, specializzato in omeopatia e milanista, il dott. Beppe Monetti, radiologo, primario della clinica Nigrisoli di Bologna sempre abbronzato , il Dott. Giorgio D'alessandro fisiatra e psicoterapeuta, esperto in agopuntura, massaggio neuromuscolare e ayurvedico specializzato nella terapia del dolore (oltre che campione del mondo di "Sambo" una specie di lotta libera). A questi si è aggiunto il Dott. Paolo Guelfi direttore sanitario della clinica privata VillAlba, splendida persona oltre che serio professionista.
Punto di riferimento, responsabile della gestione e la coordinazione generale, anche nelle situazioni particolarmente serie e complicate, è del Prof. Mario Mastrorilli, chirurgo toracico, medico di grande esperienza, professionista serio e scrupoloso, con una competenza grande quasi come la sua anima. (trascorre ogni anno qualche mese in africa per curare gratuitamente bambini).
Se sono vivo lo devo a loro e a tutta questa valanga di chimica che assumo.
NON avrei superato tutte le consapevolezze, le sofferenze e la profonda depressione nella quale ero sprofondato nel 2001.
Ho passato un lungo periodo di tempo in cui ogni cosa mi sembrava li per ricordarmi come la vedevo diversa, prima.
Come mi risultava fastidiosa adesso mentre la trovavo normale e soddisfacente.
E quella continua sensazione di groppo in gola, di sconsolata tristezza.
Un velo opaco, grigio, su ogni cosa.
Essere di cattivo umore sempre, dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina. Ogni giorno, ogni momento. Per settimane… mesi. Sempre.
Non avrei nemmeno salutato
:freccia2: [b]NON sono depresso... come NON mi sono dimesso![/b] - pubblicata da Vasco Rossi il giorno sabato 6 agosto 2011 alle ore 4.52
Guardavo il mondo da un oblò, quello della lavatrice con il quale lavavo i miei panni sporchi. All'oscuro da tutti, o quasi. E così, giravo assieme a quelli nel lavaggio. Com'ero lindo quando uscivo di casa.
Con facebook, questa pazza piazza, ho provato il gusto di mettere i panni fuori. Questo non per dare aria alla bocca delle comari del paesino, i cosiddetti "organi" di stampa, ma per godere della condivisione dell'esperienza e della sensazioni.
Non ho paura di parlare delle mie debolezze, visto che, paradossalmente, sono la mia forza.
Ho capito comunque che la stampa è veloce nell'informare ma dannatamente ritardata nel comprendere.
Non sono depresso... come non mi sono dimesso!
D'altronde chi-mi-ca...pisce è bravo
:freccia2: [b]Analisi Prof De Plato (prof di psichiatria dell’Università di Bologna)[/b] - pubblicata da Vasco Rossi il giorno domenica 7 agosto 2011 alle ore 12.03
Un gesto d'amore per i giovani fans la depressione non è una vergogna.
Il disagio della rockstar visto dallo psichiatra Giovanni De Plato, studioso del mal di vivere e della psicopatologia delle emozioni.

"È positivo che una rockstar come Vasco Rossi abbia parlato apertamente del problema dei disturbi mentali. Si tratta di un gesto di amore e protezione nei confronti dei fans, che spesso sono giovani". Giovanni De Plato, professore di psichiatria all'Università di Bologna, commenta così lo sfogo del rocker su Facebook: "Ha contribuito a infrangere un tabù. Spesso, invece, ci si vergogna". Professor De Plato, parlare di questi disagi fa bene? "Vasco Rossi ha lanciato un messaggio dal forte contenuto pedagogico ed educativo. Molte persone colpite da questo tipo di disturbi si vergognano a dirlo. Spesso si sentono sole, emarginate e faticano a rivolgersi ai servizi pubblici. Il fatto che una rockstar abbia esternato quelle emozioni, serve da esempio". Un gesto d'affetto nei confronti dei fan? "Certo, soprattutto verso i più giovani, comunicando che la vita non è fatta solo di successi ma anche da momenti di sofferenza, che si possono superare. Non sono d'accordo con l'articolo scritto recentemente da Francesco Alberoni. Mettere in relazione la droga, il sesso libero e il rock con i concerti di Vasco Rossi, affermando che tutto ciò favorisce l'eccesso, è sbagliato. E soprattutto non è una spiegazione da esperti".Cosa pensa del disagio di Vasco? "C'è la strofa di una sua recente canzone ("Manifesto futurista della nuova umanità", ndr) che spiega a fondo la sua situazione: 'Ho fatto un patto sai/con le mie emozioni/Le lascio vivere/e loro non mi fanno fuori'". Il segreto sta in questo patto? "Bisogna saper vivere le emozioni, conoscerle, controllarle con comportamenti adeguati. La paura, la vergogna, l'abbandono, la separazione provocano stress. Possono essere emozioni "normali" se vissute come un avvertimento. Patologiche quando sono persistenti".E a quel punto serve un aiuto. "I disturbi mentali si possono affrontare e superare anche se colpiscono da molto tempo. L'importante è affidarsi a un medico specialista".E i farmaci? "Se accompagnati da mirate strategie psichiatriche, contribuiscono a risolvere i problemi, ma sono un rimedio parziale, vanno integrati con un appoggio psicoterapico. L'abuso di psicofarmaci è un'altra cosa. Medicinali come gli ansiolitici o gli ipnotici possono avere effetti collaterali. In Italia, ogni anno, si consumano 120 milioni di confezioni. L'abuso può creare dipendenza e assuefazione, diventano vere e proprie droghe.E'preoccupante che questi disturbi colpiscano anche i giovani? "Il fenomeno tra i ragazzi e le ragazze è crescente. Quello che preoccupa è l'analfabetismo, la miseria culturale sulle emozioni. Per questo spero che Vasco Rossi continui a tenere concerti, a scrivere canzoni e a fare musica: oggi è tra i pochi che sanno parlare ai giovani".
:freccia2: precisazioni... - pubblicata da Vasco Rossi il giorno giovedì 11 agosto 2011 alle ore 7.11
Sapevo che l’ironia è una merce rara in questo paese ma che si arrivasse a una situazione cosi tragicomica non me lo aspettavo. Io sono abituato a scherzare, provocare e utilizzare paradossi che non si possono prendere sul serio e non capirne l’ironia.
Gli unici che capiscono benissimo siete voi che seguite il mio sito e per i quali scrivo.
Ma i visitatori, estranei, che occasionalmente frequentano e leggono le mie esternazioni, arrivano a trarre conclusioni e interpretare le mie parole in maniera veramente tragicomica.
Quando ho parlato “provocatoriamente” di cocktail di farmaci grazie ai quali sopravvivo non credevo di scandalizzare e preoccupare tanto sociologi psicologi comitati di difesa dei minori tuttologi e giornalisti.
Forse è il caso che, a questo punto, precisi bene la quantità e la qualità dei farmaci che mi sono stati prescritti e che assumo giornalmente.

Si tratta di:
1 antidepressivo al dì, l’Effexor 0,75 mg, (è il dosaggio minimo, esiste anche da 150 e da 300mg) ,
1 ansiolitico al bisogno, lo Xanax (che ha effetti collaterali molto inferiori a farmaci come il Tavor o il Minias che mi risulta essere usato dalla stragrande maggioranza della popolazione)
1 complesso vitaminico studiato appositamente per me dopo precisi esami che faccio presso una clinica x la salute, nella quale trascorro una settimana ogni anno e che frequento da vent’anni. Tutto qua.


A questo punto lasciatemi anche chiarire il periodo oscuro che ho attraversato ne 2001

e che mi ha ormai fatto diventare IL DEPRESSO più famoso d’italia!
La mia “depressione” è esplosa nel 2001 dopo la morte improvvisa di Massimo Riva seguita da quella del più caro mio amico d'infanzia Mario Giusti. Il quale, dopo un periodo di tossicodipendenza da eroina durato 4 anni dal 1982 al ‘86, dopo due anni di comunità, era uscito completamente trasformato e maturato. Aveva smesso da dodici anni di farsi ed era ritornato ad una vita normale. Lavorava e viveva serenamente quando all’improviso si è sentito male in settembre (epatite c ) e a gennaio è morto! Questo ha scatenato in me una rabbia e una disperazione tale per una così ingiusta e crudele fine che, aggiunta alla sensazione di essere un sopravvissuto ,di avere raggiunto ogni meta e realizzato ogni sogno al di là di qualsiasi immaginazione, mi ha gettato in uno stato di tristezza e una malinconia tali per cui mi sembrava niente avesse più importanza.

NON c'entrano l'uso e l’abuso di droghe o sostanze pericolose che non mi stanco mai di ripetere e consigliare ai miei fans, amici e figli di NON USARE. E non c'azzecca nemmeno la noia o lo stress da successo fama o "prezzo" in termini di vita privata che pago molto volentieri . Ma semplicemente di un momento di profonda malinconia che non definirei nemmeno depressione anche per rispetto a chi davvero ne soffre e non riesce neppure a parlarne.
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Ecco il bollettino medico diffuso dalla casa di cura Villalba di Bologna: "Riposo assoluto per almeno 60 giorni dalla data odierna e terapia medica appropriata, salvo complicazioni. Le condizioni attuali del sig. Vasco Rossi non consentono che il paziente svolga alcuna attività fisica per ulteriori due mesi da oggi. Si ritiene questo necessario al fine di non compromettere l'esito delle terapie mediche a cui è attualmente sottoposto". Saltano così le ultime quattro date del tour "Live Kom 011", previste a Torino, Udine, Bologna e Avellino.
Nella prima mattinata, prima di presentarsi nella casa di cura, il rocker non aveva comunque rinunciato a postare un nuovo 'clippino' sul profilo Facebook, dove l'artista ha coniato la definizione di "social rocker". (Approfondimenti)
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Giorni fa avevo visto il servizio che gli ha dedicato Bikini (non lo faccio apposta a guardare quella roba, arriva a tradimento dopo il TG quando sono lontano dalla TV), c'era lui che è apparso per un attimo fuori dalla sua casa (come il Papa) rassicurando a distanza la folla e dichiarando:

Volete sapere il bollettino del giorno? E' tutto bene. Sto sempre meglio. Sono un po' debole, mi hanno fatto un sacco di analisi, mi hanno voltato come un calzino e quindi sono ancora un po' provato. Però niente di grave, di serio Non si sa comunque cosa c'è, perché la diagnosi non l'hanno ancora fatta. Appena si sa la diagnosi ve la dirò, però niente di grave.

A questo punto credo che il ritiro sia stato dettato dalle condizioni di salute, cosa che non era trapelata affatto nell'intervista a Vincenzo Mollica.