Tuttavia non è con le cerimonie e i discorsi di rito che il ricordo delle foibe, e di quanto significarono, rimarrà nelle menti degli italiani. Bisognerà spiegarle in tutta la loro strategica ferocia, non come un episodio crudelissimo in una guerra crudele. Le foibe furono, oltre che una strage disumana, un modo efferato per «convincere» oltre trecentomila italiani presenti in Istria e in Dalmazia a abbandonare case, terre, affetti e tutta la storia della loro vita, per «sfollare»: togliersi di torno per sempre da uno Stato pur composto da molte etnie, come quello jugoslavo.
( http://www.ilgiornale.it/cultura/i_mort ... comments=1 )
Come se non bastasse:alcuni presidi, platealmente ostili, impediscono di celebrare la Giornata della Memoria. Quest'anno nella Capitale in due hanno detto no: la scuola elementare Iqbal Masih di Centocelle (la preside è la «pasionaria» Simonetta Salacone.
Il sindaco Gianni Alemanno, ieri, a margine del Consiglio straordinario degli esuli in Campidoglio è sbottato: «Io credo che gli insegnanti e i dirigenti scolastici che non accettano la Giornata del ricordo probabilmente non sono all'altezza del loro compito di educatori». Il sindaco ha anche promesso «una Casa del ricordo in cui il dramma delle foibe e le vicende degli esuli siano raccontabili. Un luogo a Roma dove si possano realmente trasmettere questi valori e ricordi».
Come hanno reagito gli studenti? «Bisogna capire una cosa. Per noi parlare di muro di Berlino, o di divisione orientale è facile: sono fatti storici che abbiamo vissuto. Ma per i ragazzi nati dopo gli anni Ottanta certe cose sono inconcepibili, come comprendere i percorsi di dolore e sofferenza».
( http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_ ... oria.shtml )
Allora sarebbe la stessa cosa per l'Olocausto?Non l'abbiamo vissuto...ma non si può e non si deve dimenticare!MAI!

