Come recuperare la lana infeltrita?
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[quote="Rob";p=57967]Poi vi racconto tutta la trafila (una faticaccia)[/quote]
Se non è servita la trafila faticosa non credo che servirà altro. A parte allentare un altro po' le fibre mentre asciuga.
Se non è servita la trafila faticosa non credo che servirà altro. A parte allentare un altro po' le fibre mentre asciuga.
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Coperta asciutta e riposta, non la voglio più vedere!
Allora, ho fatto così: ho riempito la solita tinozza con acqua molto calda (a occhio e croce sui 70-80 gradi, visto che scottava) poi ci ho immerso la coperta e ho cercato di distendere le fibre tirandola con le mani pezzo per pezzo per tutta la sua larghezza. Arrivato in fondo mi spostavo di una ventina di centimetri, fino a coprire tutta la lunghezza. Fortunatamente è a righe, altrimenti non sarebbe stato facile "tenere il segno". L'operazione è abbastanza faticosa perché bisogna stare piegati con il vapore che arriva in faccia... D'estate sarebbe una tortura. Ci ho messo una mezzoretta per terminare, giusto giusto quando l'acqua ha cominciato a diventare tiepida. Quindi ho svuotato il grosso dell'acqua dalla tinozza, senza stare a far scolare troppo la coperta e l'ho nuovamente riempita con acqua tiepida mista ad ammorbidente Coccolino concentrato. Ne ho messi 2-3 tappi ogni 5 litri, consumando all'incirca mezzo flacone da 750 ml. Ho ripetuto l'operazione di "tiraggio a mano" delle fibre descritta sopra. Me ne sono poi inventata un'altra che vi consiglio solo se state bene fisicamente e volete fare un po' di palestra: ho sollevato la coperta inzuppata per l'estremità fino all'altezza che riuscivo a raggiungere e l'ho strattonata con repentini movimenti alternati in verticale. Poi la reimmergevo e ripetevo l'operazione cambiando il punto di presa, fino a coprire tutta la lunghezza. Una faticaccia che mi ha spaccato la schiena (ho ancora male) e inzuppato tutto (mi sono dovuto cambiare completamente), oltre a trasformare il bagno in una piscina di acqua colorata piena pelucchi di lana. Per toglierli dai sanitari e dalle piastrelle ho preso lo spruzzino a pressione da giardinaggio... Dopo aver lasciato in ammollo la coperta per tutta la notte, il mattino successivo ho ripetuto entrambe le operazioni. Tanto non lo rifarò più per almeno un centinaio di anni. Poi ho risciacquato la coperta con acqua fredda e ammorbidente in proporzione più bassa (all'incirca un tappo ogni 5 litri) e l'ho appesa grondante alla solita sbarra fissata allo stipite della porta del bagno. Dopo qualche ora, quando aveva quasi smesso di gocciolare, l'ho posata in orizzontale su uno stendibiancheria, dove è rimasta un paio di giorni. Risultato? Sicuramente molto meglio di come me l'avevano consegnata. La coperta ha acquisito una buona morbidezza e si è smollata abbastanza. Il problema principale è che è rimasta piuttosto ristretta sia in lunghezza che in larghezza. Bisogna però dire che la situazione era veramente difficile, non credo che ci sia qualcosa di peggiore da trattare di una coperta infeltrita. Con altri oggetti tipo capi di abbigliamento dovrebbe essere tutto più semplice.
Allora, ho fatto così: ho riempito la solita tinozza con acqua molto calda (a occhio e croce sui 70-80 gradi, visto che scottava) poi ci ho immerso la coperta e ho cercato di distendere le fibre tirandola con le mani pezzo per pezzo per tutta la sua larghezza. Arrivato in fondo mi spostavo di una ventina di centimetri, fino a coprire tutta la lunghezza. Fortunatamente è a righe, altrimenti non sarebbe stato facile "tenere il segno". L'operazione è abbastanza faticosa perché bisogna stare piegati con il vapore che arriva in faccia... D'estate sarebbe una tortura. Ci ho messo una mezzoretta per terminare, giusto giusto quando l'acqua ha cominciato a diventare tiepida. Quindi ho svuotato il grosso dell'acqua dalla tinozza, senza stare a far scolare troppo la coperta e l'ho nuovamente riempita con acqua tiepida mista ad ammorbidente Coccolino concentrato. Ne ho messi 2-3 tappi ogni 5 litri, consumando all'incirca mezzo flacone da 750 ml. Ho ripetuto l'operazione di "tiraggio a mano" delle fibre descritta sopra. Me ne sono poi inventata un'altra che vi consiglio solo se state bene fisicamente e volete fare un po' di palestra: ho sollevato la coperta inzuppata per l'estremità fino all'altezza che riuscivo a raggiungere e l'ho strattonata con repentini movimenti alternati in verticale. Poi la reimmergevo e ripetevo l'operazione cambiando il punto di presa, fino a coprire tutta la lunghezza. Una faticaccia che mi ha spaccato la schiena (ho ancora male) e inzuppato tutto (mi sono dovuto cambiare completamente), oltre a trasformare il bagno in una piscina di acqua colorata piena pelucchi di lana. Per toglierli dai sanitari e dalle piastrelle ho preso lo spruzzino a pressione da giardinaggio... Dopo aver lasciato in ammollo la coperta per tutta la notte, il mattino successivo ho ripetuto entrambe le operazioni. Tanto non lo rifarò più per almeno un centinaio di anni. Poi ho risciacquato la coperta con acqua fredda e ammorbidente in proporzione più bassa (all'incirca un tappo ogni 5 litri) e l'ho appesa grondante alla solita sbarra fissata allo stipite della porta del bagno. Dopo qualche ora, quando aveva quasi smesso di gocciolare, l'ho posata in orizzontale su uno stendibiancheria, dove è rimasta un paio di giorni. Risultato? Sicuramente molto meglio di come me l'avevano consegnata. La coperta ha acquisito una buona morbidezza e si è smollata abbastanza. Il problema principale è che è rimasta piuttosto ristretta sia in lunghezza che in larghezza. Bisogna però dire che la situazione era veramente difficile, non credo che ci sia qualcosa di peggiore da trattare di una coperta infeltrita. Con altri oggetti tipo capi di abbigliamento dovrebbe essere tutto più semplice.