BENZINA in Italia ??? il solito scandalo...

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S_RCS
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oggi ho visto che qualche benzinaio ha diminuito di qualche centesimo...ma a distanza di 300 metri uno la vendeva a 1.59, un'altro 1.49...(la benzina)sono 200 lire...
in conclusione con 20 euro si mettono poco più di 13 litri...
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Ricordo bene i tempi in cui con 10 € mettevo circa 10 litri di benzina… :carezza: Sembra un secolo fa, invece l'euro c'è solo dal 2002. :azz2:
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S_RCS ha scritto:oggi ho visto che qualche benzinaio ha diminuito di qualche centesimo...ma a distanza di 300 metri uno la vendeva a 1.59, un'altro 1.49...(la benzina)sono 200 lire...
in conclusione con 20 euro si mettono poco più di 13 litri...
dal "mio" distributore sta sia benzina che diesel 1.49...da un altro un pò più lontano (un privato) sta a 1.47...ma è sempre troppo alto!!

nel 2004 ricordo come fosse ora il gasolio stava a 0,89!!! in 4 anni ha quasi raddoppiato!! :impreca:
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Benzina e gasolio
FINALMENTE PREZZI IN RIBASSO


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Gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi di continue impennate del costo del petrolio e, di pari passo, dei prezzi di benzina e gasolio, si registra finalmente un'inversione di tendenza. L'oro nero, infatti, è passato dal record di 147,04 dollari al barile dell'11 luglio scorso ai 123,61 dollari della quotazione di oggi 28 luglio. Gli effetti iniziano timidamente (anche se come sempre un po' troppo in ritardo) a farsi notare: in molti distributori della rete stradale e autostradale la verde viene già venduta sotto la soglia di 1,5 euro al litro ed è tornato a esserci un lieve "distacco" con il gasolio.

Tutti segnali che lasciano ben sperare sullo "sgonfiamento" della bolla speculativa che ha portato a temere che il petrolio potesse raggiungere i 200 dollari al barile entro la fine dell'anno. Rimane ora da capire se si tratta di un fenomeno temporaneo oppure se, come auspichiamo, questo trend si consoliderà nei prossimi mesi. Che cosa dobbiamo attenderci, quindi, in vista dell'esodo dei prossimi giorni e del celebre ponte di Ferragosto?

Abbiamo girato questo interrogativo a Sissi Bellomo, giornalista della redazione materie prime de "Il Sole 24 Ore": "Una correzione al ribasso del prezzo del petrolio era attesa da tempo, per diverse motivazioni tecniche. Innanzitutto per il recupero del valore del dollaro, la valuta di riferimento del greggio. In secondo luogo, per l'acceso dibattito internazionale sulle cause della speculazione e sulla necessità di placarne gli effetti. Ma il mercato sta anche prendendo atto della minor propensione verso il consumo di carburante in Europa e negli Stati Uniti, mentre le compagnie petrolifere stanno riflettendo sui reali vantaggi di un continuo gioco al rialzo dei prezzi".

"In questo particolare settore - continua la Bellomo - è molto difficile azzardare delle previsioni che abbiano un minimo di scientificità. Tendenzialmente, comunque, fino a metà agosto il prezzo del greggio dovrebbe rimanere ai livelli attuali e, anzi, potrebbe addirittura scendere ulteriormente. Naturalmente salvo imprevisti. Ricordiamo, infatti, che in America questa è la stagione in cui si scatenano gli uragani più devastanti, i cui effetti avrebbero sicuramente ricadute negative anche sul prezzo dell'oro nero e di conseguenza dei carburanti".


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È UFFICIALE: L'AUTO SI USA MENO

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Carburanti alle stelle, prezzi delle auto sempre più esorbitanti e poi balzelli di ogni tipo che ricadono sulle spalle ormai oltremodo appesantite degli automobilisti. Stretti dalla crisi economica e impensieriti dai conti sempre più magri, gli italiani stanno dicendo addio al piacere della guida, obbligati a concentrarsi sul risparmio.

Lo dimostrano i risultati (parziali) del sondaggio con il quale abbiamo chiesto al "popolo di Quattroruote" di raccontarci se hanno cambiato le loro abitudini rispetto all'utilizzo della propria vettura. Quello che emerge dalle risposte (rilevate alle 14.30 di oggi 31 luglio) è un quadro davvero inquietante: ben il 71, 18% dei navigatori ha dichiarato di essere stato costretto a ridurre l'uso dell'auto (rispettivamente, il 36,74% solo di poco e il 35,44% in modo consistente), mentre un preoccupante 3,30% ha addirittura smesso di utilizzarla.

Insomma, percentuali che fanno riflettere - e molto - sullo stato di "salute" di una categoria, quella degli automobilisti, sempre più vessata. Ma questi dati fanno meditare anche sul mondo dell'automobile e sul suo futuro.

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