Roma - Ultrà e senza patente uccide due fidanzati e scappa

Echi di cronaca
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Riporto una delle (purtroppo) numerose notizie di cronaca nera che avrete sicuramente sentito al TG o letto sui quotidiani. Il fatto è accaduto in una zona che ho frequentato per anni e in un incrocio stradale che conosco bene, perché era il punto di incontro con una mia amica. :shock2:

Due ragazzi falciati e uccisi da un pirata della strada. Un ultrà della Lazio che non avrebbe dovuto guidare la macchina, lanciata di notte come un bolide nel centro trafficato di Roma, perché gli era stata ritirata la patente per droga.
Sono le 22.30 di giovedì quando Alessio Giuliani, in sella al motorino con la sua ragazza, passa col verde in viale Regina Margherita. Hanno tutti e due il casco. Vengono travolti da una Mercedes Classe C 220 che arriva a folle velocità da via Nomentana. Il 23enne muore poco dopo essere stato scaraventato a 20 metri di distanza. La sua ragazza, Flaminia Giordani, si spegne la mattina dopo in ospedale. Ma la fuga di Stefano Lucidi, che guidava con accanto la ragazza, Valentina, figlia dell´ex calciatore della Lazio Bruno Giordano, dura poche ore. Aveva un procedimento restrittivo: fino alle 19 non poteva uscire di casa.
Lucidi è stato fermato ieri intorno a mezzogiorno. Ha confessato dopo cinque ore tra la lacrime. E dopo essere stato sottoposto a un esame tossicologico per sapere se aveva guidato sotto l’effetto di stupefacenti. Poi, a sera, è scattato per lui l’arresto. L’accusa è duplice omicidio volontario con dolo, guida senza patente e omissione di soccorso. Ora è a Regina Coeli.
[Fonte: LaRepubblica, 24 maggio 2008]
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“Siamo di fronte a una situazione di emergenza. Oggi c'è da avere paura a girare per le strade di Roma”. Lo ha detto il sindaco, Gianni Alemanno, a margine del congresso provinciale della Federazione sindacale di Polizia Ugl, in merito all'incidente mortale di giovedì notte. Per Alemanno: ”L'incidente sulla Nomentana è particolarmente grave perché alla guida c'era un tossicodipendente”.

Giudizio immediato in vista per Stefano Lucidi, il 35enne finito ieri sera a Regina Coeli con l'accusa di duplice omicidio volontario con dolo eventuale e omissione di soccorso per aver travolto e ucciso, mentre era al volante di una Mercedes C220, una coppia di ragazzi a bordo di uno scooter giovedi' sera in viale Regina Margherita. Il pm Carlo Lasperanza, che ieri ha firmato il fermo contestando all'automobilista la guida senza patente, la velocita' elevata sostenuta in un centro abitato e l'attraversamento di un semaforo rosso, ha chiesto al gip la convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L'interrogatorio del giudice, presumibilmente, si svolgerà lunedì mattina quando sarà effettuata, tra l'altro, l'autopsia sui corpi di Alessio Giuliani e Flaminia Giordani. Vincenza Liviero, in servizio presso la polizia scientifica, è il consulente legale nominato dal pm Lasperanza. Il giudizio immediato, che consente di saltare la fase dell'udienza preliminare per approdare direttamente in corte d'assise, sarà sollecitato dal pm alla luce della confessione resa dall'indagato e una volta acquisiti gli esiti delle varie consulenze. C'e' quella, affidata al professor Marcon, che ha giudicato "molto elevata" la velocità del mezzo al momento dell'impatto con il motorino, e un'altra, sempre medico-legale, fatta su Lucidi le cui ferite (un taglio alla fronte e delle ecchimosi presenti ai gomiti) sono state definite compatibili con la dinamica dell'incidente. "
La notizia completa potete leggerla qui.
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ROMA - Resta in carcere, ma con una diversa qualificazione giuridica del fatto, omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento e non più omicidio volontario con dolo eventuale, Stefano Lucidi, il pirata della strada che il 22 maggio scorso ha investito ed ucciso i fidanzati Flaminia Giordani e Alessio Giuliani, a Roma. Lo ha deciso il gip, che ha convalidato il fermo proposto dalla Procura, modificando, tuttavia, l'accusa nei confronti dell'indagato.
Il gip ha quindi emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lucidi resta ovviamente indagato anche per omissione di soccorso. In sede di esame della richiesta di convalida del fermo, il pirata della strada è stato interrogato per oltre quattro ore ed ha sostanzialmente ribadito la confessione fatta ai vigili urbani dopo essersi consegnato. "Siamo soddisfatti", è stato il commento del pubblico ministero Carlo La Speranza, titolare degli accertamenti insieme con il procuratore aggiunto Italo Ormanni.
La notizia completa potete leggerla qui
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«Condotta spericolata, doveva prevedere»
ROMA (31 maggio) - Il pm di Roma Carlo Lasperanza nell'appello depositato al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza del gip Roberta Palmisano chiede che a Stefano Lucidi, l'uomo che il 22 maggio ha travolto e ucciso Flaminia Giordani e Alessio Giuliani venga contestato il reato di omicidio volontario. Il gip Roberta Palmisano aveva disposto la detenzione in carcere di Lucidi per omicidio colposo con l'aggravante della previsione dell'evento. Lasperanza chiede di «fissare l'udienza con urgenza» poiché è intenzione della Procura sollecitare il «giudizio immediato» per Lucidi.

Il ricorso. Secondo il pm mentre il pirata della strada investiva i due giovani, «non può non essersi prefigurato come fosse per lui impossibile, in quella particolare dinamica, il controllo della sua azione e la conseguente inevitabilità dell'evento». L'ipotesi che si prefigura è di «colpa cosciente» anche perché Lucidi «ha frenato e sterzato a destra, in questo modo ponendo in essere una condotta assolutamente spericolata e totalmente incurante delle regole e pur avendo consapevolezza della pericolosità astratta, ha confidato superficialmente della propria abilità alla guida e l'evento non può essere attribuito alla sua sfera volitiva». Dunque secondo il pm «l'ipotesi di reato che si profila allo stato non può essere quella dell'omicidio colposo, neanche nell'ipotesi della colpa cosciente, in quanto proprio la previsione dell'evento differenzia nettamente l'ipotesi dell'omicidio colposo da quella dell'omicidio doloso». Infatti, sottolinea il magistrato «contrariamente a quanto accade nella colpa cosciente, dove la verificabilità dell'evento morte, rimane una ipotesi astratta, che non è percepita dall'autore della condotta illecita come concretamente realizzabile, è invece perfettamente rappresentabile come concreta conseguenza della propria condotta criminosa quindi accettata come possibile conseguenza della stessa». E, ancora, spiega Lasperanza «la previsione dell'evento non può ritenersi incerta, ma concretamente possibile in ragione delle caratteristiche psicofisiche del Lucidi "privo di patente di guida", conducente di una autovettura lanciata ad alta velocità nell'attraversamento di un incrocio posto in un centro abitato, con piena consapevolezza che altri utenti» potevano attraversare lo stesso incrocio «con semaforo verde quindi in assenza di prevedibilità da parte di questi ultimi della sua criminosa condotta».

La Procura di Roma ha già delegato il nucleo investigativo dei vigili urbani dell'VIII Gruppo, comandato da Antonio Di Maggio, a fare gli accertamenti necessari alla ricostruzione dell'incidente stradale insieme al consulente tecnico d'ufficio prof. Giuseppe Marcon. Gli agenti della municipale hanno già fatto i primi rilievi foto-aerei. Lo stesso Marcon ha già eseguito un accertamento tecnico ed ha stabilito che la velocità raggiunta dall'autovettura di Lucidi al momento dell'incidente era di 85-90 km orari e non 60-70 come riferito dall'indagato.
[Fonte: Il Messaggero]
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"Io pagherò la mia colpa e lo farò con la consapevolezza di quanto sia giusto e doveroso nei confronti della società e in particolare delle vostre famiglie". Scrive così Stefano Lucidi, il giovane che ha investito e ucciso sul colpo, con la propria auto la notte tra il 22 e 23 maggio scorso una coppia di fidanzati che viaggiava a bordo di uno scooter. In seguito al tragico incidente Lucidi è finito in carcere. Il Gip il 26 maggio aveva convalidato il fermo di Lucidi per l'accusa di duplice omicidio colposo. La Procura ha impugnato il provvedimento al tribunale del Riesame.
In occasione dei funerali delle vittime, Flaminia Giordani ed Alessio Giuliani, Lucidi ha inviato alle due famiglie il messaggio di cui se ne è appreso il contenuto solo oggi. Nel testo si spiega: "I momenti delle vite di ciascuno di noi vengono decisi dal destino nel modo più imprevedibile. Questo è ciò che ha riservato per me e io lo accetterò anche se darei qualsiasi cosa per tornare indietro ma forse anzi di sicuro non potrei vedere la realtà con gli stessi occhi. So bene che comunque, una volta scontata la mia pena, io potrò tornare alla mia vita e alla mia famiglia".
Lucidi spiega poi che lui non spera di ottenere il perdono delle famiglie ma "voglio che sappiate che il giorno in cui tornerò a vivere lo farò in modo più consapevole portando con me per tutta la vita il rimorso e il dolore immenso per la scomparsa di Alessio e Flaminia. Prego per loro tutte le mattine e tutte le sere. Dentro sono morto anche io".
[Fonte: (Apcom) - 5 giugno 2008]