Il plico è stato individuato in una intercapedine tra uno sgabuzzino e un corridoio sotterraneo che collega due edifici dell'Università.
L'azione è stata rivendicata da un volantino a firma anarchica e con una telefonata anonima al quotidiano Libero.
Secondo il volantino di rivendicazione, il plico bomba era composto da due chili di dinamite.
L'intestazione del volantino è Operazione Eat The Rich, sulla destra si legge una frase "Con una mano tenera e l'altra armata così esprimo la mia solidarietà guadagnando in ogni battaglia una somma di preziosa liberta".
Il testo del volantino, datato 16 dicembre, ore 3am Milano, recita: 2 kg di dinamite porteranno rivolta e distruzione. Chi non terrorizza si ammala di terrore. Abbiamo scelto di colpire dove meno ve lo aspettate. In una fredda notte d'inverno il fragore di un'esplosione illumina la parola solidarietà, che torna al suo giusto significato concretizzandosi nell'attacco ad un avamposto del dominio, dove si formano i nuovi strumenti ed apparati del capitale, dove si affilano le armi che taglieranno la gola agli sfruttati. L'indignazione morale per la costruzione di sempre nuovi campi di concentramento nel "civilissimo" occidente di inizio ventunesimo secolo, si trasforma in azione. Non coltiviamo eroismi, con questa nostra prima azione condividiamo semplicemente i rischi che sorelle e fratelli migranti vivono quotidianamente sulla loro pelle. Che la paura cambi disegno, siano ricchi e potenti a tremare, noi a ballare.
Sotto, in stampatello, "chiudere subito i centri d'identificazione ed espulsione o inizierà a scorrere il sangue dei padroni".
Firmato: Sorelle in armi - Nucleo Mauricio Morales/FAI. A penna è disegnato uno smile e in maiuscolo "scatola metallo 4 viti 8 bulloni".
Sembra, inoltre, che tra l'ordigno alla Bocconi di Milano e il pacco bomba al Cie di Gradisca, in provincia di Gorizia, ci sarebbe un collegamento, anche se la rivendicazione non sarebbe uguale.
Il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro ha aperto un'inchiesta. Per ora l'indagine è contro ignoti. Il magistrato attende, per stamattina, l'informativa della Digos dove si riassumono i particolari del ritrovamento e della rivendicazione fatta.
Per il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenuto telefonicamente al TG1, ''è una cosa seria, un'azione che si articola in varie città: a Milano in Friuli, ma anche in altri luoghi. Quindi prestiamo grandissima attenzione a queste iniziative e studiamo le misure da prendere per evitare che si diffondano sul territorio''. A Milano ''abbiamo assistito in questi giorni ad una serie di azioni, di episodi anche molto gravi come l'aggressione al Presidente del Consiglio, che ci fanno alzare il livello di guardia. Ma le misure che abbiamo deciso di prendere sono assolutamente adeguate per fronteggiare la situazione''. Gli episodi di questi giorni sono per Maroni ''riconducibii al clima di esasperato scontro che va ridimensionato. L'ho detto alla Camera e al Senato e lo voglio ribadire: sottolineo l'appello del Presidente della Repubblica a tutte le forze politiche e sociali a fronteggiare insieme queste emergenze, ad abbassare i toni, a sviluppare un confronto fermo ma civile evitando di demonizzare gli avversari''. Si tratta, osserva Maroni, del ''presupposto fondamentale'' per ''evitare atti emulativi come quello di Milano e come quello degli anarchici''.



