In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso. fonte
Onorare la Costituzione rispettando tutte le istituzioni dello Stato democratico. E' il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla celebrazione delle Fosse Ardeatine che si è tenuta stamani. Alla cerimonia per il 66emo anniversario dell'eccidio hanno partecipato alla manifestazione, oltre al capo dello Stato, il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, i rappresentanti della comunità ebraica Riccardo Pacifici, Renzo Gattegna e Riccardo di Segni. Presente anche la candidata del Pdl alla Regione Lazio, Renata Polverini. continua...