Bioplastica e Biocombustibile

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Sviluppare bioplastiche da biomasse di cellulosa, non derivanti dal cibo, per poterle poi utilizzare nella produzione di automobili a partire dal 2013. E' il progetto "Mazda Bioplastic", frutto di una collaborazione tra industria, accademia e governo, su cui proprio oggi la casa nipponica ha firmato un accordo con l'Università di Hiroshima.

Il processo di sviluppo della bioplastica non significherà ridurre le riserve alimentari, perché verrà fatto utilizzando biomasse di cellulosa derivanti da vegetazione non edibile, come ad esempio cascami di piante e scarti di legname. Non solo. Dal momento che le biomasse di cellulosa sono derivate dalle piante e quindi possono essere definite "carbon neutral" (Carbon neutral descrive un processo che ha un impatto trascurabile sui livelli globali di emissioni di CO2), la bioplastica ridurrà l'impatto sulle limitate risorse di combustibile fossile e ne avrà invece uno positivo sulle emissioni di biossido di carbonio.

L'obiettivo finale è comunque quello di realizzare un polipropilene particolarmente versatile e adatto ad un uso esteso alla produzione dei veicoli, dapprima convertendo le biomasse di cellulosa in etanolo, e poi testando varie miscele di etilene e propilene. Il polipropilene deve avere sufficiente resistenza al calore, robustezza e durata per essere usato nella realizzazione dei paraurti delle vetture e quadri strumenti.

Dal canto suo Mazda non è nuova a questo tipo di progetti. Il suo impegno sulle biomasse si è tradotto nella produzione della prima bioplastica al mondo con alta resistenza al calore e grande robustezza e di un tessuto per i sedili delle auto, primo nel mondo ad essere di derivazione vegetale al cento per cento. Questi due biomateriali sono stati usati per gli interni della Mazda Premacy Hydrogen RE Hybrid, che fra l'altro è già pronta per la commercializzazione leasing in Giappone.
[Fonte: LaRepubblica - 17 giugno 2008]
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Presso l'Università La Spezia è stato inaugurato oggi il primo distributore di bioetanolo in Italia. Il prodotto proviene interamente dalla Sicilia e nasce dalle eccedenze alimentari dell'industria vinicola: in Italia finora non c'era alcun impianto di rifornimento per questo tipo di carburante.
Il bioetanolo deve essere prodotto da materie prime non destinate all'uso alimentare e i luoghi dove le biomasse vengono coltivate, l'etanolo prodotto e dove è utilizzato devono essere il più possibile vicini tra di loro.
L'obiettivo è quello di dimostrare la possibilità di sostituire benzina e diesel con bioetanolo di ultima generazione e con costi contenuti e di introdurre sul mercato 10mila auto che usano sia benzina sia E85 (miscela 85%-etanolo e 15% benzina).
Il progetto è iniziato a gennaio 2006 e terminerà a dicembre 2009.
[ZEUS News – 19 giugno 2008]
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Avete sentito parlare del Gliocladium roseum? E' il nome scientifico di un fungo che vive all'interno dell'albero di olmo nella foresta pluviale della Patagonia e che è in grado di produrre composti chimici che fanno parte del gasolio.
Esaminando la composizione chimica si è scoperto che il fungo è costituito da una serie di idrocarburi e di sostanze da essi derivate, per i quali è stato proposto il nome di complessivo di "mico-diesel".
Porebbe quindi essere usato come fonte di energia pulita... :penso:

Riporto le parole di uno degli autori dello studio, Gary Strobel della Montana State University:
"Si tratta dell’unico organismo noto finora con una simile capacità di produrre un’importante combinazione di sostanze combustibili a partire da una serie di composti del carbonio e dell’idrogeno.
Il fungo, può produrre tali composti anche dalla cellulosa, che così diventerebbe la migliore sorgente di biocombustibili utilizzabile attualmente.
Quando i vegetali sono utilizzati per produrre biocombustbili devono essere elaborati prima che possano essere convertiti in composti utili per il metabolismo dei microbi. G. roseum può produrre mico-diesel direttamente dalla cellulosa, il principale composto che si trova nelle fibre vegetali: ciò, evidentemente, potrebbe evitare uno stadio di lavorazione."
:freccia2: La notizia su LaStampa