
Si chiamerà “Torre Da Vinci“, ma è stata ribattezzata anche come “torre rotante” o “architettura dinamica“. Sarà presentata ufficialmente al pubblico martedì prossimo a New York, ma i disegni e le animazioni del progetto disponibili sembrano usciti da un film di fantascienza, di quelli con le macchine volanti e il teletrasporto. Di che si tratta? Un grattacielo di 68 piani, alto 313 metri che cambia forma e si muove come le spire di un serpente. Ogni piano può ruotare singolarmente di 360° intorno a un asse centrale. Fare colazione con l’alba e guardare il tramonto dalla stessa finestra. Come sostenere questo movimento? Tra un piano e l’altro, 8 turbine eoliche che provvedono a dare l’ energia necessaria ai 200 appartamenti previsti nell’edificio. E altre 40 che producono abbastanza elettricità per illuminare altri cinque palazzi di simili dimensioni. Assieme ai pannelli solari posizionati sul tetto dell’edificio. Il totale dell’energia prodotta, secondo i progettisti, sarà pari ad un valore di circa sette milioni di dollari ogni anno. Un grattacielo autosufficiente dal punto di vista energetico, costruito grazie al petrolio. Può bastare? No, anche il processo di costruzione, secondo i piani, sarà innovativo: “Sarà il primo grattacielo al mondo pre-fabbricato”, dicono gli architetti. Il 90% dell’edificio sarà costruito in fabbrica come un modulo indipendente e poi attaccato alla struttura centrale. Meno lavoratori necessari sui cantieri, tempi (e infortuni) ridotti. Il costo dell’intero progetto è stimato sui 350 milioni di dollari. La durata dei lavori, che dovrebbero iniziare entro un mese, sarà di appena 22 mesi. Lo sviluppo immobiliare del progetto, secondo il Wall Street Journal è affidato alla Kriston Co., con base ad Atene e alla Circle Co., di proprietà dello sceicco Mejren bin Sultan. Una torre “gemella” dovrebbe sorgere in futuro anche a Mosca, sotto il marchio della Mirax, una delle più importanti società immobiliari russe.
Ma chi sono gli autori della torre Da Vinci? Torniamo al celebrato genio fiorentino, anche se d’importazione: la squadra (Dynamic Architecture) ha infatti sede nella culla del Rinascimento. L’ architetto a capo del progetto si chiama David Fisher, 58 anni, nato a Tel Aviv e cittadino italiano, laureato a Firenze nel 1976. Questo è il suo primo grattacielo.
Tra i suoi lavori passati, il “Bagno intelligente di Leonardo”: una stanza prefabbricata e altamente tecnologica per hotel e residence. Una vera fissa quella dell’architetto, ex console italiano in Israele, per l’artista del Rinascimento: “È stato il più grande made in Italy della storia”, dice, raggiunto al telefono a New York. Ma perché proprio a Dubai? “È la città del futuro” risponde Fisher “ un progetto così poteva nascere solo lì”. E in Italia? “Le condizioni sono più difficili” dice Fisher, anche se poi confessa di essere in contatto “con alcuni leader italiani…” qualcosa in vista per l’Expo 2015? “Mi spiace, non posso dirle niente”. Nel team che ha creato la torre rotante hanno lavorato con lui un gruppo di 15 persone, in maggioranza italiani. La parte ingegneristica è affidata a Leslie Robertson, progettista della struttura delle Twin Towers, distrutte l’11 settembre. A Dubai è già in costruzione una “torre rotante”, alimentata da pannelli solari, ma Fisher non vuol sentire paragoni: “Lì è un cilindro che compie un giro su sé stesso nel lasso di tempo di una settimana” mentre “la nostra torre cambia forma e si autoalimenta, e gira più veloce” Quanto? “Beh, non c’è rischio di voltastomaco” risponde Fisher “ogni singola rotazione sarà di circa 90 minuti”. “L’idea alla base del progetto” dice Fisher “è il tempo: vorrei che la torre disegnasse la forma della vita così come la modella il tempo. Questa torre non sarà come l’ho disegnata io ma come la disegnerà ogni giorno chi ci vive”. Più prosaico Robertson:”La struttura in realtà è abbastanza basica” ha detto intervistato dal Wall Street Journal, “sono come ciambelle che girano intorno a un silos centrale”. Ciambelle che costeranno cifre da capogiro, si parla già di 500 mila dollari per un monolocale, ma la vendita non è ancora cominciata.
[Fonte: Panorama]
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