Carnage

Settembre 2011

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Titolo originale: Carnage
Nazione: Francia, Germania, Polonia, Spagna
Anno: 2011
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 79'
Regia: Roman Polanski
Sito ufficiale: www.sonyclassics.com/carnage
Cast: Kate Winslet, Christoph Waltz, Jodie Foster, John C. Reilly
Data di uscita: 16 Settembre 2011
Trama: Due ragazzini fanno a pugni in un parco cittadino; quello più forte e armato di bastone ferisce l'altro. Sangue, labbra gonfie e denti rotti. Ora i genitori della vittima, Penelope e Michael, invitano nel loro appartamento nei pressi dell'elegante quartiere di Park Slope, a Brooklyn, Nancy e Alan, i genitori del bullo, per chiarire la questione. Penelope, una donna liberale e progressista che sta scrivendo un libro sulla tragedia del Darfur, vorrebbe risolvere il tutto in modo civile, senza rancori. Michael, grossista di impianti da bagno, Nancy, consulente finanziaria all’apparenza riservata, e Alan, un avvocato di successo il cui cellulare non smette mai di suonare, vorrebbero tutti onorare le buone intenzioni di Penelope. Ma non esattamente per le stesse ragioni e non a qualsiasi prezzo. Le linee di combattimento vengono costantemente ridisegnate, finché ognuno a sua volta si rivela per quello che è veramente.
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Il regista (Roman Polanski) e le attrici protagoniste (Jodie Foster e Kate Winslet) mi piacciono e anche gli attori (Christoph Waltz e John C. Reilly) non sono male; inoltre il film era tra quelli più quotati per il Leone d'Oro della 68esima Mostra del Cinema di Venezia (ieri assegnato, invece, a Faust).
Lo aggiungo alla lista dei film da vedere prossimamente...
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Ieri sera ho visto il film Carnage. Dopo pochi minuti scorsi piuttosto lentamente e senza che accadesse nulla, se non uno scambio di parole tra i 4 protagonisti, mi sono chiesta se il film si sarebbe svolto tutto tra la casa di una delle due coppie e l'ascensore e se l'ora e 15 minuti circa di film sarebbe scorsa alla stessa velocità.
Spoiler
Sull'ambientazione la risposta è affermativa: il film inizia e finisce nel parco, ma si svolge tutto nella casa dei genitori del ragazzo picchiato. Per fortuna, però, il ritmo del film non è sempre lento come all'inizio: dopo la quiete apparente iniziale i protagonisti iniziano a mostrare come sono davvero e il soggiorno diventa movimentato come le discussioni; quando mi sono resa conto che il film era finito ci sono rimasta male, perché non me l'aspettavo.
All'inizio i genitori del ragazzo che ha ferito il suo amico sembrano una coppia poco affiatata: il marito è avvocato e sta sempre al telefono a parlare di lavoro costringendo gli altri ad ascoltare ciò che dice; la moglie pare una donna dolce e rassegnata alla vita con un marito distante. I genitori della "vittima" (questo è il modo in cui dipingono il figlio, ignorando la sua parte di colpa nella vicenda) sembrano una coppia in sintonia.
Con il passare del tempo diventa chiaro che tutti e quattro sono molto diversi da come appaiono e, soprattutto, profondamente soli.
La madre del "carnefice" prima ammetteva tutta la responsabilità del figlio, poi, dopo che ha dato di stomaco per il nervosismo (anche se il marito dà la colpa alla torta che ha mangiato) dichiara di essere convinta che il figlio non ha tutta la colpa: ha sbagliato a picchiare l'amico con una canna di bambù rovinandogli due denti, ma è stato provocato essendo stato chiamato "spia"; le parole feriscono almeno quanto la canna di bambù, anche se i segni non si vedono.
Il padre del "carnefice" è quello che per primo mostra com'è realmente: avvocato cinico che pensa solo a difendere una ditta farmaceutica che ha messo sul mercato un prodotto che fa male alla gente; il suo cambiamento avviene quando la moglie butta il cellulare in un vaso di tulipani per fare in modo che lui la smetta di stare sempre al telefono. A questo punto è costretto a seguire le conversazioni e si ritrova a parlare al telefono fisso con la madre dell'altro uomo che sta assumendo il medicinale incriminato; alla fine l'avvocato ammette che è meglio se la donna smetta di assumerlo.
Il padre della "vittima" è colui che mostra un cambiamento maggiore, anche più evidente di quello della madre del "carnefice": la sintonia con sua moglie è una finzione, per lui non è una tragedia che il figlio abbia picchiato l'amico (anche lui, come il padre del "carnefice", da piccola aveva una gang di cui era capo ed ha picchiato altri ragazzini) e trova che la moglie, con la sua smania di aiutare i più deboli e cambiare le cose, sia esagerata.
La madre della "vittima" è l'unica coerente, anche se all'inizio cerca di dominare i propri impulsi e poi, anche aiutata dall'alcol, dà libero sfogo a questi.
Per i quattro è il giorno più brutto della loro vita: da due episodi non drammatici (due ragazzini che bisticciano e un criceto abbandonato in strada e lì morto) vengono fuori drammi esistenziali. Il tutto mentre il criceto è vivo e sta nel parco dove i due ragazzini giocano amici come prima.
Decisamente non si tratta di un film leggero per trascorrere poco più di un'ora spensierata, ma, nonostante sia nato dalla collaborazione tra Francia, Germania, Polonia e Spagna, il film mi è piaciuto. Se avete una Card Grande Cinema 3 andate a vederlo al Cinema, se no aspettate tranquillamente che esca in DVD o che sia in programmazione in TV: ai genitori può dare qualche spunto di riflessione, ma fa riflettere anche le coppie e i single.

:freccia2: Frasi dal film Carnage: viewtopic.php?f=16&t=514&p=55944#p55944
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marika
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Lo avevo messo in lista anche io ma sinceramente non mi aspettavo questo tipo di sceneggiato. Mi ha fatto "riflettere sul riflesso" che la nostra immagine può provocare su quella altrui. Come in un gioco di specchi, le nevrosi, le ansie e le manie dei protagonisti si riversano sull'immagine dell'altro in una continuo rimescolamento e rimessa in discussione dei ruoli.
Bravo il nostro Waltz, va a salvare un film dalle pretese psicologico-drammatiche non troppo riuscito. O almeno non fino in fondo.