Aspetto di leggere che cosa ne pensano del sondaggio gli uomini del Forum... ma anche le donne. Se siete troppo timidi per rispondere mi accontento del voto.
Ulteriore conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno ) che ormai si effettuano studi e ricerche proprio su tutto. Ma questa non sono riuscita a trattenermi dal postarla. Attendo commenti: i miei potete leggerli tra parentesi.
La libido maschile non sceglie gli ormoni s'impennano con tutte ( )
Nei ragazzi usati come "cavie", testosterone in salita a prescindere dal giudizio estetico ( )
FORSE non c'era bisogno di mobilitare scienziati e ricercatori per sapere che sono tanti gli uomini di bocca buona in fatto di sesso. Il lavoro di un gruppo di studiosi dell'università olandese di Groningen mette ora però tutto nero su bianco, spiegando anche le ragioni fisiologiche di questo comportamento.
I risultati della ricerca condotta su 63 ragazzi di età compresa tra 21 e 25 anni, è stata pubblicata sulla rivista 'Hormones and Behaviour'. Il verdetto è che la libido maschile è cieca e a far alzare il livello di testosterone nell'uomo è sufficiente la vicinanza di una donna, indipendentemente dal suo aspetto fisico. ( )
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori olandesi hanno collocato ogni giovane in una stanza con una donna che non aveva mai visto prima di allora. Il risultato è stato che dopo cinque minuti i livelli degli ormoni maschili sono aumentati in media dell'8%, come hanno certificato le analisi svolte sui campioni di saliva. In seguito, ai ragazzi è stato chiesto se fossero attratti dalla giovane che avevano appena conosciuto, ma incrociando le risposte con i valori dei campioni misurati, i risultati hanno mostrato che il loro giudizio estetico non ha influenzato l'aumento del testosterone.
Secondo i ricercatori si tratta di una reazione automatica e inconscia che si sviluppa per predisporre gli uomini all'opportunità di un possibile accoppiamento. ( ) Questa crescita ormonale è resa visibile da alcuni cambi di atteggiamento che l'uomo mostra in presenza di una donna: raddrizza le spalle, assume una posizione eretta e gesticola molto con la mani. (Non sapevo che fosse dovuto alla crescita ormonale... Spero di non scoppiare a ridere ogni volta ora che lo so. ) Gli studiosi, nelle conclusioni della ricerca, vanno poi oltre, sostenendo che questi risultati dimostrano anche perché, quando gli esponenti dei due sessi parlano di lavoro, carriera, istruzione e reddito, vi sia una tendenza da parte dell'uomo a "esagerare" nei racconti. ( )
[Fonte: LaRepubblica - 20 luglio 2008]
Uomini e virilità
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Restando in tema di alti livelli di testosterone, riporto una notizia di pochi minuti fa: stavolta meno divertente (se l'altra vi ha divertito ).
Italiani focosi in amore? Forse anche troppo, specie in vacanza, stando ai dati dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Nella sola provincia di Treviso, infatti, ogni anno almeno 3-4 uomini vengono ricoverati d'urgenza per frattura del pene, ossia la lacerazione dell'involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi. Un problema che - secondo gli specialisti - colpisce circa 100 italiani all'anno ed è dovuto a traumi da rapporti sessuali intensi, concentrati soprattutto nel periodo delle vacanze.
"Una precisa casistica nazionale non esiste - avverte in una nota Edoardo Pescatori, responsabile dell'Unità operativa di andrologia dell'Hesperia Hospital di Modena - perché non c'è un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie della penisola. Certo è che i casi di frattura del pene nei maschi italiani sono una realtà". Nella stragrande maggioranza dei casi, questi episodi sono il risultato di rapporti sessuali vigorosi, e sarebbero più frequenti in uomini non sposati. "Ma, in generale, ogni trauma subito nel momento dell'erezione è a rischio e può determinare una lacerazione dell'albuginea: il pene in erezione infatti è fragile se esposto a traumi: come un palloncino gonfio che, se pestato, esplode", prosegue il medico.
"Le lesioni del pene possono avvenire in qualsiasi momento - continua Pescatori - e in qualsiasi circostanza perché, non dimentichiamolo, l'organo genitale maschile, anche se 'rigido', è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo".
E non è tutto. Circa il 7% dei maschi italiani soffre di "curvatura del pene" (congenita o acquisita, come nel caso della frattura). "Un recente studio - spiega il responsabile del Reparto di andrologia dell'Hesperia Hospital - ha fatto luce sui numeri di questa patologia che prende il nome di induratio penis plastica o malattia di La Peyronie. E che, come sempre accade per le problematiche sessuali maschili, è troppo sottovalutata". Tanto che, in casi seppur rari, alcuni uomini presentano curvature di 90 gradi e non si rivolgono a nessuno specialista. Le soluzioni? "Intervenire chirurgicamente, con ottimi risultati" conclude l'andrologo, invitando i maschi italiani a un maggior 'controllo' sotto le lenzuola. "Anche se perdere il controllo durante l'atto sessuale, talvolta, può essere appagante - chiude - gli uomini non devono dimenticare di tenere le briglie della situazione".
[Adnkronos – 19 agosto 2008]
Italiani focosi in amore? Forse anche troppo, specie in vacanza, stando ai dati dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Nella sola provincia di Treviso, infatti, ogni anno almeno 3-4 uomini vengono ricoverati d'urgenza per frattura del pene, ossia la lacerazione dell'involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi. Un problema che - secondo gli specialisti - colpisce circa 100 italiani all'anno ed è dovuto a traumi da rapporti sessuali intensi, concentrati soprattutto nel periodo delle vacanze.
"Una precisa casistica nazionale non esiste - avverte in una nota Edoardo Pescatori, responsabile dell'Unità operativa di andrologia dell'Hesperia Hospital di Modena - perché non c'è un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie della penisola. Certo è che i casi di frattura del pene nei maschi italiani sono una realtà". Nella stragrande maggioranza dei casi, questi episodi sono il risultato di rapporti sessuali vigorosi, e sarebbero più frequenti in uomini non sposati. "Ma, in generale, ogni trauma subito nel momento dell'erezione è a rischio e può determinare una lacerazione dell'albuginea: il pene in erezione infatti è fragile se esposto a traumi: come un palloncino gonfio che, se pestato, esplode", prosegue il medico.
"Le lesioni del pene possono avvenire in qualsiasi momento - continua Pescatori - e in qualsiasi circostanza perché, non dimentichiamolo, l'organo genitale maschile, anche se 'rigido', è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo".
E non è tutto. Circa il 7% dei maschi italiani soffre di "curvatura del pene" (congenita o acquisita, come nel caso della frattura). "Un recente studio - spiega il responsabile del Reparto di andrologia dell'Hesperia Hospital - ha fatto luce sui numeri di questa patologia che prende il nome di induratio penis plastica o malattia di La Peyronie. E che, come sempre accade per le problematiche sessuali maschili, è troppo sottovalutata". Tanto che, in casi seppur rari, alcuni uomini presentano curvature di 90 gradi e non si rivolgono a nessuno specialista. Le soluzioni? "Intervenire chirurgicamente, con ottimi risultati" conclude l'andrologo, invitando i maschi italiani a un maggior 'controllo' sotto le lenzuola. "Anche se perdere il controllo durante l'atto sessuale, talvolta, può essere appagante - chiude - gli uomini non devono dimenticare di tenere le briglie della situazione".
[Adnkronos – 19 agosto 2008]
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Riporto i risultati di un'intervista che stravolge il concetto di virilità come inteso finora...
Cos'è che rende un uomo virile? Sorprendente: non è il sesso. Neppure i soldi. E neanche il successo. A dirlo sono proprio loro, i maschi di otto paesi del mondo, tra i quali anche l'Italia, intervistati nell'ambito di uno studio, sui comportamenti degli uomini nei confronti della vita e della sessualità, pubblicato nel numero di agosto del Journal of Sexual Medicine e condotto dall'università dell'Indiana.
Quale sarebbe allora l'ingrediente magico che, a detta degli uomini, darebbe loro quell'aurea granitica di intaccabile mascolinità? Secondo gli oltre 27mila intervistati, provenienti da Stati Uniti, Brasile, Messico, Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna, tutti di età compresa tra i 20 e i 75 anni, in coppia nel 62% dei casi, single per il 28%, divorziati per l'8% e vedovi per il 2%, provenienti per la maggioranza da grandi città e con un lavoro retribuito, la risposta è una sola. Onore. Quel sentimento forte e radicato che fino ad alcuni decenni fa in Italia poteva attenuare addirittura le aggravanti di un delitto passionale.
Poco importa se le donne lo vorrebbero tutto muscoli e denaro, questo maschio internazionale e cittadino, che vive in coppia e guadagna bene, per sentirsi macho ha bisogno di essere rispettato. Niente numeri e prestazioni, per gli uomini la mascolinità è un sentimento che si costruisce sulla stima.
Ecco allora che, dovendo individuare le caratteristiche che definiscono la mascolinità, gli intervistati dello studio guidato dal dottor Michael Sand non hanno dubbi: al primo posto, con il 33% delle preferenze, mettono la capacità di essere un uomo d'onore. Seguono poi tenere sotto controllo la propria vita, avere il rispetto degli amici, avere un buon lavoro e saper fronteggiare da soli ai problemi.
E il sesso? Solo al sesto posto, e con il 3% delle preferenze, gli uomini piazzano una vita sessuale attiva come ingrediente che non deve mancare alla ricetta del macho perfetto. Seguono poi la stabilità finanziaria, essere attraente e, solo infine, avere successo con le donne. Che delusione allora per tutte quelle convinte di essere l'altra metà del cielo. Se fosse per i 27mila intervistati, quando si tratta di identità maschile, quel cielo potrebbe pure crollare.
Naturalmente le percentuali cambiano da paese a paese e anche l'analisi di questi dati riserva interessanti sorprese. Si scopre così che per gli uomini italiani al primo posto della classifica dei fattori di mascolinità, nel 25% dei casi, c'è tenere sotto controllo la propria vita. Stessa cosa anche per tedeschi ed inglesi. Mentre l'onore, nelle varie accezioni che può avere passando da paese a paese, viene preferito con percentuali molto alte in Messico, Brasile e soprattutto Spagna. Altra eccezione tutta italiana riguarda il rispetto da parte degli amici. Gli uomini del belpaese infatti riservano a questo sentimento ben il 22% delle preferenze.
All'interno dello studio sono stati inoltre analizzate anche le scelte di uomini con problemi di erezione al fine di individuare eventuali flessioni dei fattori che definiscono la mascolinità. Sulla totalità degli intervistati il 16% ha dichiarato di soffrire di disfunzioni erettili, con una percentuale di incidenza più alta per gli americani e gli spagnoli e per gli uomini con più di cinquanta anni. Sorprendente anche la loro visione di maschio: l'onore trionfa anche fra chi il sesso lo vive in maniera più problematica. Per loro l'importanza di una vita sessuale attiva e l'avere successo con le donne si piazzano allo stesso posto che per il resto degli intervistati.
Per quanto riguarda invece l'altra parte dello studio condotto dai ricercatori dell'università dell'Indiana, quella sui fattori che determinano la qualità della vita, ecco che arriva la riscossa delle donne. Ma solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito però. Qui la maggior parte degli intervistati considera una buona relazione di coppia il segreto per una vita felice mentre italiani, spagnoli, francesi, tedeschi e brasiliani alla serenità coniugale preferiscono la salute. Essere sani è infatti per il 39% degli italiani la componente principale di una vita serena. "E il sesso?", ci domandiamo di nuovo. Ancor peggio che nei fattori che determinano la virilità, per quanto riguarda la qualità della vita una soddisfacente attività sessuale si piazza all'ultimo posto. Per essere felici prima di gustarsi una notte di passione ci vogliono una vita familiare armoniosa, il divertimento, la soddisfazione lavorativa e perché no anche una bella casa.
E l'homo eroticus allora? E il Don Giovanni? E Rodolfo Valentino? Stereotipi maschili costruiti su secoli di letteratura e cinema che crollano in un sol colpo sotto il peso di onore, rispetto, salute e felicità di coppia. Insomma, gli uomini descritti dagli uomini sembrano molto diversi da quelli che ci hanno raccontato.
[Fonte: LaRepubblica - 29 agosto 2008]
In base a queste informazioni sembra che questa immagine non sia veritiera: o forse una (sola) delle scritte SEX va sostituita con "capacità di risultare credibile se intervistato"?
Cos'è che rende un uomo virile? Sorprendente: non è il sesso. Neppure i soldi. E neanche il successo. A dirlo sono proprio loro, i maschi di otto paesi del mondo, tra i quali anche l'Italia, intervistati nell'ambito di uno studio, sui comportamenti degli uomini nei confronti della vita e della sessualità, pubblicato nel numero di agosto del Journal of Sexual Medicine e condotto dall'università dell'Indiana.
Quale sarebbe allora l'ingrediente magico che, a detta degli uomini, darebbe loro quell'aurea granitica di intaccabile mascolinità? Secondo gli oltre 27mila intervistati, provenienti da Stati Uniti, Brasile, Messico, Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna, tutti di età compresa tra i 20 e i 75 anni, in coppia nel 62% dei casi, single per il 28%, divorziati per l'8% e vedovi per il 2%, provenienti per la maggioranza da grandi città e con un lavoro retribuito, la risposta è una sola. Onore. Quel sentimento forte e radicato che fino ad alcuni decenni fa in Italia poteva attenuare addirittura le aggravanti di un delitto passionale.
Poco importa se le donne lo vorrebbero tutto muscoli e denaro, questo maschio internazionale e cittadino, che vive in coppia e guadagna bene, per sentirsi macho ha bisogno di essere rispettato. Niente numeri e prestazioni, per gli uomini la mascolinità è un sentimento che si costruisce sulla stima.
Ecco allora che, dovendo individuare le caratteristiche che definiscono la mascolinità, gli intervistati dello studio guidato dal dottor Michael Sand non hanno dubbi: al primo posto, con il 33% delle preferenze, mettono la capacità di essere un uomo d'onore. Seguono poi tenere sotto controllo la propria vita, avere il rispetto degli amici, avere un buon lavoro e saper fronteggiare da soli ai problemi.
E il sesso? Solo al sesto posto, e con il 3% delle preferenze, gli uomini piazzano una vita sessuale attiva come ingrediente che non deve mancare alla ricetta del macho perfetto. Seguono poi la stabilità finanziaria, essere attraente e, solo infine, avere successo con le donne. Che delusione allora per tutte quelle convinte di essere l'altra metà del cielo. Se fosse per i 27mila intervistati, quando si tratta di identità maschile, quel cielo potrebbe pure crollare.
Naturalmente le percentuali cambiano da paese a paese e anche l'analisi di questi dati riserva interessanti sorprese. Si scopre così che per gli uomini italiani al primo posto della classifica dei fattori di mascolinità, nel 25% dei casi, c'è tenere sotto controllo la propria vita. Stessa cosa anche per tedeschi ed inglesi. Mentre l'onore, nelle varie accezioni che può avere passando da paese a paese, viene preferito con percentuali molto alte in Messico, Brasile e soprattutto Spagna. Altra eccezione tutta italiana riguarda il rispetto da parte degli amici. Gli uomini del belpaese infatti riservano a questo sentimento ben il 22% delle preferenze.
All'interno dello studio sono stati inoltre analizzate anche le scelte di uomini con problemi di erezione al fine di individuare eventuali flessioni dei fattori che definiscono la mascolinità. Sulla totalità degli intervistati il 16% ha dichiarato di soffrire di disfunzioni erettili, con una percentuale di incidenza più alta per gli americani e gli spagnoli e per gli uomini con più di cinquanta anni. Sorprendente anche la loro visione di maschio: l'onore trionfa anche fra chi il sesso lo vive in maniera più problematica. Per loro l'importanza di una vita sessuale attiva e l'avere successo con le donne si piazzano allo stesso posto che per il resto degli intervistati.
Per quanto riguarda invece l'altra parte dello studio condotto dai ricercatori dell'università dell'Indiana, quella sui fattori che determinano la qualità della vita, ecco che arriva la riscossa delle donne. Ma solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito però. Qui la maggior parte degli intervistati considera una buona relazione di coppia il segreto per una vita felice mentre italiani, spagnoli, francesi, tedeschi e brasiliani alla serenità coniugale preferiscono la salute. Essere sani è infatti per il 39% degli italiani la componente principale di una vita serena. "E il sesso?", ci domandiamo di nuovo. Ancor peggio che nei fattori che determinano la virilità, per quanto riguarda la qualità della vita una soddisfacente attività sessuale si piazza all'ultimo posto. Per essere felici prima di gustarsi una notte di passione ci vogliono una vita familiare armoniosa, il divertimento, la soddisfazione lavorativa e perché no anche una bella casa.
E l'homo eroticus allora? E il Don Giovanni? E Rodolfo Valentino? Stereotipi maschili costruiti su secoli di letteratura e cinema che crollano in un sol colpo sotto il peso di onore, rispetto, salute e felicità di coppia. Insomma, gli uomini descritti dagli uomini sembrano molto diversi da quelli che ci hanno raccontato.
[Fonte: LaRepubblica - 29 agosto 2008]
In base a queste informazioni sembra che questa immagine non sia veritiera: o forse una (sola) delle scritte SEX va sostituita con "capacità di risultare credibile se intervistato"?
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Ti piace ( ) o si avvicina al tuo concetto di uomo virile?
Sul vocabolario si legge questo: virile deriva dal virilem; vir in latino significa uomo, quindi essere virile vuol dire essere uomo, essere forte.
Saper fronteggiare da soli i problemi è di sicuro un segno di forza, ma può anche diventare una debolezza quando si ha la presunzione di poter fare tutto da soli: per prima cosa si resta delusi quando (inevitabilmente) qualcosa non si riesce a fare, poi si rischia di rimanere soli.
Saper fronteggiare da soli i problemi nel senso che si ascoltano i consigli degli altri (se poi si seguano o meno è un altro discorso ), ma si cerca di fare le cose da soli prendendosi le proprie responsabilità… allora sì che è un segno di forza.
Ho precisato il mio punto di vista perché conosco diversi uomini che non chiedono un consiglio o un parere per una questione di orgoglio (nel senso spregiativo del termine): questo non significa comportarsi da "veri uomini", ma solo da sciocchi.
Il fidanzato di una mia Amica sostiene che per essere un vero uomo è necessario far sentire la propria donna protetta: per questo non solo si occupa lui di qualsiasi problema, ma nemmeno la rende partecipe. Sono d'accordo con lui per quel che riguarda il senso di sicurezza, ma di certo la sua fidanzata si sentirebbe più "protetta" se lui la rendesse partecipe di ciò che fa e che pensa, mostrandole che anche se ci sono dei problemi lui si impegnerà al massimo per risolverli... insieme a lei. Risolverli "da soli" deve significare "non scaricarli sugli altri".
(Fortunatamente non naviga in Rete )
Sul vocabolario si legge questo: virile deriva dal virilem; vir in latino significa uomo, quindi essere virile vuol dire essere uomo, essere forte.
Saper fronteggiare da soli i problemi è di sicuro un segno di forza, ma può anche diventare una debolezza quando si ha la presunzione di poter fare tutto da soli: per prima cosa si resta delusi quando (inevitabilmente) qualcosa non si riesce a fare, poi si rischia di rimanere soli.
Saper fronteggiare da soli i problemi nel senso che si ascoltano i consigli degli altri (se poi si seguano o meno è un altro discorso ), ma si cerca di fare le cose da soli prendendosi le proprie responsabilità… allora sì che è un segno di forza.
Ho precisato il mio punto di vista perché conosco diversi uomini che non chiedono un consiglio o un parere per una questione di orgoglio (nel senso spregiativo del termine): questo non significa comportarsi da "veri uomini", ma solo da sciocchi.
Il fidanzato di una mia Amica sostiene che per essere un vero uomo è necessario far sentire la propria donna protetta: per questo non solo si occupa lui di qualsiasi problema, ma nemmeno la rende partecipe. Sono d'accordo con lui per quel che riguarda il senso di sicurezza, ma di certo la sua fidanzata si sentirebbe più "protetta" se lui la rendesse partecipe di ciò che fa e che pensa, mostrandole che anche se ci sono dei problemi lui si impegnerà al massimo per risolverli... insieme a lei. Risolverli "da soli" deve significare "non scaricarli sugli altri".
(Fortunatamente non naviga in Rete )