La storia giallorossa si inchina al più doloroso degli ammainabandiera, in lutto e meditazione tutto il popolo romanista (e non solo), un plebiscito di affetto senza fine a Franco Sensi.
Aveva 82 anni, era malato da tempo. Domani in Campidoglio la camera ardente, mercoledì i funerali. Gli sarà intitolato il nuovo stadio e una strada a Roma. Taddei: «Speriamo di regalargli qualcosa di bello». Lippi: «Grande uomo». Matarrese: «Era 'Il Presidente'»
È morto alle 23.35 di domenica 17 agosto Franco Sensi, presidente della Roma dal 1993. Il numero uno giallorosso era malato da tempo e da diverse settimane era ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico «Gemelli» per gravi problemi respiratori. Ieri è sopraggiunta una crisi metabolica fatale al presidente, che si è spento a 82 anni, assistito dalla moglie Maria e dalle figlie Rosella, Cristina e Silvia. Da martedì verrà allestita una camera ardente presso il Campidoglio, per dare la possibilità a tutti di dare l’estremo saluto a un uomo che ha guidato la Roma negli ultimi quindici anni, la gestione più lunga nella storia del club giallorosso. I funerali si svolgeranno mercoledì 20 agosto nella chiesa di San Lorenzo al Verano.
IL CORDOGLIO - Sono arrivati i messaggi di cordoglio per la scomparsa del presidente Sensi da parte di tutti i club di calcio e non solo.
AQUILANI - «Sensi è stato per noi giocatori come un secondo padre. Ci aiutava, riusciva anche a mettere da parte l'aspetto sportivo facendo prevalere quello umano. Ci considerava una famiglia. Facevamo fatica a chiamarlo presidente». Lo ha detto Alberto Aquilani, centrocampista della Roma, dal ritiro della Nazionale di Lippi a Coverciano, commentando, commosso, la notizia della morte del presidente della Roma Franco Sensi. «È una notizia - ha aggiunto - che ha spezzato l'entusiasmo con il quale avevo appreso la convocazione di Lippi. Ora aspetto comunicazioni ufficiali per poter andare in visita alla camera ardente o ai funerali. È venuta a mancare una persona importante dal punto di vista umano e professionale. Roma ha perso un grande uomo. Mi mancherà».
TADDEI - « La Roma ha perso un grande uomo». Rodrigo Taddei è il primo giocatore giallorosso a salutare il suo presidente, Franco Sensi, scomparso ieri sera all'età di 82 anni. «È un giorno triste per tutti noi, lui aveva un grande rapporto con la squadra- ha detto il brasiliano a Sky- Speriamo di potergli regalare qualcosa di bello».
«STADIO CON IL SUO NOME»- «Abbiamo chiesto alla famiglia l'onore di poter allestire la camera ardente del presidente Franco Sensi in Campidoglio perchè in questo modo vogliamo rappresentare il cordoglio di tutta la città per la scomparsa di un grande uomo dello sport romano e italiano». Lo ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Franco Sensi si è battuto non soltanto per ottenere i grandi risultati della Roma calcio, ma anche perchè lo sport non perdesse la sua anima e i suoi valori di fronte alla crescente professionalizzazione e ai grandi interessi economici che ruotano attorno a esso. Per questo tutta Roma, al di là delle tifoserie calcistiche, sarà in Campidoglio a ricordare e onorare il presidente. Aiuteremo Rosella Sensi e tutta la Roma a costruire lo stadio della società che penso non possa non essere intitolato proprio a Franco Sensi».
LA NAZIONALE - «Una persona di incredibile umanità». Così Marcello Lippi ha ricordato Franco Sensi. «Sono vicino alla famiglia - ha detto il ct dell'Italia- alla quale mando un affettuoso saluto e un abbraccio particolare a Rosella». Domani i quattro giocatori della Roma convocati in Nazionale (oltre al preparatore Vito Scala) lasceranno il ritiro per andare a rendere omaggio al presidente alla camera ardente in Campidoglio e si uniranno nuovamente al gruppo azzurro a Nizza.
«INTITOLARGLI UNA STRADA» - «Con Franco Sensi scompare un uomo e un presidente d'altri tempi. Onesto, sanguigno, competente, indissolubilmente legato alla sua squadra. Ritengo doveroso che Roma lo ricordi, intitolandogli una strada e sono sicuro che questo avverrà in tempi brevi». Lo ha dichiarato Marco Pomarici, presidente del Consiglio comunale di Roma. «La meravigliosa cavalcata del 2001 resterà una delle pagine più belle della Roma. Se il merito fosse più ricorrente, nel calcio - ha concluso Pomarici - la sua lunga gestione avrebbe annoverato almeno un altro scudetto. Di questo e di 15 anni di amore e passione riversati nel calcio, lo ringrazio commosso».
LA LAZIO E LOTITO - «La S.S.Lazio S.p.A. è vicina alla famiglia Sensi e a tutta l'As Roma per la scomparsa del suo presidente, Franco Sensi». Così la società biancoceleste ha voluto fare le condoglianze, con un comunicato apparso sul sito del club, alla famiglia Sensi e alla società giallorossa. «La perdita di Franco Sensi colpisce non solo la famiglia e la Roma ma l'intero mondo del calcio nazionale ed internazionale». Inizia così il ricordo del presidente della Lazio, Claudio Lotito, apparso sul sito della società biancoceleste. «Egli ha condotto per quindici anni vive battaglie per rendere autenticamente sportivo il sistema calcio impegnando tutta la sua semplicità, umanità, e capacità professionale coinvolgendo nell'impegno anche direttamente i propri familiari, che sono certo continueranno nel solco della strada tracciata dal proprio padre. La sana rivalità sportiva tra la Roma e la Lazio ha costituito e deve costituire esempio mondiale della possibile coesistenza di agonismo e rispetto, non solo tra le società ed i rispettivi dirigenti ma anche tra le tifoserie di una città che costituisce punto di riferimento nel mondo di vita sportiva e sociale improntata ai valori autentici dello sport. L'impegno a continuare insieme su questo percorso consentirà a Roma ed al paese intero di acquisire un ruolo guida in questa fase di trasformazione del pianeta calcio verso modelli di sviluppo non solo dello sport ma anche dei valori sociali».
LA JUVENTUS - «In serata è morto il presidente della Roma , Franco Sensi. In questo tragico momento, la Juventus è vicina alla famiglia e a tutta la società giallorossa». Con questa breve nota, il club bianconero ha voluto fare le condoglianze alla Roma per la scomparsa di Franco Sensi.
L'INTER - «Il presidente Massimo Moratti e tutta la F.C. Internazionale sono vicini alla famiglia Sensi e all'A.S. Roma per la scomparsa di Franco Sensi, presidente, grande uomo del calcio italiano».
IL MILAN - «Il Milan piange la scomparsa di Franco Sensi, presidente dell'A.S. Roma. La società rossonera porge le condoglianze alla moglie Flora e alla figlia Rosella, nonchè all'intera società giallorossa».
LA FIORENTINA - «L'intera famiglia viola, il Presidente Andrea Della Valle, il Consiglio di amministrazione, la squadra, i tecnici e tutti i dipendenti si uniscono al grande dolore che ha colpito la famiglia Sensi, AS Roma e tutti i tifosi giallorossi». Con queste parole, pubblicate sul proprio sito Internet, la Fiorentina esprime il cordoglio per la morte, ieri sera, del presidente della Roma, Franco Sensi.
IL PALERMO - «Grande uomo del calcio italiano. Provo un grande dispiacere per la scomparsa di una persona con la quale ho lavorato per un lungo periodo». Lo dice all'ANSA il presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini ricordando il presidente della Roma. Nel 2000, Sensi aveva acquistato il pacchetto di maggioranza dell'U.S. Città di Palermo, ottenendo nell'anno successivo la promozione dalla Serie C1 alla Serie B, fino alla cessione definitiva del club rosanero nel luglio del 2002 all'attuale presidente Zamparini.
IL SIENA - «Franco Sensi era un grande uomo di calcio, ha guidato la Roma con immensa passione e dedizione profonda». È il ricordo della presidenza del Siena calcio in una nota diffusa sul proprio sito. «Sotto la sua guida - prosegue il comunicato - la Roma ha vinto uno scudetto, due volte la Coppa Italia e due volte la Supercoppa di Lega. Il presidente Giovanni Lombardi Stronati e tutta la Ac Siena sono vicini alla famiglia Sensi e alla As Roma in questo momento di profondo dolore».
LA REGGINA - La Reggina ha espresso le proprie condoglianze per la morte di Franco Sensi. «La Reggina calcio Spa - è scritto sul sito della società - vicina al dolore delle famiglia, porge le più sentite condoglianze».
PETRUCCI - «Un dirigente serio e preparato», «un grande uomo di sport». Così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ricorda in una nota Franco Sensi, esprimendo il cordoglio «a nome personale e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano» per la sua scomparsa. «Dirigente serio e preparato - ha scritto Petrucci - Sensi ha ricoperto, con innegabile capacità, un ruolo nevralgico nei delicati equilibri del sistema calcistico, contribuendo a creare un modello virtuoso di gestione che ha saputo fare della Roma una realtà affermata a livello internazionale. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano si stringe accanto alla famiglia, cui invia le più sentite condoglianze, per la perdita di un grande uomo di sport».
ABETE - «Con Franco Sensi scompare un grande dirigente, ma soprattutto un uomo vero, un uomo di calcio, che alla Roma e al mondo del pallone ha dedicato la sua vita con passione». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ricorda così il presidente della Roma, Franco Sensi, scomparso ieri sera. «Resterà nella storia del calcio non solo per i traguardi che la società giallorossa, con lui presidente, ha raggiunto, ma soprattutto per il modo in cui sono stati conquistati - prosegue il massimo dirigente federale - Franco Sensi, al di là della sua passione per la Roma, è stato anche un grande imprenditore. Uomo di cultura ed umanità, ha condotto le sue battaglie sempre con lealtà. La Federazione è vicina con affetto alla signora Maria, a Rosella e a tutta la famiglia Sensi in questo momento di dolore e di tristezza. Il ricordo di Franco Sensi rimarrà impresso nel calcio italiano e nella storia di una città e di una società che ha tanto amato».
MATARRESE - «La Federcalcio allora da me presideduta aveva intuito che nel mondo del calcio era entrato non un presidente, ma "il Presidente". Con la venuta di Franco Sensi ancora una volta la Roma iniziava ad arricchirsi, come poi si è arricchita, di una delle pagine più esaltanti della sua storia. Nell'incontro che ho avuto con il Presidente Sensi immediatamente dopo che egli aveva assunto la massima responsabilità di questa grandiosa Società, mi resi conto subito che il mondo del calcio professionistico avrebbe dovuto fare i "conti" con un uomo forte. Nella sua determinazione, alcune volte asprezza, nel pretendere giustamente quel rispetto e quel peso politico che si doveva alla sua Società, Franco Sensi non si è mai tirato indietro, alcune volte vincendo, altre volte accettando la sconfitta, ma alla fine ha vinto Lui. I tifosi romanisti sono certo che non cancelleranno mai il ricordo di un uomo che ha impiegato grandiose energie affinchè loro potessero gioire come hanno gioito, così come sono certo che pur da "lontano" Franco Sensi parteciperà alle future gioie che Rosella continuerà a dare a quelli che erano i tifosi del padre».
MAZZONE - «Gli sarò sempre riconoscente perchè mi ha dato la possibilità di realizzare un mio sogno, quello di allenare la Roma». Carlo Mazzone ha lavorato per tre anni con Franco Sensi, dal 1993 al 1996, e questo è il suo ricordo del presidente, scomparso nella notte dopo una lunga malattia. Mazzone è stato il primo allenatore assunto da Sensi, non appena diventato proprietario della Roma. «Si può dire che io lo abbia tenuto a battesimo - ha detto all'ANSA Mazzone - e questo per me è stato un piacere ed un onore. Anche se aveva una tradizione familiare, lui non era mai stato nel mondo del calcio, ma ha imparato subito. Ricorderò sempre con piacere sia l'uomo, sia il presidente. Era una persona che ogni tanto alzava i toni, ma che sapeva farsi voler bene. Ha fatto grandi investimenti e i tifosi della Roma gli devono tanto». «Al mondo del calcio lascia un grande insegnamento di serietà, entusiasmo ed amore per la propria città», ha concluso Mazzone.
FILIPPI - «Da romanista mi dispiace molto, sono addolorata. Con lui la Roma è stata grande, e lo scudetto che ci ha fatto vincere resta una delle emozioni più grandi». Alessia Filippi, medaglia d'argento degli 800 stile libero alle Olimpiadi, ha appreso a Pechino della morte di Franco Sensi, presidente della Roma: la nuotatrice azzurra, romana e tifosa giallorossa, si è detta molto «dispiaciuta e addolorata». «Non lo avevo mai conosciuto - ha aggiunto Filippi - ma la figlia Rosella sì. E lei mi aveva detto che suo padre faceva da collante anche nella famiglia. Ha dato tanto alla Roma, e noi romanisti dobbiamo pensare alle cose grandi che ha fatto per la nostra squadra».
[Fonte: Il Corriere Dello Sport - 18 agosto 2008]
Morto Franco Sensi: in lutto popolo romanista (e non solo)
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La notizia mi ha sorpreso, non sapevo che le sue condizioni di salute fossero precarie.
Doverosi e giusti gli omaggi ad un grande uomo di sport prima ancora che dirigente capace della propria squadra.
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Sono nata a Roma e vivo in provincia; se mi viene chiesto: "Per quale squadra tifi?", rispondo: "Per la Roma". Non sono una tifosa con la T maiuscola: voglio riportare alcune notizie lette qua e là in rete da cui si comprende che cosa significhi essere Tifosi romanisti.
Una scritta bianca su sfondo nero: "Addio presidente". E nessuna possibilità di navigazione. Chiuso per lutto. Il sito ufficiale della Roma, asroma.it, piange così la morte del presidente giallorosso Franco Sensi. Uno dei tanti tributi dei tifosi romanisti che in queste ore stanno affollando la rete.
La prova dell'esistenza di Dio: Franco Sensi. E' il tributo più forte nei commenti in rete sulla morte del presidente della Roma, sul sito carlozampa.com, crashato per i troppi contatti.
Franco Sensi è stato come un secondo padre, per i più piccoli un secondo nonno, scrive qualcuno su romanisti.it.
I tifosi sono orfani perchè la squadra è una famiglia, il presidente è un patriarca. Per tanti tifosi essere giallorossi è la seconda risposta alla domanda chi sei, dopo il nome e il cognome. Franco Sensi è pianto come uno di famiglia perché la squadra è per i tifosi una famiglia. Perchè in Italia alla fine conta soprattutto lei, o perché a qualcuno manca il senso di appartenere a qualcosa d'altro.
Il tributo a Sensi non è solo affettivo, i tifosi si inchinano non solo al padre ma anche all'uomo. "Se possiamo essere fieri della nostra squadra, se abbiamo un passato limpido e senza macchie lo dobbiamo solo a Lei, Presidente Franco Sensi." A lui che denunciò Calciopoli e che oggi si fa "rimpiangere - scrive un tifoso - per la sua integrità morale e la sua onestà in un mondo di sciacalli".
Sul sito il romanista.it, stefano.asr69 compone sonetti e ci spiega in rima "perchè la Roma è quarche cosa de diverso, perchè la Roma è quarche cosa de grandioso, perchè la Roma è quarche cosa de profonno". La Roma, di cui Franco Sensi si considerava il fratello maggiore. Era nato poco prima di lei, dallo stesso padre, Silvio Sensi, e ora l'erede è la figlia Rosella.
Per espresso desiderio della Signora Maria Sensi chi voglia testimoniare in questo momento la propria vicinanza alla Famiglia Sensi con dei fiori, può effettuare, invece, una donazione sul Conto Corrente di Unicredit Banca di Roma, Agenzia 60, IBAN: IT58L0300203360000000000175, causale Presidente Franco Sensi. Il Conto corrente è intestato all’Università Cattolica Sacro Cuore e le donazioni verranno utilizzate per acquistare un macchinario del reparto di terapia intensiva al Policlinico Gemelli.
Una scritta bianca su sfondo nero: "Addio presidente". E nessuna possibilità di navigazione. Chiuso per lutto. Il sito ufficiale della Roma, asroma.it, piange così la morte del presidente giallorosso Franco Sensi. Uno dei tanti tributi dei tifosi romanisti che in queste ore stanno affollando la rete.
La prova dell'esistenza di Dio: Franco Sensi. E' il tributo più forte nei commenti in rete sulla morte del presidente della Roma, sul sito carlozampa.com, crashato per i troppi contatti.
Franco Sensi è stato come un secondo padre, per i più piccoli un secondo nonno, scrive qualcuno su romanisti.it.
I tifosi sono orfani perchè la squadra è una famiglia, il presidente è un patriarca. Per tanti tifosi essere giallorossi è la seconda risposta alla domanda chi sei, dopo il nome e il cognome. Franco Sensi è pianto come uno di famiglia perché la squadra è per i tifosi una famiglia. Perchè in Italia alla fine conta soprattutto lei, o perché a qualcuno manca il senso di appartenere a qualcosa d'altro.
Il tributo a Sensi non è solo affettivo, i tifosi si inchinano non solo al padre ma anche all'uomo. "Se possiamo essere fieri della nostra squadra, se abbiamo un passato limpido e senza macchie lo dobbiamo solo a Lei, Presidente Franco Sensi." A lui che denunciò Calciopoli e che oggi si fa "rimpiangere - scrive un tifoso - per la sua integrità morale e la sua onestà in un mondo di sciacalli".
Sul sito il romanista.it, stefano.asr69 compone sonetti e ci spiega in rima "perchè la Roma è quarche cosa de diverso, perchè la Roma è quarche cosa de grandioso, perchè la Roma è quarche cosa de profonno". La Roma, di cui Franco Sensi si considerava il fratello maggiore. Era nato poco prima di lei, dallo stesso padre, Silvio Sensi, e ora l'erede è la figlia Rosella.
Per espresso desiderio della Signora Maria Sensi chi voglia testimoniare in questo momento la propria vicinanza alla Famiglia Sensi con dei fiori, può effettuare, invece, una donazione sul Conto Corrente di Unicredit Banca di Roma, Agenzia 60, IBAN: IT58L0300203360000000000175, causale Presidente Franco Sensi. Il Conto corrente è intestato all’Università Cattolica Sacro Cuore e le donazioni verranno utilizzate per acquistare un macchinario del reparto di terapia intensiva al Policlinico Gemelli.
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Un nuovo stadio, una strada, lo storico campo comunale di Testaccio, un museo nello stesso rione, due borse di studio da intitolare a suo nome e magari vincere il prossimo scudetto giallorosso, come suggeriscono molti tifosi.
Sono le tante proposte ed idee della città di Roma per rendere omaggio al «suo» presidente Franco Sensi, morto domenica notte ad 82 anni, dopo quasi due mesi di degenza al Policlinico Gemelli della Capitale.
Una città che ha deciso di celebrarlo nel modo più solenne, ospitando oggi dalle 9,30 alle alle 22 e mercoledì dalle 8 alle 11 la camera ardente nella sala Giulio Cesare, in Campidoglio, cuore simbolico di Roma, quel cuore che oggi politici, tifosi, istituzioni, colleghi ed addetti ai lavori gli hanno riconosciuto come elemento che ha contraddistinto la sua vita.
Fu grazie a quel cuore «giallorosso» di Sensi che moltissimi romani nel 2001, prima al Circo Massimo, e poi soprattutto a Testaccio e alla Garbatella, festeggiarono per settimane intere il terzo scudetto della Roma. Fu anche grazie al rapporto umano che nei suoi 15 anni di presidenza Sensi riuscì ad instaurare con il «romano» per eccellenza, Francesco Totti, che la Capitale non ha mai perso il suo capitano, nonostante le tante offerte.
Tre sindaci di Roma, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno - seppur diversi per temperamento, idee politiche e calcistiche - hanno concordato sulla «passione» e sull'«amore» che il «presidente» aveva sempre avuto per la sua squadra.
Intanto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha annunciato che istituirà due borse di studio per lo sport proprio in onore di Sensi.
E se la società calcistica aveva deciso di tributargli l'ultimo saluto nel quartier generale della squadra a Trigoria, il sindaco Alemanno ha voluto chiedere «alla famiglia l'onore di poter allestire la camera ardente del presidente Franco Sensi in Campidoglio: un grande uomo dello sport romano e italiano».
Alemanno ha anche annunciato che l'amministrazione comunale aiuterà la figlia Rossella Sensi a costruire lo stadio della società che sarà intitolato proprio al padre. Con discrezione, così come Sensi e famiglia hanno vissuto la sua malattia, i tifosi ieri sono andati al Policlinico Gemelli per omaggiarlo, hanno telefonato alle tante radio per esprimere cordoglio ma anche orgoglio per dire «Sensi come Viola», l'altro amatissimo presidente della Roma. Ma molti tifosi, soprattutto quelli dello storico club Testaccio, sono convinti che il modo per dimostrare l'affetto a Sensi sarebbe di vincere il prossimo scudetto.
Chissà se oggi, nonostante una Roma agostana, poca affollata di romani e forse di romanisti, riuscirà a tributargli quello che Sensi confidò a Carlo Verdone: «Spero tanto di essere ricordato come Alberto Sordi». E chissà se i romani accoglieranno l'invito della famiglia: non fiori, ma soldi per comprare un macchinario per il reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli, per non dimenticare, anche in quest'occasione, la sua lezione di vita: usare il cuore.
Il cuore, appunto. Non hanno potuto fare la prima visita, loro che sono il futuro azzurro della Roma, perché impegnati in nazionale. Ma non rinunceranno a dare il loro addio al loro presidente Franco Sensi Alberto Aquilani, Daniele De Rossi, Simone Perrotta e Marco Cassetti che oggi pomeriggio si recheranno anche a loro a Roma, in mezzo ai tifosi giallorossi, per dare l'ultimo saluto al loro presidente da poco scomparso. I quattro romanisti, da ieri a Coverciano per il raduno della nazionale azzurra, hanno ricevuto un permesso dalla Federcalcio e dal commissario tecnico Marcello Lippi per raggiungere oggi la Capitale e recarsi nella camera ardente in Campidoglio. Insieme a loro ci sarà anche il preparatore atletico della Roma e della Nazionale, Vito Scala.
I quattro giocatori e lo stesso Scala, poi, si aggregheranno al gruppo degli azzurri di Lippi direttamente a Nizza dove, mercoledì 20, l'Italia affronterà in amichevole l'Austria. E per la prima amichevole del Lippi-Bis, la Figc ha chiesto che la nazionale giochi contro l'Austria con il lutto al braccio proprio nel ricordo del presidente giallorosso.
Ma il calcio intanto si ferma almeno fino a domani, quando alle 12 in punto nella Basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura (conusciuta anche come San Lorenzo al Verano) si terranno i funerali di Franco Sensi. La messa sarà celebrata da monsignor Francesco Gioia e monsignor Piero Marini, cerimoniere di papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fino a novembre 2007. L'ultimo sigillo sulla storia di Franco Sensi verrà posto. E un pezzo di Roma, di Roma giallorossa, se ne andrà per sempre.
[Fonte: IlTempo - 19 agosto 2008]
Sono le tante proposte ed idee della città di Roma per rendere omaggio al «suo» presidente Franco Sensi, morto domenica notte ad 82 anni, dopo quasi due mesi di degenza al Policlinico Gemelli della Capitale.
Una città che ha deciso di celebrarlo nel modo più solenne, ospitando oggi dalle 9,30 alle alle 22 e mercoledì dalle 8 alle 11 la camera ardente nella sala Giulio Cesare, in Campidoglio, cuore simbolico di Roma, quel cuore che oggi politici, tifosi, istituzioni, colleghi ed addetti ai lavori gli hanno riconosciuto come elemento che ha contraddistinto la sua vita.
Fu grazie a quel cuore «giallorosso» di Sensi che moltissimi romani nel 2001, prima al Circo Massimo, e poi soprattutto a Testaccio e alla Garbatella, festeggiarono per settimane intere il terzo scudetto della Roma. Fu anche grazie al rapporto umano che nei suoi 15 anni di presidenza Sensi riuscì ad instaurare con il «romano» per eccellenza, Francesco Totti, che la Capitale non ha mai perso il suo capitano, nonostante le tante offerte.
Tre sindaci di Roma, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno - seppur diversi per temperamento, idee politiche e calcistiche - hanno concordato sulla «passione» e sull'«amore» che il «presidente» aveva sempre avuto per la sua squadra.
Intanto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha annunciato che istituirà due borse di studio per lo sport proprio in onore di Sensi.
E se la società calcistica aveva deciso di tributargli l'ultimo saluto nel quartier generale della squadra a Trigoria, il sindaco Alemanno ha voluto chiedere «alla famiglia l'onore di poter allestire la camera ardente del presidente Franco Sensi in Campidoglio: un grande uomo dello sport romano e italiano».
Alemanno ha anche annunciato che l'amministrazione comunale aiuterà la figlia Rossella Sensi a costruire lo stadio della società che sarà intitolato proprio al padre. Con discrezione, così come Sensi e famiglia hanno vissuto la sua malattia, i tifosi ieri sono andati al Policlinico Gemelli per omaggiarlo, hanno telefonato alle tante radio per esprimere cordoglio ma anche orgoglio per dire «Sensi come Viola», l'altro amatissimo presidente della Roma. Ma molti tifosi, soprattutto quelli dello storico club Testaccio, sono convinti che il modo per dimostrare l'affetto a Sensi sarebbe di vincere il prossimo scudetto.
Chissà se oggi, nonostante una Roma agostana, poca affollata di romani e forse di romanisti, riuscirà a tributargli quello che Sensi confidò a Carlo Verdone: «Spero tanto di essere ricordato come Alberto Sordi». E chissà se i romani accoglieranno l'invito della famiglia: non fiori, ma soldi per comprare un macchinario per il reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli, per non dimenticare, anche in quest'occasione, la sua lezione di vita: usare il cuore.
Il cuore, appunto. Non hanno potuto fare la prima visita, loro che sono il futuro azzurro della Roma, perché impegnati in nazionale. Ma non rinunceranno a dare il loro addio al loro presidente Franco Sensi Alberto Aquilani, Daniele De Rossi, Simone Perrotta e Marco Cassetti che oggi pomeriggio si recheranno anche a loro a Roma, in mezzo ai tifosi giallorossi, per dare l'ultimo saluto al loro presidente da poco scomparso. I quattro romanisti, da ieri a Coverciano per il raduno della nazionale azzurra, hanno ricevuto un permesso dalla Federcalcio e dal commissario tecnico Marcello Lippi per raggiungere oggi la Capitale e recarsi nella camera ardente in Campidoglio. Insieme a loro ci sarà anche il preparatore atletico della Roma e della Nazionale, Vito Scala.
I quattro giocatori e lo stesso Scala, poi, si aggregheranno al gruppo degli azzurri di Lippi direttamente a Nizza dove, mercoledì 20, l'Italia affronterà in amichevole l'Austria. E per la prima amichevole del Lippi-Bis, la Figc ha chiesto che la nazionale giochi contro l'Austria con il lutto al braccio proprio nel ricordo del presidente giallorosso.
Ma il calcio intanto si ferma almeno fino a domani, quando alle 12 in punto nella Basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura (conusciuta anche come San Lorenzo al Verano) si terranno i funerali di Franco Sensi. La messa sarà celebrata da monsignor Francesco Gioia e monsignor Piero Marini, cerimoniere di papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fino a novembre 2007. L'ultimo sigillo sulla storia di Franco Sensi verrà posto. E un pezzo di Roma, di Roma giallorossa, se ne andrà per sempre.
[Fonte: IlTempo - 19 agosto 2008]
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Roma ha salutato per l'ultima volta Franco Sensi. Dopo l'abbraccio di squadra, tifosi ed ex giocatori che ieri hanno fatto visita alla camera ardente allestita in Campidoglio, oggi migliaia di persone hanno partecipato ai funerali presso la Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura per rendere omaggio al Presidente della Roma, scomparso domenica all'età di 82 anni.
11.00 CHIUSA LA CAMERA ARDENTE
E' stata chiusa alle 11.00 la camera ardente che era stata riaperta alle 8.30. Sulla piazza del Campidoglio,questa mattina circa un centinaio di persone era già in fila: qualcuno è arrivato anche alle 7.
11.15 GIA' CENTINAIA DI PERSONE DAVANTI ALLA BASILICA DI SAN LORENZO
Sono già alcune centinaia le persone in attesa fuori il sagrato della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, a Roma, dove alle 12 inizieranno i funerali dell'ex presidente della Roma Franco Sensi. I molti tifosi già accorsi sono assiepati lungo le transenne che separano l'ingresso della chiesa dal resto della piazza. Nel piazzale sono stati allestiti anche degli altoparlanti, grazie al quale i tifosi, quasi tutti muniti di sciarpe o bandiere giallorosse, potranno seguire la funzione. Personale della Protezione Civile sta distribuendo bottigliette di acqua minerale mentre fuori la chiesa sono state apposte quattro corone di fiori del Comune di Roma, Regione Lazio e Provincia di Roma, presente anche una corona della Lazio.
11.20 ARRIVATA ROSELLA SENSI
Alle 11 è arrivata Rosella Sensi, insieme al marito Marco Staffoli, presenti anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, l'ex commissario straordinario della Federcalcio, Luca Pancalli, il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli, il presidente della Virtus Roma Basket, Claudio Toti, e giovani in divisa di Palermo, Fiorentina, Milan e Inter.
11.40 IN CHIESA COBOLLI GIGLI, ABETE E PRANDELLI. FISCHI PER MORATTI
Fischi dei tifosi romanisti hanno accolto l'arrivo di Massimo Moratti nella chiesa di San Lorenzo al Verano a Roma. Nessun fischio invece per il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, giunto poco dopo Moratti.
11.50 GALLIANI SCORTATO DALLA POLIZIA PER EVITARE LANCIO BOTTIGLIE D'ACQUA
L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, è stato duramente contestato da un gruppo di tifosi all'esterno della chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, dove è arrivato per partecipare ai funerali di Franco Sensi. All'arrivo di Galliani si sono levati fischi e insulti e qualcuno ha lanciato alcune bottigliette d'acqua. È stato necessario l'intervento delle forze del'ordine per scortare Galliani fino alla chiesa. Applauditissimi, invece, al loro arrivo l'ex allenatore della Roma, Carlo Mazzone, e il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli.
11.51 - ARRIVATA LA SALMA DEL PRESIDENTE ACCOLTA DAGLI APPLAUSI
Arrivata la salma accolta dagli applausi. Dietro il feretro di Franco Sensi le figlie Silvia e Maria Cristina accompagnate dall'avvocato Conte.
11.53 - ARRIVANO IL PULLMAN DELLA SQUADRA E PRADE'
E' arrivato Daniele Pradè e il pullman giallorosso con la squadra sotto i cori dei tifosi. Julio Baptista è con la squadra vicino a Francesco Totti.
12.00 INIZIATA LA CERIMONIA FUNEBRE
E' iniziata la cerimonia funebre. L'audio viene diffuso anche alll'esterno nella piazza della Basilica.
12.05 ARRIVATI LOTITO E DELIO ROSSI
In rappresentanza della Lazio sono arrivati il presidente Claudio Lotito e il tecnico Delio Rossi.
12.20 «GRAZIE PRESIDENTE»
Monsignor Gioia durante l'omelia: «Grazie presidente per quello che sei stato, per quello che hai fatto, per la rete di amicizia che hai creato fra di noi. L'assistenza a te di tua moglie Maria è stata eroica»
12.33 CIRCA 5.000 TIFOSI DAVANTI ALLA CHIESA
Fuori la chiesa sono circa cinquemila i tifosi che stanno seguendo la funzione grazie agli altoparlanti posti sul sagrato. All'inizio della cerimonia, fuori dalla chiesa, alcuni tifosi hanno esposto uno striscione con scritto 'Romanista con il cuore e con la mente riposa in pace valoroso presidente'.
12.45 «C'E' SOLO UN PRESIDENTE»
Tutti i tifosi presenti davanti alla Basilica cantano «C'è solo un presidente»
12.55 IL RINGRAZIAMENTO DI MARIA SENSI
Maria Sensi: «Vorrei ringraziare le tante persone che sono sotto il sole, grazie a tutti, la vostra presenza mi ha commosso, gli amici e i parenti e la squadra, in particolare Brozzi,il nostro fido autista Vittorio. E tutti i medici del Gemelli».
13.00 LA LETTERA DELLA SQUADRA
A nome di tutta la squadra Vincenzo Montella ha letto una lettera: «A tutti noi è rimasto il tuo ritardo profondo, sei sempre stato vicino a noi come presidente e padre. Hai fatto tanto per la Roma e Roma e noi ti abbiamo accompagnato con dignità e delicatezza. Non ti lasceremo solo e non lasciamo la tua famiglia. Ciao presidente, sei sempre con noi».
13.02 IL FERETRO LASCIA LA CHIESA
A portare il feretro del presidente Sensi anche il tecnico Luciano Spalletti. L'uscita della bara è stata accolta da applausi e dalle note dell'inno 'Roma, Roma, Roma'
13.05 I GIOCATORI PORTANO LA BARA AL VERANO
Finita la cerimonia, la bara è stata portata al Verano da alcuni giocatori della squadra. Totti, Baptista, Panucci Okaka e Spalletti hanno portato a spalla la bara fino al cimitero della famiglia Sensi tra i cori dei tifosi.
13.20 LA SQUADRA LASCIA IL CIMITERO
La Roma ha lasciato il cimitero del Verano dopo aver accompagnato il feretro del presidente giallorosso. Totti e gli altri giocatori, insieme al tecnico Spalletti e ai dirigenti, accolti dagli applausi dei tifosi, si sono allontanati in pullman.
13.40 ALEMANNO: «FARO' DI TUTTO PER RICORDARLO»
«Cercherò di fare tutto il possibile per ricordare la figura di Franco Sensi. Se riusciremo a costruire lo stadio anche grazie alla spinta della Società giallorossa, sarà forse il modo migliore per ricordarlo: l'impegno c'è e lo porteremo avanti fino in fondo». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando la basilica di San Lorenzo Fuori le Mura. Il sindaco ha poi affermato che «Tutta Roma si è stretta attorno a questo grandissimo uomo: in Campidoglio sono venute persone di ogni quartiere, di ogni estrazione sociale per riconoscere questa figura di umanità che va ben oltre lo sport».
[Fonte: Il Corriere Dello Sport - 20 agosto 2008]
11.00 CHIUSA LA CAMERA ARDENTE
E' stata chiusa alle 11.00 la camera ardente che era stata riaperta alle 8.30. Sulla piazza del Campidoglio,questa mattina circa un centinaio di persone era già in fila: qualcuno è arrivato anche alle 7.
11.15 GIA' CENTINAIA DI PERSONE DAVANTI ALLA BASILICA DI SAN LORENZO
Sono già alcune centinaia le persone in attesa fuori il sagrato della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, a Roma, dove alle 12 inizieranno i funerali dell'ex presidente della Roma Franco Sensi. I molti tifosi già accorsi sono assiepati lungo le transenne che separano l'ingresso della chiesa dal resto della piazza. Nel piazzale sono stati allestiti anche degli altoparlanti, grazie al quale i tifosi, quasi tutti muniti di sciarpe o bandiere giallorosse, potranno seguire la funzione. Personale della Protezione Civile sta distribuendo bottigliette di acqua minerale mentre fuori la chiesa sono state apposte quattro corone di fiori del Comune di Roma, Regione Lazio e Provincia di Roma, presente anche una corona della Lazio.
11.20 ARRIVATA ROSELLA SENSI
Alle 11 è arrivata Rosella Sensi, insieme al marito Marco Staffoli, presenti anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, l'ex commissario straordinario della Federcalcio, Luca Pancalli, il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli, il presidente della Virtus Roma Basket, Claudio Toti, e giovani in divisa di Palermo, Fiorentina, Milan e Inter.
11.40 IN CHIESA COBOLLI GIGLI, ABETE E PRANDELLI. FISCHI PER MORATTI
Fischi dei tifosi romanisti hanno accolto l'arrivo di Massimo Moratti nella chiesa di San Lorenzo al Verano a Roma. Nessun fischio invece per il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, giunto poco dopo Moratti.
11.50 GALLIANI SCORTATO DALLA POLIZIA PER EVITARE LANCIO BOTTIGLIE D'ACQUA
L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, è stato duramente contestato da un gruppo di tifosi all'esterno della chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, dove è arrivato per partecipare ai funerali di Franco Sensi. All'arrivo di Galliani si sono levati fischi e insulti e qualcuno ha lanciato alcune bottigliette d'acqua. È stato necessario l'intervento delle forze del'ordine per scortare Galliani fino alla chiesa. Applauditissimi, invece, al loro arrivo l'ex allenatore della Roma, Carlo Mazzone, e il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli.
11.51 - ARRIVATA LA SALMA DEL PRESIDENTE ACCOLTA DAGLI APPLAUSI
Arrivata la salma accolta dagli applausi. Dietro il feretro di Franco Sensi le figlie Silvia e Maria Cristina accompagnate dall'avvocato Conte.
11.53 - ARRIVANO IL PULLMAN DELLA SQUADRA E PRADE'
E' arrivato Daniele Pradè e il pullman giallorosso con la squadra sotto i cori dei tifosi. Julio Baptista è con la squadra vicino a Francesco Totti.
12.00 INIZIATA LA CERIMONIA FUNEBRE
E' iniziata la cerimonia funebre. L'audio viene diffuso anche alll'esterno nella piazza della Basilica.
12.05 ARRIVATI LOTITO E DELIO ROSSI
In rappresentanza della Lazio sono arrivati il presidente Claudio Lotito e il tecnico Delio Rossi.
12.20 «GRAZIE PRESIDENTE»
Monsignor Gioia durante l'omelia: «Grazie presidente per quello che sei stato, per quello che hai fatto, per la rete di amicizia che hai creato fra di noi. L'assistenza a te di tua moglie Maria è stata eroica»
12.33 CIRCA 5.000 TIFOSI DAVANTI ALLA CHIESA
Fuori la chiesa sono circa cinquemila i tifosi che stanno seguendo la funzione grazie agli altoparlanti posti sul sagrato. All'inizio della cerimonia, fuori dalla chiesa, alcuni tifosi hanno esposto uno striscione con scritto 'Romanista con il cuore e con la mente riposa in pace valoroso presidente'.
12.45 «C'E' SOLO UN PRESIDENTE»
Tutti i tifosi presenti davanti alla Basilica cantano «C'è solo un presidente»
12.55 IL RINGRAZIAMENTO DI MARIA SENSI
Maria Sensi: «Vorrei ringraziare le tante persone che sono sotto il sole, grazie a tutti, la vostra presenza mi ha commosso, gli amici e i parenti e la squadra, in particolare Brozzi,il nostro fido autista Vittorio. E tutti i medici del Gemelli».
13.00 LA LETTERA DELLA SQUADRA
A nome di tutta la squadra Vincenzo Montella ha letto una lettera: «A tutti noi è rimasto il tuo ritardo profondo, sei sempre stato vicino a noi come presidente e padre. Hai fatto tanto per la Roma e Roma e noi ti abbiamo accompagnato con dignità e delicatezza. Non ti lasceremo solo e non lasciamo la tua famiglia. Ciao presidente, sei sempre con noi».
13.02 IL FERETRO LASCIA LA CHIESA
A portare il feretro del presidente Sensi anche il tecnico Luciano Spalletti. L'uscita della bara è stata accolta da applausi e dalle note dell'inno 'Roma, Roma, Roma'
13.05 I GIOCATORI PORTANO LA BARA AL VERANO
Finita la cerimonia, la bara è stata portata al Verano da alcuni giocatori della squadra. Totti, Baptista, Panucci Okaka e Spalletti hanno portato a spalla la bara fino al cimitero della famiglia Sensi tra i cori dei tifosi.
13.20 LA SQUADRA LASCIA IL CIMITERO
La Roma ha lasciato il cimitero del Verano dopo aver accompagnato il feretro del presidente giallorosso. Totti e gli altri giocatori, insieme al tecnico Spalletti e ai dirigenti, accolti dagli applausi dei tifosi, si sono allontanati in pullman.
13.40 ALEMANNO: «FARO' DI TUTTO PER RICORDARLO»
«Cercherò di fare tutto il possibile per ricordare la figura di Franco Sensi. Se riusciremo a costruire lo stadio anche grazie alla spinta della Società giallorossa, sarà forse il modo migliore per ricordarlo: l'impegno c'è e lo porteremo avanti fino in fondo». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando la basilica di San Lorenzo Fuori le Mura. Il sindaco ha poi affermato che «Tutta Roma si è stretta attorno a questo grandissimo uomo: in Campidoglio sono venute persone di ogni quartiere, di ogni estrazione sociale per riconoscere questa figura di umanità che va ben oltre lo sport».
[Fonte: Il Corriere Dello Sport - 20 agosto 2008]