Come si sa la sua storia è anche la cronaca di un'assenza: quando è morto nel '98, Battisti non solo si era ritirato dalla scena dei concerti da quasi vent'anni ma aveva messo in atto un autentico volontario esilio, proteggendo la sua privacy con ferocia. Questa voglia di vivere una vita lontana dalla fama e dai fan è corsa parallela alla sua operazione artistica di radicale destrutturazione di quel repertorio scritto con Mogol che lo ha trasformato in un mito.
La sua produzione dalla metà degli anni '80 in poi si è sempre più allontanata dalla forma canzone e dai territori di una possibile cantabilità delle melodie, trovando nell'ironico ermetismo dei testi di Pasquale Panella un perfetto completamento di una musica sempre più avvolta da sonorità elettroniche.
Sono tanti, da Vasco Rossi a Ligabue fino ai Litfiba i colleghi di generazione ed estrazione diversa che lo considerano un punto di riferimento: fosse solo per la naturale attitudine a cambiare le carte in tavola di quell'imprevedibile gioco della canzone. Restano, naturalmente, le intuizioni creative destinate a sfidare il tempo, di un'artista che se fosse in vita oggi avrebbe 65 anni, era infatti nato il 5 marzo del 1943 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti.
Nel decennale della sua scomparsa, il 'mito' Battisti viene celebrato in diverse manifestazione in tutta Italia, nei numerosi libri che continuano ad uscire su di lui e che vanno ad arricchire la già sterminata bibliografia, ma anche nelle antologie musicali, su Internet e negli speciali tv. (continua)
Se mi chiedessero di dire qual è la canzone di Lucio Battisti che preferisco, ovviamente non saprei rispondere. Ho 2 cassette con alcune tra le più belle canzoni dell'artista e quando ero più piccola le ascoltavo spesso: sono legata a 2 canzoni che dal titolo sembrano dedicate a me

Testo di La Canzone Del Sole
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse
e l'innocenza sulle gote tue
due arance ancor piu' rosse
e la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, l'eco dei tuoi no,(oh no)
mi stai facendo paura
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto,
tu lo sai per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai,
purtroppo.
Ma ti ricordi l'acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo.
Di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi,
noi due distesi all'ombra.
Un fiore in bocca puo' servire sai,
piu' allegro tutto sembra
e d'improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi, (oh no)
ferma, ti prego la mano.
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so piu' chi sei,
mi fai paura oramai, purtroppo.
Ma ti ricordi l'acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo.
Di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
Il sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre ed i fantasmi della notte
sono alberi e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore