L’ultima è Tim che ha appena annunciato via sms a 3,6 milioni di clienti la decisione di voler cambiare dieci dei propri piani migliori. [b]L’ultimatum è per il 9 settembre[/b]. Entro questa data chi ha ancora un contratto Tim Menù, Tim Club, Unica 10, Tim Zeroscatti, Tim Relax Base, Unica, Tim Base, Unica New, Tim Tribù 1 cent e Tim Famiglia, dovrà prendere una decisione: o accettare i ritocchi o migrare verso altre soluzioni offerte dall’operatore. L’unica consolazione è prevista per i «superchiacchieroni»: sarà infatti possibile attivare un’offerta Tim 50% Long che risulta vantaggiosa solo per chi generalmente prolunga oltre l’asticella dei due minuti le proprie telefonate. D’altra parte, ha voluto sottolineare l’azienda, si trattava di tariffe «fuori mercato» che non erano attivabili dai nuovi clienti già da diversi mesi.
La stessa strategia era stata annunciata la scorsa estate dagli altri due operatori dominanti, Vodafone e Wind, subito dopo che la Bersani aveva ghigliottinato, a vantaggio dei clienti, la tassa alla ricarica. In questo senso, è vero purtroppo che parte del vantaggio della riforma Bersani si scaricherà sui clienti che godevano di maggiori vantaggi.
Difficile che questa novità possa stravolgere le quote di mercato del settore della telefonia mobile. Ma certo potrebbe anche contribuire a dare un’ulteriore spinta alla crescita delle compagnie mobili virtuali che per definizione sono anche low cost, in termini tariffari.
Non è comunque detto che chi ha deciso di spostarsi sul traffico di un nuovo operatore abbia deciso anche di gettare nel cestino la sim «tradizionale». Anzi. Un’altra particolarità degli italiani è quella di usare più sim telefoniche a seconda della convenienza del momento. Secondo un’indagine Nielsen quasi un italiano su due ne usa più di una per gestire voce, dati, sms ed mms. Una pazienza ciclopica visto che, a meno di non volersi portare due o più cellulari in tasca, bisogna ogni volta smontare il cellulare e cambiarne la sim. Ma tant’è. Il 46% degli italiani dice di avere questa pazienza, contro il 31% degli spagnoli, il 28% dei tedeschi, il 22% dei francesi e il 19% degli inglesi.
Ecco spiegato in parte il mistero dei quasi 91 milioni di sim in circolazione con una popolazione di 59 milioni di abitanti. Un’incoerenza che, sebbene in minore evidenza, emerge anche dai numeri degli altri Paesi europei. Qualche esempio: in Olanda ci sono 18 milioni di sim a fronte di 16 milioni di abitanti. In Spagna, 50 milioni contro i 45 di abitanti. In Germania i due numeri sono 97 contro 82. In Gran Bretagna 74 contro 60. Solo in Francia il paradosso sembra evaporare: per una popolazione di 61 milioni di persone, le sim attive si fermano a 54.
[Fonte: Il Corriere Della Sera]
Probabilmente per stabilire la media di 123 minuti al mese trascorsi al cellulare è stato considerato un campione costituito anche da anziani e bambini: i primi effettuano o ricevono chiamate brevi, i secondi inviano soprattutto SMS.
Io di recente chiacchiero al cellulare mediamente 60 minuti… al giorno: in passato la mia media era 120 minuti al giorno!


Riguardo alle rimodulazioni, i giornalisti de Il Corriere Della Sera sono rimasti indietro: ci sono anche le rimodulazioni Vodafone a partire da ottobre 2008.

Poi… l’articolo l’ha scritto una persona che non sa nulla di telefonia e di cellulari? Evidentemente non è un frequentatore di Forum.

