E' polemica sul regolamento sulla par condicio in Rai, approvato ieri sera dalla Vigilanza in vista delle regionali del 28 e 29 marzo.
Le nuove regole, che
bloccano di fatto le trasmissioni di approfondimento politico a ridosso del voto, potrebbero
far saltare [i]Annozero[/i], Porta a Porta e Ballarò.
Per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la scelta della commissione di vigilanza Rai è "
una decisione non scandalosa del Parlamento che va rispettata". In particolare il premier si è scagliato contro le "
trasmissioni pollaio" che "
con le risse tra le parti" hanno "
concorso molto ad abbassare il livello di apprezzamento dei cittadini nei confronti della classe politica".
L'opposizione però non ci sta. Boccia il testo
il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. "
La decisione va rivista, perché tocca profili di libertà", osserva. "
Non bisogna fare di ogni erba un fascio. La preoccupazione dei Radicali è storica, veder garantito l'accesso. Quella della maggioranza è di chi vuol ovattare la realtà e nascondere i problemi".
Il presidente della Rai Paolo Garimberti ha annunciato che domani il cda Rai discuterà dell'impatto sull'azienda del regolamento che presenta ''
aspetti che richiedono un immediato approfondimento''. L'Ufficio di presidenza della Vigilanza ha stabilito che sarà Sergio Zavoli a verificare, sentendo i vertici Rai, se è possibile trovare una soluzione "
il più possibile condivisa".
Da parte sua
il radicale Marco Beltrandi, relatore della delibera, difende il testo: "
Avremo per la prima volta negli spazi più ambiti del palinsesto Rai una vera par condicio''. Mentre i consiglieri di amministrazione della Rai dell'opposizione (Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten) lanciano un appello al presidente Zavoli e all'intera commissione di Vigilanza affiché venga riformulato il regolamento.
Intanto, si leva la
protesta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Il segretario dell'Usigrai Carlo Verna conferma ''
una giornata di sciopero dei giornalisti Rai'' che ''
cadrà non prima di quindici giorni secondo la legge sul servizio pubblico''. "
Non sarà l'unica iniziativa - annunciano Verna e il presidente dell'Fnsi Roberto Natale -
si punterà anche a coinvolgere i cittadini in una forma di protesta simile a quella del 3 ottobre, giornata per la libertà di stampa''.
Forte la reazione del conduttore di
Annozero Michele Santoro alle nuove regole: "
E' un abuso di potere che non ha alcun fondamento legale". Critico anche il padrone di casa di
Porta a Porta Bruno Vespa: ''
Trovo molto grave l'azzeramento dei programmi informativi prima delle elezioni e spero che ci possano essere degli spazi di mediazione".
Attacca il testo anche il conduttore di
Ballarò,
Giovanni Floris: "
Siamo davanti all'ingordigia della politica che si mangia l'editore, l'azienda, i conduttori, i giornalisti e anche gli ospiti. Oltre, naturalmente, ai telespettatori che pagano il canone. Esistono i programmi appositi che assicurano spazi alle parti politiche, ma queste ultime vogliono di più, e pretendono di occupare trasmissioni di successo sperando che il pubblico resti incollato alla fascia oraria, a prescindere da quello che va in onda''. (
Approfondimenti)
La mia "simpatia" per i programmi di politica è nota su RobboR: la penso come Silvio Berlusconi, sono dei "pollai" in cui le liti fanno alzare gli ascolti ed abbassare l'interesse della gente sulla politica. Se non ci saranno modifiche per me non sarà un gran danno: spero solo che verranno proposti film da gustare in TV.
Battute a parte, mi pare eccessivo bloccare le trasmissioni politiche a ridosso delle votazioni: meglio se si cerca di organizzarle in modo tale da assicurare la massima par condicio (la totale è impossibile).