Poche medaglie e tante polemiche per gli azzurri... 
 
 
  Azzurri che attaccano altri azzurri e atleti che se la prendono con la federazione di appartenenza, mentre i risultati sportivi deludono le aspettative.
 Azzurri che attaccano altri azzurri e atleti che se la prendono con la federazione di appartenenza, mentre i risultati sportivi deludono le aspettative. Cosi' l'Italia si appresta a concludere domenica prossima l'avventura ai Giochi di Pechino, con 
21 medaglie nel carniere, di cui solo 6 ori, 7 argenti e 8 bronzi. Un bilancio che, rispetto ad Atene 2004, chiude con il segno meno davanti: 
quattro anni fa, la delegazione azzurra torno' a casa con 10 ori, 11 argenti e 11 bronzi per un totale di 32 medaglie e l'ottavo posto nel medagliere generale.
 

 A Pechino altre medaglie arriveranno sicuramente dalla 
boxe grazie a Vincenzo Picardi e Roberto Cammarelle, e un bronzo potrebbe arrivare 
nel caso in cui il Tas decidesse di accettare il ricorso del Coni contro la Danimarca nei 
49er di vela. Domani Manuel De Vecchi lottera' per il podio con la sua 
bmx (la finale ci sarebbe dovuta essere oggi ma a causa della pioggia e' stata rimandata). Sempre domani il 
K4 maschile guidato da Antonio Rossi sara' impegnato nella finale. Si attendono poi risultati della 
canoa con le donne del K4 500 e della 
ginnastica ritmica (la squadra guidata da Elisa Santoni che oggi, dopo gli esercizi alle funi, ha chiuso al terzo posto).
 

 E in giornata e' arrivato il bronzo della Rigaudo nella 
marcia e la qualificazione in finale di Antonietta Di Martino nel 
salto in alto. 
 
 Delusioni
 Delusioni, invece, nel 
K2500 donne (eliminate in semifinale Stefania Cicali e Fabiana Sgroi), nel 
K1 (Zerial non si e' qualificato per la finale), nei 
tuffi (Tania Cagnotto e Valentina Marocchi fuori nelle semifinali della piattaforma 10 metri) e nel 
taekwondo (Veronica Calabrese e' stata battuta dalla sudcoreana Lim Sujeong 5-1).
 

 Ma e' nell'eliminazione della squadra maschile azzurra nella 
staffetta 4x100 che 
e' suonato l'ennesimo campanello d'allarme per il sistema sportivo italiano. Al di la' della 
discutibile decisione dei giudici di squalificare la staffetta italiana per un presunto errore tecnico (e che ha permesso alla Cina di approdare in finale), ad alzare l'ennesimo polverone azzurro in queste Olimpiadi e' 
Simone Collio con un duro attacco alla Federatletica. Secondo l'alteta, la federazione italiana di atletica leggera non e' stata capace di preparare i propri atleti in maniera adeguata per i Giochi di Pechino. ''Dai mondiali di Parigi in poi - ha detto l'azzurro a caldo dopo la gara - abbiamo cambiato sei volte il quartetto. Vengono prese decisioni che a mio avviso non sono corrette. E noi non capiamo perche'. Cosi' non si va da nessuna parte''.
[Fonte: ASCA]