Ho iniziato a leggere
Giù la maschera -
Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso scritto da Paul Ekman e Wallace V. Friesen: mi piace molto di più di
[b]La seduzione delle bugie[/b]. Infatti il libro di Ekman che ho già letto è solo introduttivo, dà una panoramica sulle emozioni, sulle espressioni e sul fatto che spesso si cerchi di nascondere un'emozione. Invece
Giù la maschera è molto più "pratico": lettura semplice e contenuto utile sia a chi vuole studiare l'espressione facciale delle emozioni per motivi legati al proprio lavoro sia a chi è curioso di confermare le proprie conoscenze sull'espressività emotiva o di saperne di più.
Per ora ho letto la presentazione di una decina di pagine che ha confermato quello che già sapevo del libro, l'Introduzione che spiega di che cosa parla il libro, per chi è, a che cosa serve e perché è unico; quindi ho letto il primo capitolo
Perché si sbaglia nell'interpretare la mimica delle emozioni. Seguono i capitoli:
- La ricerca sulla mimica delle emozioni
- La sorpresa
- La paura
- Il disgusto
- La rabbia
- La felicità
- La tristezza
- Dalla teoria alla pratica
- La finzione
- Le vostre espressioni facciali
- Conclusioni
Il libro è adatto a chi vuole accrescere la propria conoscenza delle emozioni e anche a chi vuole acquisire l'arte di riconoscere le emozioni dal viso delle persone.
Magari una prima lettura da parte mia sarà veloce e non mi consentirà di imparare i modelli mimici così bene da poter usare l'informazione senza pensarci; voglio prima vedere come me la cavo con i test proposti con il mio intuito (magari già conosco i modelli mimici); poi, se non sarò molto brava, mi metterò a studiare.
Consiglio il libro agli utenti di RobboR che leggendo le citazioni che ho riportato (
viewtopic.php?f=54&t=2403&p=50758#p50758) si rendono conto che almeno una volta hanno sbagliato ad interpretare le emozioni delle persone che Amano o hanno Amato.
E' vero che non si tratta di un romanzo, quindi posso leggerne un capitolo ogni tanto senza restare con una grande curiosità, però mi dispiace non avere tempo di leggere. 
