Nell'attesa dell'
uscita in 200 Sale italiane, ieri
L'uomo che ama ha ufficialmente aperto il Festival Internazionale del Film di Roma.
Ho letto e sentito così tanto di questo film che ormai so la storia in ogni dettaglio e la voglia di andare a vederlo al Cinema proprio non c'è. Se volete perderla anche voi (
), leggete le interviste rilasciate stamattina.
Monica Bellucci, che nel film è la donna lasciata: "Un uomo può soffrire, questo è certo, ma anche una donna bella può essere lasciata. Maria Sole ha avuto il coraggio di ribaltare questi luoghi comuni.
Sono una donna che lavora, ha famiglia e figli: é solo lo sguardo degli altri che vede questa bellezza ingombrante.
Non mi sono mai portata a casa i miei personaggi, ma tutti quelli che ho fatto mi sono serviti per migliorarmi. Recitare è come andare a cavallo: non impari mai".
Pierfrancesco Favino, l'uomo abbandonato e che abbandona: "Ci sono stati molti film sul dolore maschile, si può risalire poi fino a Dante per capire meglio questa cosa. Non era lui che aspettava la sua amata in chiesa e sperava in uno sguardo? Ci sono poi anche esempi nei testi di Catullo e lo stesso Brando nell'Ultimo tango a Parigi è un uomo che soffre per amore. Il fatto è che noi uomini siamo lasciati, come è capitato anche a me. Ma a differenza delle donne, è difficile che raccontiamo i nostri fallimenti".
Maria Sole Tognazzi, la regista, afferma che l'idea del film "è nata dal fatto che da tempo volevo fare un film d'amore e puntavo a descrive un uomo dal mio punto di vista di donna: sono convinta che la sofferenza o la gioia, il modo di stare male o di stare bene quando si è innamorati siano identici per il mondo femminile come per quello maschile".
Volete ancora andare al Cinema? Allora non proseguite nella lettura.
Il film tratta, in sintesi, di quello che accade di fronte alla più temibile delle frasi: "Non ti amo più". Solo poche parole dette dalla bella Sara (Ksenia Rappoport), vice direttrice di un albergo nel centro di Torino, ma che bastano e avanzano per sconvolgere la vita del mite farmacista Roberto (Pierfrancesco Favino). Nel film Roberto non si dà più pace. Insegue la sua amata dovunque, cerca di riconquistarla, perde il sonno ed è preso da una cronica malinconia che non l'abbandona più.
Divide le sue giornate nella farmacia con la burbera dottoressa (Marisa Paredes), che lo comprende in silenzio essendo anche lei vittima dell'amore (é stata lasciata dal marito), e con il fratello gay (Michele Alaique) legato sentimentalmente con Yuri (Glen Blackhall). Ma Roberto sa anche cosa significa stare dall'altra parte, quando a non amare più è lui. E' quello che gli succede con Alba (Monica Bellucci), una donna che allestisce mostre d'arte e che Roberto scopre a un certo punto di non amare più. Tra le storie del film non solo l'amore al maschile 'vincente' e 'perdente' di Roberto, ma anche quella dei suoi affidabili genitori (Arnaldo Ninchi e Piera Degli Esposti) e, infine, la malattia che colpisce a un certo punto il fratello Carlo. (
ANSA)